big deloitte ernst young

CAMBIANO I PIATTI, MA LE FORCHETTE SONO SEMPRE LE STESSE - I BIG DELLA CONSULENZA MONDIALE (ERNST&YOUNG, DELOITTE, PWC, KPMG) SI PAPPANO MILIONI DI EURO IN APPALTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, SALTELLANDO DALLE FERROVIE ALLA CONSIP FINO ALL’IMMIGRAZIONE

Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

the edge   il palazzo green sede di deloittethe edge il palazzo green sede di deloitte

Gira e rigira la giustificazione è sempre la stessa. Ma l’effetto finale è quello di un pozzo senza fondo. Lo Stato italiano, con tutte le sue eterogenee articolazioni, continua a versare centinaia di milioni di euro alle solite società esterne di consulenza. E di fatto mette nelle loro mani la gestione di gangli vitali della Pubblica amministrazione. L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda l’Ansf, ossia l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie.

 

DELOITTEDELOITTE

La struttura, sottoposta alla vigilanza del ministero delle infrastrutture guidato da Graziano Delrio, è nata in seguito alle liberalizzazioni europee per svolgere compiti di autorizzazione e controllo sull’intero sistema ferroviario del Belpaese. Nei giorni scorsi l’Agenzia ha messo a gara per 4 milioni di euro l’affidamento di un’attività di “supporto tecnico, amministrativo e legale per le attività istituzionali”.

 

I DETTAGLI

KPMGKPMG

Le carte, nel tentare di aggiungere qualche dettaglio in più, spiegano che la gara comprende servizi come “reingegnerizzazione del modello di funzionamento dell’Agenzia; supporto per l’implementazione del modello operativo dei servizi comuni riferibili alle attività del settore amministrazione, affari legali e finanza, supporto per l’implementazione del modello operativo dei servizi core; assistenza legale; supporto in materia di certificazione di qualità; assistenza per i rapporti con gli organi di comunicazione”.

 

Un astruso burocratese per dire che molte delle attività dell’Ansf verranno appaltate all’esterno, seppure in termini di supporto. Per inciso l’ultima società ad aver svolto il servizio per l’Agenzia, come confermato ieri dalla struttura, è Deloitte, uno dei colossi mondiali della consulenza.

ERNST & YOUNG

 

Ma come è possibile un’operazione del genere se oggi l’Agenzia ha al suo interno 118 dipendenti, per i cui oneri nel bilancio consuntivo 2015 sono state sostenute spese per 9,3 milioni di euro? Possibile che si debbano spendere fino a 4 milioni in quattro anni, ossia un milione l’anno, per chiamare in causa un esterno? 

 

PWCPWC

Contattata sul punto da La Notizia, l’Ansf ha premesso che “a fronte di un organico di 300 unità previsto dalla legge istitutiva, successivamente ridotto a 265 unità per effetto di norme sopravvenute in materia di contenimento della spesa pubblica, l’Ansf può contare attualmente su un organico di sole 118 unità”. Quindi “la spesa che è stata prevista a base di gara (1 milione l’anno) è ampiamente contenuta all’interno dei minori costi che si devono, purtroppo, registrare a causa del limitato numero di dipendenti in organico”. Sarà, ma così si regalano all’esterno fiumi di soldi. I casi ormai sono all’ordine del giorno.

 

I CASI

CONSIP CONSIP

Di recente l’Inail ha lanciato una gara da 2,2 milioni l’anno (3 anni) per i servizi di web publishing e media relation. Servizio finora svolto dalla Ernst&Young, uno dei big della consulenza. La società pubblica Consip (centrale acquisti del Tesoro), per dotarsi di servizi professionali a supporto delle proprie attività, ha messo sul piatto 8 milioni l’anno in un triennio.

 

Per farsi aiutare nella gestione dei fondi Ue dedicati all’immigrazione, il ministero dell’interno ha dato 8,7 milioni sempre a Ernst&Young. E poi sta per essere spartito un piatto incredibile. Sempre la Consip, infatti, ha lanciato una super convenzione da 621 milioni di euro per un’attività di “supporto specialistico e assistenza tecnica” alle Regioni nella gestione dei fondi europei.

angelino alfano saluta luigi marroni della consipangelino alfano saluta luigi marroni della consip

 

Come dire: visto che le nostre Regioni non sanno gestirli e metterli a frutto, bisogna di fatto appaltare all’esterno le relative attività. Ma la conclusione è sempre la stessa: un’infinita cuccagna che ogni anno apparecchiamo per le società esterne di consulenza, dalla Deloitte a E&Y, passando per Pwc e Kpmg. Società che peraltro mettono le radici in tutte le stanze della Pubblica amministrazione.  

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…