NUOVA TEGOLA SU MUSTIER - IL FONDO CAIUS CAPITAL DENUNCIA UNICREDIT ALLE AUTORITÀ EUROPEE PERCHÈ HA DUE TERZI DEL CAPITALE CHE INFRANGONO LE REGOLE EUROPEE - PER RIENTRARE NELLA NORMA, SCRIVE IL ''FINANCIAL TIMES'', LA BANCA DOVREBBE CONVERTIRE IN AZIONI ORDINARIE QUASI TRE MILIARDI DI EURO - UNICREDIT RIBATTE ALLE ACCUSE - NEL MIRINO ANCHE MPS
Dagoreport
Mustier, capo francese e francesizzante di Unicredit, ha una nuova e brutta gatta da pelare. Un importante hedge fund, Caius Capital, si e' rivolto alle autorità ' europee sostenendo che due terzi del capitale di UniCredit infrangerebbero le regole Ue e che quindi la banca italiana dovrebbe convertire in azioni ordinarie quasi 3 miliardi di euro di complessi strumenti finanziari, imponendo pesanti perdite agli investitori.
Lo scrive il quotidiano economico britannico "The Financial Times", riferendo che il fondo, specializzato nel recupero crediti creato a Londra due anni fa, ha inviato una lettera all'Autorita' bancaria europea (Eba) lamentando il fatto che UniCredit avrebbe erroneamente calcolato una parte del suo capitale (il cosiddetto CET1, che è un elemento-chiave della forza di una banca) per tutto lo scorso decennio; sotto accusa e' l'emissione nel 2008 di titoli di capitale azionario ibridi convertibili e subordinati per 2,98 miliardi.
Qualora la Eba dovesse ritenere fondata questa denuncia, commenta il "Financial Times", i detentori di questi strumenti finanziari dovranno registrare perdite per oltre 2 miliardi di euro; la denuncia insinua inoltre il dubbio sul modo in cui diverse altre grandi banche europee hanno calcolato i capitali propri che servono da paracadute per assorbire le perdite in caso di crisi: fra queste il giornale della City di Londra elenca in particolare l'istituto britannico Hsbc e l'italiano Monte dei Paschi di Siena.
Unicredit ha replicato al Financial Times, facendo sapere che l’autorità europea era informata e che comunque sono già previsti strumenti di conversione in azioni ordinarie ove ce ne fosse bisogno.
UNICREDIT PRECISA SU CONTESTAZIONI DI CAIUS CAPITAL
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Secondo quanto riportato dal Financial Times, l'hedge fund Caius Capital, avrebbe contestato la modalità di contabilizzazione dei Cashes emessi da Unicredit nel 2008, che andrebbe a impattare sul CET1 della banca. L'istituto ha ribattuto a queste accuse, precisando che "il trattamento regolamentare delle azioni sottostanti i Cashes è stato presentato al mercato in misura completa e confermato e riesaminato dalle autorità competenti".
Unicredit ha puntualizzato che il contributo dei titoli sottostanti i Cashes al capitale della banca non ha impatti significativi sugli indici patrimoniali dell'istituto, che a fine 2017 poteva contare su un CET1 ratio del 13,6%.