ITALIA EQUA, NONOSTANTE EQUITALIA - UN GIUDICE TAGLIA UNA CARTELLA ESATTORIALE DELL’87%: “È IL MASSIMO CHE IL DEBITORE È IN GRADO DI PAGARE”

Marco Sodano per “la Stampa

EQUITALIA E GUARDIA DI FINANZAEQUITALIA E GUARDIA DI FINANZA

 

Si può fare, può succedere. Una cartella di Equitalia da 86 mila euro è stata ridotta a 11 mila da un giudice per il semplice motivo che il debitore non era in grado di pagare di più. La decisione del Tribunale di Busto Arsizio (provincia di Varese) è la prima in Italia che applica la legge sul sovraindebitamento del 2012, quella che ha introdotto una sorta di fallimento personale e il diritto di sopravvivergli. Un’azienda può chiudere, una vita no. Il giudice ha così messo l’ultima parola a una storia durata quasi vent’anni tra ingiunzioni, pignoramenti, blocco dei conti correnti bancari e tentativi inutili di appianare una situazione che ha trasformato la vita di Rossella Stucchi, che oggi ha 53 anni, in un incubo.
 

equitalia cartella equitalia cartella

IL CALCOLO DEL TRIBUNALE
Il giudice ha messo in fila i redditi della signora Stucchi e valutato quanto le serve per vivere. Poi ha calcolato fino a che punto potrà ragionevolmente onorare il debito e ha messo una riga – invalicabile anche per le temibilissime truppe di Equitalia – a 11 mila euro. Una riduzione dell’87% circa, una sentenza che farà storia per l’esercito degli italiani travolti dai debiti. 
 

Tanto per farsi un’idea: ad agosto 2014 le cartelle sulle quali Equitalia ha accettato la rateazione (il primo segnale che il debitore non riesce a pagare) ammontavano a un valore di 26 miliardi, per un totale di due milioni e quattrocentomila debitori.

 

SEDE EQUITALIA SEDE EQUITALIA

A queste cifre, per chi non dovesse considerarle abbastanza da capogiro, si possono aggiungere altri 35 miliardi, prestiti concessi da banche e società finanziarie alle famiglie e altri 14 miliardi dovuti invece da microimprese: professionisti e ditte individuali non rientrano nei concordati previsti dalla legge fallimentare e, prima del 2012, non avevano strumenti per affrontare situazioni di questo genere. Anche loro possono rivolgersi al giudice per chiedere una riduzione di questi debiti, che Bankitalia registra alla voce «crediti in sofferenza», mettendo fine alla sofferenza dei debitori.
 

SE IL CREDITO È ESAGERATO
«L’obiettivo della legge - spiega l’avvocato milanese Giuseppe Lacalandra, il legale che ha ottenuto la sentenza a Busto Arsizio - è di permettere ai debitori in situazioni critiche di riacquistare un ruolo attivo nell’economia e nella società». La portata di questo meccanismo è enorme perché per ottenere il taglio non è necessario l’accordo dei creditori stessi, come invece avviene nei piani di rientro concordati con banche e finanziarie e come avviene quando Equitalia concede le rateizzazioni. 


«C’è di più - aggiunge Lacalandra -. Il giudice valuta il merito creditizio. Da una parte c’è il dolo di chi non paga perché fa il furbo, dall’altra ci sono i casi nei quali è evidente che se un debitore ha sottoscritto prestiti per una cifra esagerata rispetto alle sue possibilità, parte della responsabilità è di chi il prestito lo ha concesso», sulla base del principio per cui l’ufficio affidamenti di una banca ha senz’altro più strumenti di un consumatore per capire se quella carta di credito rimborsabile a rate (le revolving) o l’acquisto di una vacanza a rate è o meno alla portata di chi lo chiede. E dopo Equitalia ci sono altri procedimenti in corso contro banche. La musica sta cambiando.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...