DA AIRBUS A BT, IN CODA PER ALLEARSI CON VITROCISET - A LUXOTTICA MANCA ANCORA L’AMMINISTRATORE DELEGATO, E DEL VECCHIO CONGELA LE ACQUISIZIONI

1.PARTERRE

Da “Il Sole 24 Ore

 

RIASSETTO IN ITALIA E FRANCIA PER GIOCHI PREZIOSI

enrico preziosienrico preziosi

Nodo italiano e francese per Giochi Preziosi. La società di Enrico Preziosi starebbe cercando di finalizzare l'accordo con la cinese Ocean Gold Global per un ingresso nel capitale. L'imprenditore asiatico Michael Lee sarebbe partito dall'Italia negli scorsi giorni e sul tavolo ci sarebbe l'aumento di capitale da 70 milioni nel gruppo italiano. Ma l'accordo non è ancora chiuso: ad aspettare sono le banche che chiedono nuova finanza per rimborsare parte dei loro crediti in un'azienda che pare sulla strada del rilancio, oltre al socio di minoranza Clessidra che vuole cedere il suo 38% in Giochi Preziosi.

 

Ma i riflettori sono anche sulla controllata francese King Jouet, da tempo in vendita, per la quale si sono fatti avanti il colosso Usa Toys R Us e la multinazionale Ludendo, che in Francia possiede la catena La Grande Récré e che sarebbe supportato dal fondo di private equity Nixen. Tuttavia La Grande Récré avrebbe in questo momento qualche difficoltà in casa propria e non presenterà un'offerta. (R.Fi.)

 

LA «NUOVA» LUXOTTICA CONGELA MAUI JIM

Enrico CavatortaEnrico Cavatorta

Luxottica attende il nuovo co-amministratore delegato, che avrà le deleghe ai mercati e che andrà ad affiancare Enrico Cavatorta (già nominato per le funzioni corporate) e congela, per ora, il dossier delle acquisizioni. Sarebbero infatti almeno 3 o 4 i target nel mirino dell'azienda fondata e presieduta da Leonardo Del Vecchio. Tra questi l'obiettivo principale nei mesi scorsi era il brand Maui Jim, marchio hawaiano molto famoso tra i surfisti Usa, che dovrebbe valere 600-700 milioni dollari.

 

Maui Jim piaceva molto ad Andrea Guerra, ma ora in attesa del nuovo Ad che si affiancherà a Cavatorta, il dossier sarebbe stato bloccato. Ma, oltre a Maui Jim, ci sarebbero allo studio altri tre dossier che avrebbero più probabilità di concretizzarsi: secondo i rumors si tratterebbe di marchi presenti nei Paesi emergenti, area di interesse per l'azienda di Agordo. Si attende dunque il ricambio definitivo al vertice, per rivedere Luxottica pronta nuovamente alla campagna di acquisizioni. (C.Fe.)

Andrea Guerra Andrea Guerra

 

IL LOW COST TRANSAVIA E LO STALLO AIR FRANCE

La Francia ha un vitale bisogno di riforme. Lo dicono tutti e finalmente anche il Governo sembra convinto a farle. Ma le riforme si scontrano con il muro di gomma delle corporazioni, che rifiutano ogni ipotesi di cambiamento e combattono a difesa dei loro anacronistici privilegi. È il caso delle professioni regolate, che si accingono a scioperare. E, in questi giorni, dei piloti di Air France.

 

Che lo sciopero lo stanno già facendo, da lunedì scorso, costringendo la compagnia ad annullare il 60% dei voli. I piloti contestano la decisione di sviluppare il low cost di Transavia, che dovrebbe diventare una compagnia europea con 115 aerei a fine 2017 rispetto ai 53 attuali (da 18 a 37 in Francia). I piloti di Transavia guadagnano meno il 20% in meno dei colleghi di Air France, tra i più pagati al mondo e spaventati dalla prospettiva di dover prima o poi rinunciare a qualcosa. Anche se la loro protesta - che costa 15 milioni al giorno - mette a repentaglio il rilancio della compagnia e il ritorno all'utile quest'anno. (M.Mou.)

Air FranceAir France

 

 

2.DA AIRBUS A BT, IN CODA PER ALLEARSI CON VITROCISET

(d. pol.) per il "Corriere della Sera"

 

Si profila un ampio parterre di candidati per la Vitrociset, l’azienda della famiglia Crociani attiva nel settore difesa e controllo del traffico aereo con clienti come Enac, Enav, Poste Italiane e Finmeccanica. Quest’ultima è anche l’unico altro socio della compagine con una quota sotto il 2%. A Edoarda Crociani, vedova del fondatore Camillo, affiancata dell’advisor Banca Imi, sono già pervenute parecchie manifestazioni di interesse.

