CHE GODURIA ESSERE I PIÙ RICCHI DI PIAZZA AFFARI GRAZIE ALLE CONCESSIONI PUBBLICHE - I BENETTON SUL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO DEI DIVIDENDI SOFFIANO LA MEDAGLIA D'ORO A DEL VECCHIO (LUXOTTICA), SEGUONO I ROCCA DI TENARIS, MORATTI E GARRONE - IN GENERALE, LA REMUNERAZIONE DEI SOCI È AUMENTATA DEL 15% - 2,1 MLD INCASSATI DAL TESORO PER LE QUOTE IN ENI, ENEL, STM, SAIPEM ECC.

 

Giuditta Marvelli per L’Economia – Corriere della Sera

 

fratelli benetton

La famiglia Benetton sul gradino più alto del podio dei dividendi «ruba» la medaglia d' oro a Leonardo Del Vecchio & Co. (Luxottica), mentre il bronzo va ai fratelli Rocca (Tenaris). Poi ci sono i Moratti e i Garrone, simboli dell' energia Made in Italy, new entry tra i primi dieci campioni di incasso della cedola. Più in generale i flussi di remunerazione annuale per i soci - dovuti alle partecipazioni in imprese di famiglia o squisitamente finanziarie - sono aumentati del 15% rispetto al 2017, sfiorando i 2,4 miliardi per le prime 40 famiglie del nostro listino.

 

Un «bottino» simile (anche se un poco più magro) va invece all' azionista pubblico: sono infatti 2,1 miliardi i dividendi incassati quest' anno dal Tesoro direttamente e tramite la Cassa depositi e prestiti (controllata dal ministero all' 82,77%) per le quote in Eni, Enel, Stm, Saipem e così via, facendo i conti in tasca alle 14 maggiori società quotate dell' orbita pubblica.

 

fratelli benetton

Sono dati che fanno impressione se si pensa alla tempesta in cui è finita la Borsa e più in generale l' economia italiana e all' incertezza che grava sul prossimo futuro. Ma quella scattata da L' Economia - e aggiornata con il confronto sull' anno precedente - è una foto di quanto successo fin qui. La stagione dei dividendi «raccoglie» infatti ogni anno i frutti dell' esercizio precedente.

 

Prima assoluta è appunto la famiglia Benetton, che torna in testa - lo era stata in passato - con quasi 377 milioni di dividendi. I 97 milioni in più rispetto all' anno scorso sono dovuti a diverse vicende. La prima, forse quella di maggior rilievo anche dal punto di vista finanziario, deriva dalla decisione di portare al 3,09% la partecipazione nelle Assicurazioni Generali che, tra l' altro, hanno incrementato da 0,80 a 0,85 euro per azione la cedola annua.

famiglia benetton al completo

 

Anche se la parte più cospicua dell' extra dividendo annuale è in realtà frutto della partecipazione in Atlantia, che ha ulteriormente alzato la posta della distribuzione ai soci portandola da 0,97 a 1,22 euro per azione (ovvero quasi 63 milioni in più nella cassaforte della famiglia). Arrotondano l' incasso dei Benetton, sia la partecipazione in Autogrill (il cui dividendo è passato da 0,16 a 0,19 euro per azione) e sia quella in Mediobanca (cedola da 0,27 a 0,37 euro).

 

GIANFELICE ROCCA

La famiglia Del Vecchio, pur incrementando i flussi in entrata da 337 a 368 milioni annui - grazie ai dividendi di Luxottica (da 0,92 a 1,01 euro per azione) e a quelli della partecipazione in Generali - deve accomodarsi in seconda posizione. Scivolano invece al terzo posto i fratelli Rocca: la riduzione degli introiti annuali da Tenaris è dovuta essenzialmente all' effetto cambio tra euro e dollaro: dal 22 maggio 2017 al 21 maggio 2018 la valuta americana è scivolata del 5% per cento rispetto all' euro. E i dividendi della società, molto attiva in tutto il nuovo Nuovo Continente, è appunto in dollari.

MASSIMO MORATTI SERATA CALENDARIO PIRELLI

La riscossa del settore petrolifero (e di quello energetico in generale) è invece alla base della rimonta che ha portato due nomi nuovi nella top ten del 2018: Erg e Saras.

 

La prima - che ultimato la conversione del business nel campo delle energie rinnovabili, in particolare eoliche - ha deciso di erogare un dividendo di 1,15 euro per azione (di cui 0,40 euro straordinari), cioè il 130% in più dell' anno scorso a beneficio delle due famiglie azioniste: Garrone e Mondini.

Le famiglie Moratti, invece, vedono incrementato l' importo dei flussi cedolari di Saras che ha deliberato un aumento del dividendo annuo del 20% (da 0,10 a 0,12 euro per azione).

 

Restando tra i primi dieci si può segnalare che il team di Silvio Berlusconi sorpassa quello di Ennio Doris grazie alla partecipazione in EiTower (che ha aumentato il dividendo a 2,05 euro per azione) e in Mediobanca. Da segnalare infine che il gruppo Minozzi - Eni, Snam, Italgas - nonostante il suo attivismo e le varie partecipazioni che hanno fruttato un incremento del dividendo annuo, è scivolato dalla decima all' undicesima posizione.

La foto di famiglie con cedola è stata elaborata da L' Economia, come di consueto, utilizzando sia i dati pubblici della Consob (aggiornati al 25 maggio) che quelli forniti dai siti delle società.

 

edoardo e vittorio garrone

E, aggregando i flussi relativi alle prime 40 famiglie, si ottiene un totale di 2,394 miliardi di euro, cioè il 15,5% in più rispetto ai 2,072 miliardi dello scorso anno.

Per quanto riguarda lo Stato, il maggior contributore al gruzzolo da 2,1 miliardi ricavato dalla presenza pubblica in Piazza Affari è l' Eni: la società del cane a sei zampe guidata da Claudio Descalzi vale da sola oltre 750 milioni (quasi il 40% dell' incasso totale) di cedole, considerando sia il 21,8% che fa capo al Tesoro, sia il 3,9% della Cassa depositi.

Il secondo big è Enel: 569 milioni.

 

Il terzo cedolone di peso è quello delle Poste, che vale 323 milioni, divisi a metà tra Tesoro e Cdp.

Niente dividendi invece da Saipem, mentre tra i contributi più «magri» (una decina di milioni) quello da Fincantieri che è partecipata per oltre il 60% dalla Cdp.

ennio e il figlio massimo doris

 

ENNIO DORIS CON ALLE SPALLE UN RITRATTO D ANNATA DI BERLUSCONIdescalzi

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…