MEDIOLANUM SOSPESA IN BORSA PER ECCESSO DI RIBASSO (-4,9%), PESA L’INTERVENTO DI BANKITALIA ANTI-BANANA - IL BENVENUTO A MASSIMO SARMI NELL’AUTOSTRADA SERRAVALLE: FITCH LA DECLASSA A ‘SPAZZATURA’
1. FLASH - MEDIOLANUM: TITOLO SOSPESO IN BORSA CON RIBASSO TEORICO DEL 4,90%
2. STMICROELECTRONICS: TITOLO SOSPESO, PESANO DEBOLI STIME DELL'AMERICANA MICROCHIP
ENNIO DORIS CON ALLE SPALLE UN RITRATTO D ANNATA DI BERLUSCONI
Finanza.com – Mattinata difficile per Stmicroelectronics a Piazza Affari. Dopo aver segnato un calo intorno ai 4 punti percentuali, il titolo dell'azienda italo-francese è stata sospeso temporaneamente dalle contrattazioni per eccesso di ribasso. A pesare su Stm, così come sull'intero comparto dei chip, sono i deboli i numeri della rivale americana Microchip.
Ieri Microchip ha fatto sapere che nel secondo trimestre del suo esercizio fiscale il giro d'affari si attesterà a 546,2 milioni di dollari, sotto le stime del mercato ferme a 567,9 milioni, a causa della debolezza del mercato cinese. Il titolo Microchip ha segnato nella sessione afterhours di Wall Street un calo di oltre l'8%
3. PARTERRE
Da “Il Sole 24 Ore”
IL RIASSETTO AEDES E LE MOSSE DEL BANCO
Per completare il riassetto di Aedes mancano solo il via libera della Consob e di Bankitalia. Nell'attesa lo scorso 30 settembre l'assemblea straordinaria del gruppo immobiliare ha dato il via libera al salvataggio: una ricapitalizzazione da 221 milioni, con le banche impegnate a trasformare i loro crediti in azioni. Non tutte però. Ma andiamo per gradi. L'operazione si svolgerà in quattro differenti passaggi. Un aumento di capitale da 40 milioni sarà riservato alla famiglia Amenduni, alla società dell'ad Giuseppe Roveda, la Praga Holding, e a Sator di Matteo Arpe. Un secondo aumento da 49 milioni sarà affare delle banche e degli altri creditori.
Un ulteriore aumento di capitale da 40 milioni sarà offerto in opzione agli attuali azionisti di Aedes. E infine 92 milioni di euro arriveranno mediante il conferimento in Aedes della Praga Holding di Roveda. In questo quadro complicato, però, non tutti gli istituti di credito si comporteranno allo stesso modo. E così se le banche creditrici parteciperanno all'aumento da 40 milioni, l'istituto di credito più esposto, il Banco Popolare, per 170 milioni, seguirà una strada diversa. Secondo quanto si apprende rileverà un pacchetto di sei immobili dalla stessa Aedes. Nessuna escussione di ipoteca, ma transazione pura. A che valore? Inferiore all'esposizione, sufficiente per «azzerare» la posizione debitoria e in grado di generare una plusvalenza per Aedes che aveva svalutato i cespiti a fine 2012 fino all'attuale valore di carico di 125 milioni. (Mar. Man.)
FONDAZIONE CARISBO SI DIVIDE SUI TAGLI
La cura dimagrante rischia di diventare indigesta per la Fondazione Carisbo, tra i principali soci di Intesa Sanpaolo. L'altroieri al consiglio d'indirizzo dell'ente è stata proposta una drastica riduzione dell'organo, destinato a scendere da 28 a 18 consiglieri. A farne le spese, un po' tutti i principali stakeholder dell'ente, dagli enti locali all'Università, anche se per qualcuno di questi il rischio è di veder cancellata la propria rappresentanza dentro l'organo d'indirizzo (così come dal cda, che da 9 posti scenderebbe a 7).
Sta di fatto che l'altroieri la discussione si è chiusa tra le lamentele dei consiglieri – informati, a loro dire, troppo tardi – e con un rinvio del voto. E un altro rinvio sarebbe stato deciso pochi giorni fa dal cda, chiamato a decidere non sul taglio dei posti ma su quello degli emolumenti: anche lì il presidente, Leone Sibani, si è visto opporre un secco "no" e la palla di fatto è stata passata al consiglio d'indirizzo. (Ma.Fe.)
SERRAVALLE BOCCIATA, IL PESO DI PEDEMONTANA
È appena approdato sulla tolda di comando della Milano-Serravalle è già per il nuovo ad Massimo Sarmi cominciano i guai. Ieri Fitch ha abbassato il rating della società autostradale a BB+ con outlook negativo. La Serravalle diventa così un titolo"spazzatura". La colpa non è del business esistente ma del peso crescente che la Pedemontana Lombarda, l'opera da 5 miliardi, ha sui conti della Serravalle che ne possiede il 79%.
