1- GLI USCIERI DI FINMECCANICA ADESSO TEMONO IL GIOCO AL MASSACRO. DA UN MOMENTO ALL’ALTRO POTREBBE ARRIVARE UNA FOLATA DI VENTO NAPOLETANO CHE SPAZZA VIA ORSI E IL VERTICE DEL GRUPPO, COMPRESO IL DIRETTORE GENERALE ALESSANDRO PANSA CHE NESSUNO IMMAGINAVA COSÌ INTRECCIATO AL GIOCO DEI POTERI OSCURI 2- GIÀ SI PARLA DI COMMISSARIAMENTO OPPURE DELLA SOSTITUZIONE DI ORSI CON UN MANAGER DI GRANDE ESPERIENZA. IL PRIMO NOME CHE CORRE È QUELLO DI FRANCHINO BERNABÈ (SA BENISSIMO CHE L’ARRIVO DI SANTORO SARÀ FONTE DI ENORMI ROTTURE DI COGLIONI) 3- SENZA CISNETTOS, IL SINDACO DI CORTINA È DISPERATO. E CHIEDE AIUTO A UN FORMIGONI-BOY 4- DOPO LA MORTE DI PININFARINA SI È GIÀ APERTO IL TOTONOMINE PER IL POSTO DI SENATORE A VITA. IN PISTA SIANO GIULIANO AMATO (AMICO STORICO DI NAPOLITANO) E GIANNI LETTA

1- FINMECCANICA, ADESSO TEMONO IL GIOCO AL MASSACRO
Gli uscieri di Finmeccanica adesso temono il gioco al massacro.

Dopo le rivelazioni sui rapporti tra Gotti Tedeschi e Moncada che chiamano in causa anche il comandante supremo Giuseppe Orsi, l'aria nel quartier generale di piazza Monte Grappa è diventata quasi irrespirabile.

Da un momento all'altro potrebbe arrivare una folata di vento napoletano che spazza via il vertice del Gruppo, compreso il direttore generale Alessandro Pansa che nessuno immaginava così intrecciato al gioco dei poteri oscuri.

Negli ultimi giorni gli uscieri addetti alla rèception chiudono i cancelli a mezzanotte, l'ora in cui Orsi lascia il suo ufficio insieme a un paio di collaboratori che si stanno battendo per difendere la sua immagine. Sarebbe però sbagliato pensare che tanta fatica sia dedicata dal manager piacentino ad ascoltare soltanto gli spifferi della Procura di Napoli. In realtà Orsi ce la sta mettendo tutta per arrivare domenica al Salone aeronautico di Farnborough con qualche annuncio clamoroso. La Fiera si tiene ogni due anni, è l'appuntamento più importante per gli operatori del settore, e si inaugura lunedì prossimo.

Nell'edizione precedente del 2010 la fotografia di gruppo vedeva uniti e sorridenti Guarguaglini, Orsi (allora responsabile di Agusta Westland) e Giorgio Zappa (l'ex-direttore generale che domani sarà nominato presidente di Vitrociset).

Intorno a loro saltellavano il ministro della Difesa, Gnazio La Russa, e Maria Stella Gelmini che con gli aerei non c'entrava un bel nulla ma aveva colto l'occasione per fare una scampagnata alla periferia di Londra.

Quest'anno le cose andranno in maniera sicuramente diversa e probabilmente l'unica presenza sarà quella del ministro della Difesa Di Paola o di qualche sottosegretario. Sono troppe le voci che girano intorno a Finmeccanica, e di questi rumors inquietanti sono consapevoli sia Orsi che il suo portavoce Carlo Maria Fenu. Per questa ragione il manager, che si trova aggrovigliato nelle intercettazioni napoletane, ha un bisogno disperato di dare un annuncio importante per far capire ai competitor internazionali che l'azienda è viva e si sta riorganizzando per le sfide dello spazio e della difesa.

Orsi non vede l'ora di poter dire che l'accordo con Israele per l'acquisto di 40 velivoli addestratori è cosa fatta, ma sembra che sul contratto ci sia ancora qualche riserva perché da Tel Aviv chiedono altre contropartite di natura industriale. E nulla potrà dire sulla fantomatica maxicommessa americana da 150 miliardi di dollari annunciata con leggerezza qualche settimana fa dal quotidiano "La Stampa".

Anzi, sembra che con il passare del tempo la gestione della Drs americana (comprata da Guarguaglini tra le perplessità di Giulietto Tremonti) stia progressivamente passando nelle mani dei manager statunitensi che sembrano intenzionati a gestire i dati "sensibili" tagliando fuori gli italiani di Finmeccanica.

