1. LA VERA NOTIZIONA ARRIVA DA ABU DHABI, SEDE DEL FONDO MUBADALA CHE CONTROLLA ETIHAD: GLI EMIRI NON PENSAVANO CHE MONTEZEMOLO, FUTURO PRESIDENTE DI ALITALIA-ETIHAD, SAREBBE STATO CACCIATO A CALCI E ORA LO CONSIDERANO “UNA STELLA CADENTE” 2. PER CARITÀ, ALLA FINE BELLICAPELLI RIUSCIRÀ EGUALMENTE A SEDERSI SULLA POLTRONA DI PRESIDENTE DELL’ALITALIA, MA AD ABU DHABI SI SONO SENTITI TUTTI UN PO’ PRESI PER IL CULO 3. PER LORO FERRARI È UN NOME MAGICO ED ERANO CONVINTI CHE MONTEZEMOLO SI SAREBBE FATTO DA PARTE VOLONTARIAMENTE, MAGARI RESTANDO COMUNQUE NEL CDA DI MARANELLO. 4. MONTEZEMOLO HA FATTO L’ERRORE DI MOSTRARSI TROPPO AVIDO E UNA SETTIMANA PRIMA DI MONZA HA SPARATO UNA RICHIESTA SUPER-ESOSA PER ANDARSENE DA MARANELLO. E MARPIONNE HA APPROFITTATO DEI GIORNALISTI PRESENTI A CERNOBBIO PER FAR VEDERE CHE LUI È UNO CHE FA SUL SERIO. E SE VUOL CACCIARE QUALCUNO, LO CACCIA SU DUE PIEDI

MONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARIMONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARI

DAGOREPORT

 

Ragazzi, è necessario che vada io in Ferrari, perché vari banchieri mi hanno spiegato che qualunque altra soluzione non verrebbe capita da Wall Street e la Borsa ci punirebbe…

 

Mubadala big Mubadala big

Ha giocato pesante, Sergio Marchionne, per portarsi a casa la presidenza del Cavallino rampante, e alla fine ce l’ha fatta: Yaki e Lapo Elkann, che aspiravano alla prestigiosa poltrona, aspetteranno tempi migliori. Ma la vera sorpresa è quella che arriva da Abu Dhabi, dove ha sede quel fondo Mubadala che controlla Etihad: gli emiri non pensavano assolutamente che Luca Cordero di Montezemolo, futuro presidente di Alitalia-Etihad,  sarebbe stato cacciato a calci in culo in mondovisione e ora lo considerano “una stella cadente”.

montezemolo ad abu dhabi con Khaldoo Al Mubarakmontezemolo ad abu dhabi con Khaldoo Al Mubarak

Mubadala Unknown Mubadala Unknown

 

Montezemolo Sergio Marchionne Montezemolo Sergio Marchionne

Per carità, alla fine Luchino di Monteprezzemolo riuscirà egualmente a sedersi sulla poltrona di presidente dell’Alitalia, ma ad Abu Dhabi si sono sentiti un po’ presi per il culo. Per loro Ferrari è un nome magico (non a caso organizzano la gara di Formula 1 e hanno costruito il parco giochi Ferrari World) ed erano convinti che Montezemolo si sarebbe fatto da parte volontariamente, magari restando comunque nel cda di Maranello. Era quello che gli aveva fatto intendere il diretto interessato, motivo per il quale adesso c’è chi si sente un po’ preso per i fondelli.

Montezemolo Montezemolo

 

Oltre a tutto Montezuma non è stato sostituito da un membro della famiglia Agnelli-Elkann, cosa che ad Abu Dhabi avrebbero potuto anche capire, ma il suo posto è stato preso dal supermanager Marchionne, il che rappresenta ai loro occhi uno schiaffone totalmente imprevisto.

 

E veniamo al dietro le quinte della cacciata di Luchino. Come detto Marchionne ha stoppato le ambizioni dei fratelli Elkann facendo loro capire che il ritornello in fondo è quello di sempre: se vogliono i soldi e la salvezza dell’impero, questa passa sempre dal conducador Sergio. Quindi si fa come dice lui.

Sergio Marchionne e Luca di Montezemolo Sergio Marchionne e Luca di Montezemolo

 

E lui ha le idee chiare anche sui veri nemici della Fiat, tanto da non attribuire particolare importanza neppure allo stesso Montezemolo. Per il manager dal pulloverino sgualcito il vero nemico di quel che resta del Lingotto si chiama Diego Della Valle, sempre pronto a lanciare accuse acide e velenose. Della Valle si esercita sulla scarsa italianità di Marchionne? Ecco che lui gli dimostra a stretto giro di posta quanto è “italiano” insediandosi sull’italianissima poltrona della Ferrari. Al posto del suo compagnuccio di merende.

 

montezemolo ad abu dhabi 3montezemolo ad abu dhabi 3

Del resto già un anno fa Marchionne aveva avvertito Kaki Elkann che il loro vero nemico era Mister Tod’s e lo aveva fatto ribadendo il suo fermo consiglio: usciamo da Rizzoli-Corriere della Sera, anche perché nessun azionista americano può capire che cosa se ne faccia la Fiat di due giornali.

 

I giornali, però, Marchionne ha saputo usarli bene. E non solo per tutti quegli annunci che ne fanno il degno “competitor” di Matteo Renzi quanto ad “annuncite”. Quando ha voluto chiudere la partita con Montezemolo, Marchionne lo ha fatto a mezzo stampa dalla platea di Cernobbio.

montezemolo ad abu dhabimontezemolo ad abu dhabi

 

Montezemolo ha fatto l’errore di mostrarsi avido, troppo avido e una settimana prima di Monza ha sparato una richiesta super-esosa per andarsene da Maranello. Era anche convinto che le cose, per le Rosse, sarebbero andate un po’ meglio a Monza. Invece sono andate malissimo e Marchionne ha approfittato dei giornalisti presenti a Cernobbio per imprimere l’accelerazione finale e far vedere a tutti che lui è uno che fa sul serio. E se vuol cacciare qualcuno, lo caccia anche rapidamente.

Mubadala Mubadala

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...