OGNI LUNEDÌ NERO HA IL SUO MARTEDÌ BIANCO - LA BORSA DI TOKYO RIMBALZA E CHIUDE CON UN GUADAGNO DEL 10,23%: DOPO CHE IERI AVEVA REALIZZATO LA PEGGIORE PERFORMANCE IN 37 ANNI, OGGI FA LA MIGLIOR IMPENNATA DELLA SUA STORIA – COME MAI I MERCATI CADONO SEMPRE IN ESTATE O IN AUTUNNO? IL MECCANISMO È IL SOLITO: GLI INVESTITORI INIZIANO A FARE DI CONTO, E SE I GUADAGNI POTENZIALI SONO BUONI, PENSANO A PORTARE A CASA LE PLUSVALENZE. CIOÈ, A VENDERE…
BORSA TOKYO: RIMBALZO RECORD DOPO LUNEDI' NERO, NIKKEI CHIUDE A +10,23%
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dopo il lunedì nero, con la peggiore performance in 37 anni, la Borsa di Tokyo rimbalza con decisione. Dopo il crollo del 12,4% di lunedì, l'indice Nikkei ha chiuso in rialzo del 10,23% a 36.675,46 punti, registrando la più grande impennata in una singola seduta della sua storia. Il più ampio indice Topix ha recuperato il 9,3% a 2.434,21 punti.
IL SEMPLICE MECCANISMO DI UNA FRENATA (PREVISTA) DELLA QUALE SI PUÒ ANCHE NON AVER PAURA
Daniele Manca per il “Corriere della Sera”
[…] Il meccanismo è chiaro. Fateci caso: i mercati finanziari cadono, in genere, in estate o in autunno. Chi di mestiere gestisce soldi, investitori, operatori finanziari, inizia a fare di conto. Se i guadagni potenziali sono buoni, si pensa a portare a casa quelle che tecnicamente si chiamano plusvalenze. Appunto, i guadagni. La parola d’ordine è vendere. Incassare e stare liquidi. Poi si vedrà. Si comincia a disfarsi dei titoli in attivo.
Innescando quello che gli anglosassoni, come al solito affilati nelle definizioni, chiamano “panic selling”. Vendite da panico dovute alla paura che i prezzi scendano ancora, e che si rimanga con il cerino acceso in mano. Questa la descrizione di quanto accade e sta accadendo sui mercati. Non significa che non possano esserci altre cadute. Ma noi piccoli risparmiatori? Sembra facile a dirsi meno a farsi, ma si deve rimanere calmi.
hedge fund scommettono contro l'italia
Quello a cui si deve prestare attenzione non è la miccia che fa esplodere la situazione, sia essa la disoccupazione americana o il mancato taglio di tassi o la quotazione delle Big Tech. Ma, come dicono gli economisti, gli analisti finanziari, i «fondamentali». Vale a dire, se abbiamo investito in titoli di Stato, quanto il Paese che li ha emessi è solido e in grado di restituire il debito?
E se abbiamo investito in azioni di una società: quanto l’azienda ha margini di crescita, sviluppo e capacità di produrre utili? Se siamo in grado di rispondere da soli possiamo decidere per conto nostro. Ma se non siamo in grado, meglio affidarsi a chi fa questo di mestiere. Lo facciamo con i meccanici per le nostre auto quando si guastano, perché non farlo con i nostri soldi se pensiamo siano a rischio?