Le tensioni finanziarie legate all'imponente opera non possono che scaricarsi a monte. E date le dimensioni della nuova arteria e dei fabbisogni di capitale è inevitabile che la struttura finanziaria di Serravalle sia troppo piccola per reggerne il peso. Secondo Fitch il peso del debito netto su Serravalle potrebbe salire al picco di 1,1 miliardi nel 2019. La mossa forte da parte di Maroni della chiamata di Sarmi non appare a questo punto casuale. Occorre trovare una soluzione. Presto. (Fa.P.)
NIENTE PASSAPORTO PER I FONDI ALTERNATIVI ITALIANI
Avrebbero le idee. Avrebbero i progetti. Ma, per loro sfortuna, non hanno il passaporto. Così i gestori italiani di fondi alternativi non possono fare altro che starsene a casa. È questa la conseguenza dell'ennesima lungaggine italiana, denunciata ieri dall'Aifi (Associazione dei fondi di private equity): l'Italia è infatti in forte ritardo nell'attuazione della direttiva europea Aifm, che disciplina i gestori di fondi alternativi.
La direttiva prevede che i gestori europei autorizzati possano commercializzare liberamente in tutta l'Unione Europea i loro fondi. Il problema è che la direttiva doveva essere recepita entro il 22 luglio, ma l'Italia – a differenza degli altri Paesi europei – ancora non l'ha fatto. Morale: i fondi italiani che vogliono operare all'estero non hanno ancor il necessario passaporto europeo. (My.L)
4. SUSSURRI E GRIDA
Dal “Corriere della Sera”
I DUBBI DELLE BANCHE SUL PASSAGGIO DI GIOCHI PREZIOSI A LEE
(d.pol. ) Le banche frenano la Ocean Global di Michael Lee, ossia l’imprenditore di Shenzen che si è candidato a fare la staffetta al fondo Clessidra nel capitale di Giochi Preziosi. Uno stop al negoziato, in dirittura d’arrivo, è stato invece imposto dal pool di creditori che include anche Bnp Paribas, Barclays, Credit Agricole, Intesa Sanpaolo, Natixis e Unicredit, le banche che hanno finanziato il proprietario Enrico Preziosi , oggi esposte con il gruppo attorno a 350 milioni.
Le condizioni, la governance e le garanzie chieste da Lee, storico partner commerciale di Preziosi, non sarebbero state soddisfacenti. Malgrado l’impegno a rimanere nella compagine dichiarato dal fondo Idea capital promosso dal gruppo De Agostini e socio al 5%, nonché di Intesa Sanpaolo, l’azionista finanziario di maggior peso con il 14,2%. L’operazione serviva a favorire il disimpegno di Lauro 22, il veicolo partecipato da Clessidra con il 57,6%, Hvb (24,2%) e al 18,2% il fondo Hamilton Lane. E che avrebbe ceduto a Ocean Global il 38% di Giochi Preziosi. Lee l’avrebbe rilevata per circa 50 milioni, con l’impegno di ricapitalizzare l’azienda. Riuscirà a convincere le banche a riaprire il negoziato?
DE BRABANT E IL DILEMMA SU BORSA E ALKEMY
( m. sid. ) Continua la riorganizzazione delle società in casa De Brabant. Dopo la cessione estiva a Ernst&Young di Between — nota per l’organizzazione dell’appuntamento autunnale di Capri a cui nessuno del mondo delle telecomunicazioni mancherebbe mai — e la fusione di Jakala con Seri ora sembra che i progetti di François e del figlio Matteo De Brabant si concentrino sulla meno nota Alkemy Spa, una società di ecommerce che però non disdegna il buon vecchio metodo della vendita per corrispondenza.
Alkemy è controllata al 40,6% proprio da Jakala mentre un altro 6,53% è di Between Group. Il momento in Borsa è delicato per l’ecommerce: Jack Ma con la sua Alibaba ha segnato un nuovo record storico nelle Ipo, ma si trova ad anni luce di distanza. Banzai sembra sempre intenzionata a quotarsi, anche se Rocket Internet, la fabbrica dei «cloni» dei geniali fratelli tedeschi Samwer, ha da pochi giorni fatto registrare la seconda peggiore partenza in Borsa negli ultimi 5 anni. Dunque, il dilemma dei De Brabant è poco shakespeariano e molto pragmatico: quotarsi o non quotarsi?
smarteconomy.corriere.it
LISA SU PRIMA DONNA ALLA GUIDA DEI CHIP DI AMD
( c.d.c. ) Una donna a capo di una delle più grosse multinazionali di semiconduttori. Lisa Su, 44 anni, un passato di studi in ingegneria al Mit, il Massachusetts Institute of Technology, è diventata il nuovo amministratore delegato di Amd, l’Advanced Micro Devices, multinazionale fornitrice di chip per le consolle dei videogiochi Sony. Una sorpresa per i mercati (che ha reagito buttando giù il titolo Amd fino al 7%) e a quanto pare per lo stesso Rory Read che da appena tre anni ricopriva il ruolo di presidente e Ceo. Lisa è nota per la sua attitudine a bruciare le tappe: nel 2002 ad appena 32 anni, finì sulla rivista del Mit perchè in cinque anni di lavoro in Ibm, era già diventata un «executive». È arrivata in Amd nel 2012.