In questa situazione a Orsi non rimane che accelerare la riorganizzazione interna del Gruppo con l'innesto di nuovi manager strappati ad aziende straniere. È notizia di oggi che a capo di SuperSelex, la società nella quale dovranno confluire tutte le attività nell'elettronica per la difesa, sta per arrivare come presidente operativo Guy Griffiths, il 55enne laureato all'Università di Cardiff e dall'aria simpatica, che ha diretto British Aerospace e dopo 30 anni di esperienza nel settore è salito al vertice di BAE Systems, il più grande Gruppo europeo della difesa con 90mila dipendenti e un fatturato di 19,15 miliardi di sterline.

Come al solito queste notizie saltano fuori dalla penna di Gianni Dragoni, il giornalista del "Sole 24 Ore" che in Finmeccanica considerano una mina vagante alla stregua di quel sito disgraziato di Dagospia. Nel suo pezzo Dragoni aggiunge che, insieme a Griffiths, un manager italiano di nome Fabrizio Giulianini diventerebbe amministratore delegato di SuperSelex, ma aggiunge anche un'altra pillola per la direzione generale di Finmeccanica dove al posto di Pansa il candidato sarebbe Antonio Perfetti.

Costui, ad eccezione di un breve periodo dentro il Gruppo Benetton, ha fatto la sua carriera in Alenia dove nel marzo di sette anni fa è diventato chief operating officer. Se questa notizia è vera, ciò significa che l'attuale direttore generale Pansa entrerà nel frullatore secondo una logica che avrebbe come esito finale quello di bruciare sia Orsi che il suo più diretto collaboratore, quel Pansa che sembrava appoggiato dal pallido Vittorio Grilli e che pochi giorni fa ha invocato una "disciplina prussiana" per i dipendenti del Gruppo.

E con lui cadrebbero le chances di Giuseppe Zampini, il manager di Ansaldo Energia, sostenuto dai poteri genovesi che si è opposto fieramente a Orsi nella vendita sempre più probabile dell'azienda ai tedeschi di Siemens.

Con questo scenario turbolento diventa davvero difficile andare al Salone di Farnborough con l'aria serena, e fino a ieri sera correva voce che Orsi avrebbe annullato la conferenza stampa con i giornalisti.

Per smorzare comunque le polemiche e le domande pruriginose dei giornalisti, il suo collaboratore Carlo Maria Fenu (tallonato con prudenza dal mite Marco Forlani) ha pensato di organizzare la conferenza stampa per il pomeriggio di domenica prossima, cioè alla vigilia dell'inaugurazione dell'Air Show londinese. L'appuntamento è previsto nella sede londinese di Finmeccanica che si trova a due passi dal Parlamento, ma probabilmente sarà disertato per l'ora infelice, per il vincolo dell'embargo, e soprattutto perché gli inviti sono stati ristretti a un gruppo di giornalisti di provata osservanza.


2- ARRIVA FRANCHINO BERNABÈ (SA BENISSIMO CHE L'ARRIVO DI SANTORO SARÀ FONTE DI ENORMI ROTTURE DI COGLIONI)
Nel terremoto che sta investendo Finmeccanica già si parla di commissariamento oppure della sostituzione di Orsi con un manager di grande esperienza.

Il primo nome che corre è quello di Franchino Bernabè, il capo di Telecom che sembra paralizzato e non riesce a schiodare il titolo in Borsa oltre una soglia accettabile per i soci di Telco. Sembra quasi che il manager di Vipiteno abbia abbassato la guardia e non riesca a trovare nel Governo (dove si continua a farfugliare sull'Italia digitale) i consensi necessari per portare avanti una strategia di sviluppo.

Anche la mossa di vendere "La7" non appare in grado di portare grandi risultati nelle casse dell'azienda. La procedura per scegliere l'acquirente sarà lunga e le 15 manifestazioni di interesse finora pervenute non sono accompagnate da grandi quattrini. In quest'ottica l'ingaggio di Santoro, annunciato ieri sera da Enrichetto Mentana, serve soltanto a valorizzare l'emittente televisiva, e Franchino sa benissimo che l'arrivo del conduttore sarà fonte di grandi polemiche e di enormi rotture di coglioni.

A questo punto la cosa migliore per lui è tagliare la corda. Da qui le voci che lo indicano come l'uomo in grado di rimettere ordine dentro il massacro di Finmeccanica per evitare che questo Gruppo sparisca dal mercato internazionale. Quando è stato all'Eni Bernabè ha dimostrato di saper usare la ghigliottina meglio di Robespierre e non si è fatto scrupolo di portare le carte e le teste sul tavolo dei magistrati. A suo favore giocano poi i rapporti internazionali con il mondo della finanza e con quei circoli di potere (Bilderberg, Aspen) che nonostante tutto esercitano ancora una certa influenza nelle relazioni tra i diversi Paesi.