 

Eric Schmidt Eric Schmidt

La società avrebbe attratto l’attenzione di gruppi industriali e fondi di private equity interessati a studiare un’operazione che consenta alla società di crescere ancora più in fretta e a partecipare ai numerosi progetti di ricerca avviati dal management con il presidente esecutivo Giorgio Zappa, in passato direttore generale di Finmeccanica.

 

Tra i gruppi più interessati a esplorare un’intesa ci sarebbe Airbus, cioè l’ex Eads, il colosso dell’aeronautica che da tempo ha messo sotto osservazioni conti e prospettive dell’azienda nata dalla fusione tra la Ciset dei Crociani e la Vitroselenia venduta da Finmeccanica. Numeri e prospettive sarebbero allo studio di fondi italiani e internazionali. Ma altri gruppi industriali potrebbero entrare in partita per la società che ha chiuso il 2013 con un fatturato di 212 milioni (35% raccolti all’estero), un portafoglio ordini di 213 milioni (+50% su anno) e un ebitda di oltre 28 milioni.

 

 

3.MARTINEZ (MPS) E IL CONTO TELECOM

(m.sid.) per il "Corriere della Sera"

 

Sembra ormai in discesa l’ingresso del finanziere messicano David Martinez Guzman nel consiglio del Montepaschi. Nel percorso che lo porterà a salire le scale della più antica banca in attività fondata nel 1472 non c’è nulla di misterioso. Nessun intrigo.

 

9op 25 edoarda crociani9op 25 edoarda crociani

Semplicemente Guzman con la sua Fintech Investments Ltd (questa sì un po’ misteriosa visto che si trova in un noto paradiso fiscale nelle Virgin Island, Tortola) è il secondo socio di Mps con il 4,5%. Ma se sul Guzman «senese» non si può dire altro, sul Guzman «argentino» qualche nota a piè di pagina andrebbe aggiunta: il finanziere è lo stesso con cui l’amministratore delegato di Telecom Marco Patuano sta trattando la cessione di Telecom Argentina dal 2013.

 

La partita da 960 milioni di euro doveva chiudersi nel primo trimestre dell’anno. Durante la presentazione dei conti 2013 a inizio marzo una segnalazione di massima passata velocemente con le slide del cfo, Piergiorgio Peluso, aveva indicato la prima metà del 2014 come nuova deadline: «960 milioni di dollari, di cui 109 incassati nel dicembre del 2013, restano attesi entro 1H14».

 

Di rinvio in rinvio bisogna ora attendere la fine di settembre anche se le authorities argentine, con la crisi dei bond, non sembrano intenzionate a occuparsi della faccenda. Normalmente sono le imprese i debitori delle banche. Questo appare come un caso in cui un possibile consigliere di una banca deve ancora 851 milioni a un’impresa. Non proprio bruscolini.

 

 

4.EXPORT, NOMISMA ANCORA CONTRO IL DOGMA DELLE RIFORME

(f.ch. ) per il "Corriere della Sera"

David Martinez Guzman David Martinez Guzman

 

Nomisma torna a «bacchettare» il dogma delle riforme che impera a Bruxelles e a Francoforte. L’occasione sono stati i dati dell’export tra gennaio-luglio, con la Germania in testa con un aumento annuo in valore del 3,4%, l’Italia seconda con un incremento dell’1,3% e a seguire la Spagna con un export stagnante (0). Le partite correnti spagnole sono tornate in passivo, quelle dell’Italia si mantengono in attivo.

 

marco patuano ad telecom italiamarco patuano ad telecom italia

«Sembra che il successo competitivo della Spagna, portata a esempio come economia che ha attuato quelle riforme che l’Italia non ha realizzato, si sia già esaurito - ha commentato il capo economista Sergio De Nardis - . E’ bastato che, dopo un triennio di arretramento dell’economia, ci fosse un po’ di ripresa del mercato interno per indebolire le vendite iberiche all’estero; se ci fosse stato un guadagno competitivo non sarebbe dovuto succedere. E’ dunque questo il Paese che sta godendo i frutti delle riforme? E’ troppo chiedere meno ideologia e più coerenza analitica dalle istituzioni europee, Bce e Commissione, da cui dipendono le scelte dei governi e il tenore di vita dei cittadini?».

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...