I BREDA-TORI DEL TRENO PERDUTO - OLANDA E BELGIO BLOCCANO UN MAXI-ORDINE ALL’ANSALDO, CHE RISPONDE: “MOTIVI ILLEGITTIMI”

Francesco Viviano per "La Repubblica"

La guerra dei treni è ormai dichiarata. Olanda e Belgio chiedono all'Ansaldo Breda la sospensione degli ordini dei treni veloci Fyra V250 che avrebbero dovuto collegare Amsterdam con Bruxelles. I due Paesi accusano l'azienda italiana di avere fornito treni «insicuri» che durante le prime corse tra Amsterdam e Bruxelles avrebbero mostrato criticità.

L'Olanda ha prenotato 16 treni per un valore di 20 milioni ciascuno, il Belgio tre. Ed i primi 100 milioni sarebbero stati già pagati dalle Ferrovie olandesi alla Ansaldo Breda, pronta ad inviare gli altri sei treni che gli olandesi, ma anche i belgi, ora non vogliono più. Ma l'Ansaldo Breda contesta, punto per punto, le anomalie segnalate dalle ferrovie olandesi e belghe (Nmsb e Ns).

«Riteniamo infondati, illegittimi e strumentali i motivi addotti dai nostri clienti. Danneggiano la nostra azienda e i clienti finali, cioè i passeggeri. E' giusto che la gente conosca la verità», dice a Napoli l'ad di Ansaldo Breda Manfellotto davanti ai giornalisti (tra i quali molti olandesi e belgi). Per la circostanza la tv olandese Rtl ha allestito collegamenti in diretta perché in Olanda la guerra dei treni è su tutti i tg e i giornali.

«Le nostre parole - spiega Manfellotto - non sono autoreferenziali, non mostreremo foto scandalistiche ma dati di fatti oggettivi». Ed anche Finmeccanica è scesa in campo per dare manforte ad Ansaldo Breda. «Finmeccanica, azionista al 100% di Ansaldo Breda, pur confidando in un esito positivo della vicenda, conferma il sostegno ai dipendenti, agli interessi e all'immagine della società».

Segue il caso il sottosegretario ai Trasporti Erasmo D'Angelis, che chiede a belgi e olandesi di rispettare il contratto dopo l'impegno dei tecnici si Ansaldo Breda a risolvere le criticità del treno veloce. Per il momento, il caso non avrà conseguenze sulla forza lavoro di Napoli, ma solo perché Ansaldo Breda ha altre commesse.

Intanto scende in campo anche il Parlamento dei Paesi Bassi che apre un'inchiesta. La guerra dei treni si combatte infine sui social network olandesi e belgi dove si leggono commenti al limite del razzismo: «Italiani fate le pizze non i treni» o «mafiosi» i "complimenti" più carini.

 

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