MEDIOSBANCA TIRA LO SCIACQUONE: VIA DA PATTI E PATTINI, SI COMINCIA DA RCS

1-RCS: MEDIOBANCA SCENDE SOTTO IL 15%

(Adnkronos) - Mediobanca e' scesa sotto il 15% di Rcs Mediagroup. La banca d'affari, emerge dalle comunicazioni alla Consob, e' passata lo scorso 13 settembre dal 15,452% del capitale al 14,997%. Invesco Ltd, una societa' di gestione, l'11 settembre e' salita sopra la soglia del 2%, al 2,093% del capitale della societa' editoriale.

2-MEDIOBANCA, PATTI DI SINDACATO ADDIO IL "SALOTTO BUONO" HA I GIORNI CONTATI
Giovanni Pons per La Repubblica

Per l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, la settimana entrante sarà quella in cui si passa dalle parole ai fatti. Dopo aver annunciato con il piano industriale del giugno scorso l'uscita da tutti i patti di sindacato e dalle partecipazioni non strategiche, ora si tratta di mettere a punto una vera e propria tabella di marcia.

Martedì in Piazzetta Cuccia si riuniranno patto di sindacato e cda per l'approvazione del bilancio annuale, che presenterà circa 200 milioni di perdita proprio per le svalutazioni effettuate in vista delle dismissioni delle quote. Il "calendario" che Nagel presenterà dovrebbe prevedere, in prima battuta, da qui a fine anno, la cessione delle quote in Gemina, Italmobiliare e Sintonia (Benetton).

Poi, alla scadenza dell'accordo parasociale la prossima primavera, Pirelli. Inoltre Mediobanca ha già annunciato che entro fine mese, se da Telefonica non arriveranno proposte convincenti per la holding Telco (che controlla il 22,4% di Telecom Italia), chiederà la scissione della sua quota.

Qualcosa di più su questo fronte si dovrebbe sapere giovedì 19 quando il cda di Telecom si riunirà per conoscere le proposte del management riguardo un nuovo piano industriale e un piano finanziario che possa evitare il declassamento del debito. Ma risulta evidente che il futuro di Telco e quello di Telecom sono strettamente intrecciati e dunque per prendere decisioni operative potrebbe essere necessario un altro cda già pre-convocato il 3 ottobre.

L'ultimo banco di prova per Mediobanca riguarda l'uscita dal patto di sindacato Rcs Mediagroup. Ma anche qui Nagel ha tenuto la barra dritta e ha respinto le numerose avances di John Elkann che gli chiedeva di rimanere in un patto "leggero". Il professor Piergaetano Marchetti sta lavorando a stretto contatto con i soci per mettere a punto le nuove regole che verranno esaminate nel prossimo incontro del 7 ottobre.

Ma senza il 15,5% di Mediobanca e il 5,6% di Fonsai non sarà facile raggiungere quel 40% che la Fiat vorrebbe traguardare per non far pesare troppo il suo 20%. E per mettere fine alla diatriba con Diego Della Valle alcuni soci stanno chiedendo a Elkann di acquistare un altro 5-6% attualmente parcheggiato presso la fiduciaria Spafid ma di cui si ignorano i proprietari.

Dal canto suo Della Valle potrebbe tornare all'attacco forte della liquidità incassata negli Usa con la vendita della partecipazione in Saks. Infine, lo scossone ai salotti buoni rischia di investire la stessa Mediobanca, il cui patto è in scadenza a fine anno. La riunione di martedì sancirà la liberazione del 3,86% posseduto da Fonsai, ma anche Generali, che ha in portafoglio il 2% di piazzetta Cuccia, potrebbe seguire la stessa strada.

 

PAGLIARO NAGEL logo mediobanca mediobanca Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.FRANCO BERNABEGILBERTO BENETTON CON MAURIZIO SELLA FOTO BARILLARI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...) 

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"