UN'INTESA LEGHISTA! - GROS PIETRO (INTESA): “SEMPRE PRESENTE IL RISCHIO DI UNA NUOVA BOLLA FINANZIARIA” - “A BRUXELLES POLITICA OSCURANTISTA, NON STIAMO USANDO TUTTI GLI STRUMENTI” - “L’INGHILTERRA VIVA PERCHÈ FUORI DALL’EURO”
Da “Radio 24 - Sole 24 Ore”
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NUOVA BOLLA FINANZIARIA - GROS-PIETRO, INTESA SANPAOLO, A MIX24 SU RADIO 24:“SEMPRE PRESENTE IL RISCHIO DI UNA NUOVA BOLLA FINANZIARIA”
“C’era sempre un rischio di bolla, quando ci sono in giro tante ricchezze finanziarie in circolazione. E questo rischio è diventato attuale nel 2007-2008. E di nuovo c’è questa possibilità.”
Lo afferma il presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros Pietro a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24 commentando come il prodotto lordo mondiale in questi 10 anni sia raddoppiato mentre le attività finanziarie sono triplicate. “E proprio perché l’Europa non sta uscendo dalla crisi, il rischio della bolla, è un rischio che viene attentamente monitorato e tenuto a bada - e conclude - però è sempre presente.”
“PRELIEVI FORZOSI SUI RISPARMI? NESSUNA PREOCCUPAZIONE PER I CORRENTISTI ITALIANI”
“Prelievi forzosi sui risparmi? Nessuna preoccupazione per i correntisti italiani”. E’ il pensiero e la rassicurazione del presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros Pietro a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24 sull’incubo dei prelievi forzosi sui conti correnti dopo l’esperienza del fallimento delle banche cipriote. “Le banche fallite a Cipro erano banche che andavano ben oltre l'isola di Cipro e che avevano degli agganci con i movimenti internazionali. Quindi che quei depositanti in qualche modo abbiano pagato, credo che non dovrebbe essere rimpianto. Le banche italiane non fanno di quelle attività. I correntisti italiani non si devono assolutamente preoccupare”
“NON ABBIAMO BISOGNO DI UNA NUOVA IRI MA DI POLITICA INDUSTRIALE”
“Con la crisi del manifatturiero che c’è oggi si parla di un intervento pubblico nell’economia, ma certamente non con la formula Iri che abbiamo conosciuto negli ultimi anni del secolo scorso. Non abbiamo bisogno di una nuova Iri ma di politica industriale.” Lo dice il presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros Pietro a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.
Cassa depositi e prestiti che faccia quella funzione? “Non è tanto importante quale strumento, l’obiettivo deve essere però chiaro. Quando Obama ha deciso che voleva salvare l’industria automobilistica, l’ha salvata. Ha prestato dei soldi, li ha riavuti indietro, ha creato o ha difeso dei posti di lavoro. Quindi non è un'epoca definitivamente tramontata, ma bisogna ripensarla. – continua Gros Pietro - Bisogna ripensarla, ma soprattutto va pensata in un’ottica di tutela non solo dei posti di lavoro, ma anche del contribuente. Altrimenti si difendono dei posti di lavoro a spese dei contribuenti, cioè qualcuno paga per il posto di lavoro di altri.”
“AUTOSTRADE SPA NON AVEVA E NON HA RISCHIO D’IMPRESA”.
“Allora (si riferisce alle privatizzazioni IRI quando Gros Pietro era il presidente ndr) le privatizzazioni vennero fatte con l’obiettivo di fare cassa. Perché era assolutamente necessario per entrare nell’Euro. Quindi tutti sanno che quando si è costretti a vendere in fretta non si vende bene. Alcune privatizzazioni vennero fatte benissimo. Quelle fatte male, io potrei parlare di privatizzazioni che non sono state fatte dall’IRI.
Per esempio quelle fatte prima, quelle delle banche, oppure quelle non fatte dall’IRI, come ad esempio quella di Telecom, che fu fatta direttamente dal Tesoro. E in quel caso si sbagliò la scelta, è stata fatta male. Su Autostrade (quando Gros Pietro era il presidente di Autostrade S.p.a., ndr) le conosco bene.
Prima della privatizzazione, Autostrade faceva pochi investimenti, e le tariffe crescevano ogni anno più dell’inflazione. Dopo la privatizzazione gli investimenti sono triplicati, le tariffe sono salite meno dell’inflazione, e soprattutto la società ha investito.”
Questa è la versione di Gian Maria Gros Pietro, attuale presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, quando ha ricoperto il ruolo di presidente di Atlantia SPA (già Autostrade S.P.A.) con il compito di seguire la liberalizzazione del mercato e l’espansione del gruppo, durante il faccia a faccia a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24. “Sono anche garantite le tariffe? Lo erano anche prima. Il rischio d’impresa non c’era, né prima né dopo. E non c’è neanche adesso. Il rischio d’impresa, per Autostrade, è zero.”
“A BRUXELLES POLITICA OSCURANTISTA. NON STIAMO USANDO TUTTI GLI STRUMENTI”
“Bruxelles ha attuato una politica quasi oscurantista, contraria ai più elementari principi di teoria economica. Il mio è un punto di vista in questo caso da economista, ritengo che, soprattutto durante l’ultimo secolo e soprattutto dopo la grande depressione degli anni ’30, la teoria economica ha fatto dei grossi progressi e ha trovato gli strumenti per rimediare. Qui invece in Europa siamo rimasti più o meno studenti.
SUN VALLEY CONFERENCE RUPERT MURDOCH
O per lo meno, non stiamo adoperando tutti gli strumenti. Non stiamo adoperando gli strumenti che le altre grandi aree monetarie stanno usando. Cioè il Dollaro, lo Yen e la Sterlina.” .” Lo dice il presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros Pietro a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24. Quindi quando si dice che è un’Europa dei burocrati, fatta da burocrati, gestita da burocrati, non sarà vero ma gli assomiglia? Domanda Minoli. “Questi burocrati hanno alle spalle dei politici che li costringono, anche. E Che fanno i loro interessi.”
“INGHILTERRA VIVA PERCHE’ FUORI DALL’EURO”
“Credo che Rupert Murdoch abbia ragione quando dice che la fortuna dell’Inghilterra è non avere l’euro. E’ viva per questo”. Così commenta il presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros Pietro a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.
“AMERICANI IRRITATI CON EUROZONA: NON FA LA SUA PARTE”
Gli economisti del Tesoro americano hanno individuato nell’Eurozona il buco nero della crescita. Ci danno per spacciati? “Spacciati no, ma certamente l’Europa non sta contribuendo all’uscita della crisi mondiale. Il suo tasso di crescita è il più basso tra le grandi aree mondiali, e quindi gli americani sono molto irritati, perché ciascuno dovrebbe fare la sua parte.” Lo dice il presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros Pietro a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24