whistleblowing

FISCHIA IL VENTO DELLE SPIE BANCARIE - TRA POCHI GIORNI PARTE IL ''WHISTLEBLOWING'', LE SOFFIATE DEI DIPENDENTI CHE IN SEGRETO E PROTETTI DA UN SISTEMA INFORMATICO DENUNCIANO I COLLEGHI FURBETTI - BASTERANNO A FRENARE TRUCCHI, BILANCI FALSI E RISPARMIO TRADITO?

Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

 

antonio patuelliantonio patuelli

Basterà una spiata anonima a evitare altri casi di risparmio tradito? Sarà sufficiente la delazione tra colleghi a far cambiare il funzionamento delle banche e a renderle più trasparenti? Oppure il whistleblowing, vale a dire il meccanismo che da gennaio consentirà, a chi lavora in banca, di riferire anomalie interne, sarà solo l’ennesimo scudo legale per l’industria finanziaria italiana?

 

Tra pochi giorni - con le banche del nostro Paese ancora una volta nell’occhio del ciclone per i casi Chieti, Etruria, Ferrara e Marche - diventa operativo anche nelle aziende bancarie il nuovo sistema sulle soffiate anonime.

 

Entro il 31 dicembre tutti gli istituti di credito devono dotarsi di una speciale piattaforma informatica per l’anticorruzione. Un software da far girare sulla rete aziendale che consenta ai dipendenti di segnalare – restando protetti - leggi calpestate o regolamenti violati, sia interni sia delle autorità di vigilanza: dal falso in bilancio alle mazzette per i prestiti o i mutui, dalle operazioni finanziarie illecite alle frodi, fino ai test falsificati per gli investitori (tanto per rimanere nella stretta attualità).

whistleblowingwhistleblowing

 

Dal primo gennaio, dunque, scatta il whistleblowing allo sportello: da parte degli addetti ai lavori c’è grande interesse e pure un po’ di scetticismo. Un po’ perché il sistema è nuovo e quindi non ci si attende una svolta in tempi rapidi; un po’ perché la figura della “gola profonda”, in Italia (per storia e per cultura), non è particolarmente ben vista. Il rischio è che le banche si mettano addosso un mantello elegante da esporre a governo e vigilanza sotto il quale continuare a fregare correntisti e risparmiatori.

 

In passato, iniziative di sistema (a esempio Pattichiari) nate per migliorare la relazione coi client si sono rivelate non solo fallimentari, ma addirittura  opposte rispetto alle mire originarie (la lista dei bond sicuri Pattichiari conteneva il titolo Lehman Brothers il 15 settembre 2008, il giorno in cui la major americana portò i libri in tribunale).

 

whistleblowing whistleblowing

Tuttavia, l’Abi crede parecchio alla novità e alla figura del whistleblower (cioè chi soffia nel fischietto). Tant’è che l’organizzazione presieduta da Antonio Patuelli ha in qualche modo sponsorizzato il meccanismo in una recente lettera inviata a tutti gli istituti associati. Secondo l’Associazione bancaria «un sistema interno di segnalazione delle violazioni rappresenta uno strumento di prevenzione e correzione di atti o fatti che possano costituire una violazione delle norme, favorendo e tutelando il comportamento positivo del dipendente che, venuto a conoscenza della illiceità o illegittimità del comportamento» di un collega «decida di segnalare tali atti o fatti agli organi preposti».

 

Non solo. Il whistleblowing «può rappresentare uno strumento importante per il costante rispetto dei canoni di trasparenza e di integrità nella propria azione e un utile “campanello d'allarme” che consente di adottare le appropriate misure prima che la reputazione “esterna” risulti intaccata».  La materia è complessa e assai articolato è il funzionamento della delazione interna che, una volta verificato il caso denunciato, po’ portare all’esposto alla procura della Repubblica o alla segnalazione a Banca d’Italia e alla Consob.

chi segnala illeciti finisce accoltellatochi segnala illeciti finisce accoltellato

 

A leggere le carte riservate della Confindustria delle banche dovremmo essere di fronte a una svolta epocale. Eppure, è meglio non cantar vittoria troppo presto. La stessa Abi spiega che «la segnalazione da parte del dipendente è libera e volontaria».

 

Non ci sono sanzioni, per nessuno. Un “baco”, questo, che indebolisce  l’intera architettura delle denunce segrete. Ci si chiede, quindi, se questo strumento riuscirà a prevenire casi, come quelli emersi dall’inchiesta su PopEtruria, di profili di rischio alterati in modo da vendere a un cliente poco esperto anche prodotti finanziari complessi; oppure se col whistleblowing sarà ancora possibile, per un alto dirigente di banca, truccare i bilanci o firmare contratti per l’acquisto di titoli tossici (come i derivati del Monte dei paschi di Siena).

 

E c’è da chiedersi, ancora, se le autorità di vigilanza - al centro delle polemiche per i mancati controlli sulle quattro banche quasi fallite oltre che per le decisioni  tardive sul commissariamento e sulla risoluzione - continueranno a essere troppo timide (termine usato dal direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi) in attesa di una volenterosa gola profonda.

 

twitter@DeDominicisF

whistleblowing   whistleblowing

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…