Per amore di cronaca va registrato che oltre al suo nome ha preso a girare nelle ultime ore anche quello di Colao Meravigliao, un altro supermanager "telefonico" di cui non bisogna dimenticare la laurea alla Bocconi e le esperienze in McKinsey.

È difficile però immaginare che il 51enne bresciano lasci la plancia di comando di Vodafone dove dal luglio 2008 è diventato amministratore delegato. Nei giorni scorsi ha rilasciato a "Repubblica" una lunga intervista in cui spiega la strategia vincente di Vodafone e proprio ieri ha ottenuto dall'Unione europea il via libera per la scalata da 1,6 miliardi di dollari alla società telefonica Cable Wireless Worldwide.

È probabile che le voci su una possibile candidatura di Colao Meravigliao abbiano preso corpo dopo la decisione di nominare Paolo Bertoluzzo, attuale capo di Vodafone in Italia, responsabile anche per l'intera area del Sud Europa. A qualcuno questa nomina dell'ingegnere padovano è parsa la designazione di un "delfino" in grado di raccogliere l'eredità di Colao che nel 2003 ottenne lo stesso incarico per l'Europa meridionale, Medio Oriente e Africa, prima di sbarcare per una breve e disastrosa parentesi nel Gruppo editoriale Rcs.


3- IL SINDACO DI CORTINA È DISPERATO SENZA I CISNETTOS
Il Sindaco di Cortina è disperato. Dopo essere stato indagato per questioni di appalti pochi giorni dopo la sua rielezione (per il rotto della cuffia, la prima volta aveva avuto il 77% dei voti, ora il 53%) e dopo aver perso "Cortina Incontra" dei Cisnettos, prima ha reagito come peggio non poteva - dicendo "bene così, basta maleducati e cafoni, via i politici da Cortina" - e poi è andato a raccomandarsi da Formigoni, il discusso governatore della Regione Lombardia.

Ma andiamo con ordine. Come Dagospia nella sua infinita modestia aveva anticipato, nei giorni scorsi si è rotto il sodalizio che da dieci anni vedeva unita la perla delle Dolomiti con Enrico e Iole Cisnetto, padroni di "Incontra", il format di incontri&dibattiti dove tutti sgomitavano per esserci. Gli sponsor hanno preferito investire su "Roma Incontra", che infatti da settembre diventerà un appuntamento settimanale, e abbandonare la Cortina del sindaco inquisito, dei controlli della premiata ditta Befera&Gdf, dei cinepanettoni.

Una mazzata, visto che l'estate si preannuncia con alberghi e seconde case vuote. Ma Andrea Franceschi, uomo tutto d'Ampezzo, invece di correre ai ripari e tentare di metterci una pezza, ha pensato bene di mandare tutti a quel paese: i due Cisnettos, potenti e vendicativi, e anche i politici, che a un sindaco di montagna fanno sempre comodo. Pare che l'unico che se la rida sia Befera, anche lui ospite abituale di "Cortina Incontra": con lui Franceschi aveva già sbattuto le corna l'inverno scorso dopo il blitz natalizio contro i ricchi evasori fiscali, che il Sindaco - sì, lo stesso che ora non vuole più i ricchi cafoni - aveva maldestramente difeso accusando l'Agenzia delle Entrate di fare solo spettacolo mediatico.

Insomma, una figuraccia che si aggiunge al ritiro dalla gara per avere le Olimpiadi invernali nel 2017 - ha vinto Saint Moritz - e alla cancellazione di un'altra serie di eventi estivi importanti, dal ritiro pre-campionato della Fiorentina al concorso ippico, da un appuntamento dedicato al rugby alla consueta convention del Pdl del nordest.

Di fronte a questo disastro, il giovane sindaco laureato alla Bocconi, la madre di tutti i sapientoni, ha pensato bene di reagire con una genialata: prima ha detto che non c'era bisogno di nulla perché a Cortina ci sono oltre 200 appuntamenti (sic!) oltre "Cortina Incontra", poi di nascosto ha chiesto a un tirapiedi di Formigoni - tale Fiorenzo Tagliabue, ciellino milanese che quando ha fatto lo spin-doctor della Moratti nella campagna elettorale è stato sostituito per il ballottaggio visti i disastrosi risultati del sindaco uscente - di fargli da consulente per tirargli su un po' l'immagine e inventarsi qualcosa che sostituisca la kermesse dei Cisnettos.

La scelta appare davvero curiosa e ci si chiede come l'uomo che non ha saputo gestire l'immagine di Formigoni possa ripulire quella di Cortina.


4- AMATO O LETTA?
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che dopo la morte di Sergio Pininfarina si è già aperto il totonomine per il posto di senatore a vita.

Finora dal Quirinale non trapelano indicazioni ma sembra che in pista siano Giuliano Amato (amico storico di Napolitano) e Gianni Letta (Gran Ciambellano)".

 

 

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