euro banche sofferenze

GASP, CHE GACS! RISCHIO BUCO DA 5 MILIARDI NELLE GARANZIE DEL TESORO SUI CREDITI DETERIORATI: LE BANCHE ITALIANE DAL 2015 HANNO ''SCARICATO'' OLTRE 200 MILIARDI DI NPL (ALTRI 45 DA QUI A DICEMBRE), MA LE GARANZIE STATALI POTREBBERO PRESTO TRASFORMARSI IN ALTRO DEBITO PUBBLICO - INTANTO UNICREDIT VENDE ALTRI 6 MILIARDI DI SOFFERENZE DI PRIVATI, GARANTITE AL 90% DA CASE, IL RESTO NEGOZI E TERRENI IN TUTTA ITALIA

 

Andrea Greco per ''la Repubblica''

 

giuseppe conte roberto gualtieri 9

Unicredit riapre le danze delle cessioni di crediti deteriorati, con 6 miliardi di euro di valore nominale che le garanzie statali “Gacs” aiuteranno a cedere in tranche (senior da 1,2 miliardi a tasso Euribor +1,5%, mezzanine da 80 milioni al 9%, junior da 30 milioni subordinata) ai tanti che tentano la fortuna nel recupero di crediti ex bancari.

 

È un assaggio delle radicali pulizie di fine anno con cui le banche italiane dal 2015 hanno limato di oltre 200 miliardi i loro prestiti problematici, e che farà vendere altri 45 miliardi circa entro il 31 dicembre. Ma le garanzie del Tesoro, che a fine anno saranno aumentate di altri 10 miliardi dai 62 calcolati da Moody’s a marzo, in qualche anno potrebbero trasformarsi in debito pubblico, per una fetta non piccola di quei crediti.

 

MOODY'S

Le cartolarizzazioni, infatti, funzionano così: la banca cede i crediti a un veicolo finanziario, che li divide in parti con diverse tipologie di rischio (in base a data, presenza di ipoteche, altro). La tranche junior, più rischiosa, va agli speculatori, la mezzanina un po’ meno, la senior è l’ultima intaccata dalle perdite in caso di un flop dei recuperi e dunque si rivolge agli investitori più istituzionali e si pregia della garanzia statale. Significa che a scadenza dei titoli (o prima, in caso di default), chi ha i bond senior può chiamare il Tesoro e farsi pagare lo sbilancio.

 

Secondo elaborazioni di Repubblica buona parte delle cartolarizzazioni bancarie montate tra agosto 2016 e giugno 2018 presenta incassi, da parte degli addetti al recupero (i “servicer”), inferiori ai piani. Sette registrano un andamento più preoccupante, in un’industria che pure è un Eldorado mondiale. Riguardano crediti per 34,08 miliardi nominali, venduti via cartolarizzazioni a 6,76 miliardi, e con garanzie pubbliche, prestate attraverso il Fondo Gacs del Tesoro su circa il 70%. Fanno oltre 4,7 miliardi di denaro pubblico, che rischia di dover colmare lo sbilancio tra quanto messo dagli operatori e gli effettivi recuperi delle somme.

CREDITI DETERIORATI

 

Ma risalire la china in questo mestiere non accade quasi mai: i pagatori migliori transano nei primi due anni, e il quarto anno spesso è quello “critico”. Osservando i tassi di recupero, si notano due operazioni che stanno “mangiandosi” già la parte senior, dopo aver liquidato la junior. Sono Elrond di Creval, che ha un tasso di recupero del 78% ( insufficiente a ripagare le obbligazioni senior, che rappresentano l’88,2% del valore dei titoli emessi con la cartolarizzazione) e Aragon, sempre di Creval (incassa il 69%, il 17% meno dei titoli senior).

 

 La prima costerebbe 52 milioni al Tesoro, la seconda 96. Le cifre più grosse sono però legate alle vendite Fino (Unicredit) da 5,3 miliardi, e Siena Npl (Mps) da 24 miliardi. Qui siamo a tassi di recupero rispettivi dell’85% e 97%, e le senior sono attorno all’85%. Vuol dire che finora il Tesoro non perde (ma i bond junior e mezzanini sì: e tra quelli di Siena c’è la stessa banca, del Tesoro al 68%).

 

MUSTIER ELKETTE

Altre operazioni pericolanti sono di Carige e Popolare di Bari; e tutte quelle critiche vedono il rischio concentrato sui quattro servicer Prelios, Cerved, Fonspa, Do Bank. «Con le Gacs il mercato è decollato, sono scesi in campo grandi investitori e servicer attrezzati spiega il consulente Raffaele Mazzeo – . Ma ormai mi pare sicuro che molte operazioni non andranno a buon fine: i prezzi iniziali erano troppo alti, le curve di recupero inadeguate, i tribunali restano lenti, la congiuntura fiacca penalizza».

 

Intanto Unicredit, ricevuto il giudizio da Scope Ratings, procede con la sua “Prisma”: 6 miliardi di sofferenze di privati, garantite al 90% da case, il resto negozi e terreni in tutta Italia.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…