germania - economia in crisi olaf scholz

LA LOCOMOTIVA TEDESCA SI È FERMATA. E PER L’ITALIA SO’ DOLORI – A LUGLIO GLI ORDINI DELL’INDUSTRIA, IN GERMANIA, SONO CROLLATI DELL’11,7%: È IL DATO PEGGIORE DALLA PRIMA ONDATA DI COVID, NELLA PRIMAVERA DEL 2020. IL PAESE, PRIMO ESPORTATORE D’EUROPA, SOFFRE LA FRENATA DELLA CINA, ED È IMPANTANATO. UN FATTORE CHE INDEBOLIRÀ ANCHE L’ECONOMIA ITALIANA, STRETTAMENTE CONNESSA A QUELLA DI BERLINO – IL MONITO DELL’UE SUI TRUCCHETTI CONTABILI DEL MINISTRO DELLE FINANZE, LINDNER

Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

olaf scholz con la benda sull occhio

A prima vista, l’ultima volta che la Germania ha sofferto un crollo così drammatico degli ordini risale alla primavera del 2020, al periodo più buio della prima ondata da Covid. L’ufficio statistico ha scioccato ieri anche gli analisti più pessimisti che avevano preventivato una caduta, mese su mese, del 4%. Invece gli ordini hanno registrato a luglio un -11,7%. […]

 

[…] Entrando nel dettaglio, si riconoscono le fragilità tipiche del “campione di export”: la caduta degli ordini dall’estero sfiora il 13%. Pesa pure la frenata della Cina. Ieri dalle colonne dell’Handelsblatt è intervenuto il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, a mitigare i timori di una crisi grave della locomotiva europea: «La Germania non è il malato d’Europa. La ritengo una diagnosi sbagliata di cui ci si innamora con troppa facilità».

 

Olaf Scholz e Christian Lindner

Il numero una della Buba ha anche ricordato che la Germania è un Paese tradizionalmente in grado di reagire rapidamente alle crisi e ha concluso: «Il suo modello economico non è obsoleto». Nagel ritiene la stagnazione attuale un fatto contingente, legato alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica, ma aggiunge: «Prevediamo che nel prossimo anno il quadro migliorerà».

 

OLAF SCHOLZ XI JINPING

Intanto da Bruxelles è arrivata una prima reazione al pesante monito lanciato dalla Corte dei Conti tedesca sui “Sondervermoegen”, sui bilanci ombra della Germania. Secondo i magistrati contabili il fatto di tenere fuori dal calcolo del disavanzo le maxi poste pluriennali per il risanamento della Bundeswehr (100 miliardi di euro) o anti-crisi energetica (200 miliardi) del 2022 denotato scarsa trasparenza e mina la credibilità del “freno al debito”.

 

Lunedì il ministro delle Finanze, Christian Lindner, ha annunciato che la Germania torna nel 2024 al rigore - ma al netto delle colossali somme dei “fondi speciali”, che conta di calcolare soltanto ex post ai fini del conteggio dell’indebitamento.

 

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

Ieri Bruxelles ha lasciato intendere che è un trucco contabile sgradito. «Monitoriamo gli sviluppi fiscali in tutti gli Stati con riferimento al loro disavanzo pubblico generale. Si tratta di un concetto statistico calcolato dalle autorità statistiche nazionali ed europee secondo un metodo concordato», ha precisato un portavoce. «Ai fini della nostra valutazione di conformità degli Stati membri alle norme di bilancio dell’Ue […]  non è possibile per nessuno Stato membro escludere una spesa particolare dal proprio disavanzo pubblico». […]

olaf scholz fa jogging

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...