bazoli guzzetti

POTERI MARCI IN MOVIMENTO – LE MOSSE DI GUZZETTI E BAZOLI RIEMPIONO IL VUOTO DEL GOVERNO. DALLA SPINTA A CASSA DEPOSITI PER ENTRARE DENTRO TIM ALLA RINUNCIA (DI FACCIATA) DI INTESA AI SOLDI DEL TESORO PER LE BANCHE VENETE – DOPO 12 ANNI TORNA A GALLA LO “SCHEMA ROVATI” DI SCORPORO DELLA RETE TELECOM

 

Claudio Antonelli per la Verità

 

BAZOLI GUZZETTI

Giuseppe Guzzetti, il numero uno delle fondazioni bancarie, ha 83 anni. Non serve conoscerlo di persona per sapere che è sempre sul pezzo, basta osservare l' iperattivismo che da sempre lo contraddistingue e l' accelerazione che nell' ultimo mese ha impresso ai dossier caldi. Quando c' è un vuoto di potere, d' altronde, qualcuno deve prendere decisioni. A Palazzo Chigi un esecutivo c' è, ma non ha un futuro davanti a sé e si limita ad assecondare i progetti della finanza bianca.

 

RETE TIM

Non si capisce chi governerà fra un mese. Non si sa se servirà una nuova tornata elettorale. Soprattutto, i referenti di questa rete finanziaria sanno di dover chiudere alcune partite prima che arrivi il 2019. Ad esempio, l' anno prossimo Giuseppe Guzzetti dovrà lasciare il timone dell' Acri. Nel frattempo si dovranno sistemare le ultime pendenze bancarie prima che Mario Draghi lasci il posto in Bce a un probabile candidato tedesco. E poi nei prossimi mesi andrà a maturazione la grande partita che riguarda Generali e Mediobanca.

paolo gentiloni (1)

 

Da un lato la squadra italiana, dall' altro quella francese dovranno una volta per tutte risolvere la questione degli scranni e spostare l' ago della bilancia da una parte del campo di battaglia. Lo si comprende dai movimenti italiani in salita nella compagine del Leone. I Benetton arrivano al 3%. Il gruppo Caltagirone mette la bandierina al 4%. Così Leonardo Del Vecchio, mentre De Agostini si piazza ll' 1,7%. Prima delle assicurazioni e dei salotti, rimaneva aperta la questione delle telecomunicazioni e la scalata di Vivendi a Tim.

claudio costamagna di cdp

 

Grazie all' impasse politico e alla necessità di Silvio Berlusconi di trovare nuovi alleati, i vertici della Cdp non hanno potuto fare altro che appoggiare il vecchio piano Rovati. Ovvero, lo scorporo della rete finalizzato a creare una nuova media company. I puzzle sono andati incastrandosi e a distanza di 12 anni (quando il consigliere di Romano Prodi presentò il piano) il quadro ha finalmente potuto trovare un completamento. D' altronde Claudio Costamagna lavora per rimanere in sella a Cdp , consapevole che il progetto di nazionalizzazione delle rete telefonica piace molto anche ai grillini. E nel caso i 5 stelle si posizionassero a Palazzo Chigi, il manager ex renziano sarà in grado di far valere le scelte intraprese.

 

rovati prodi hsGetImage

A gestire la partita sono però le fondazioni bancarie e sebbene a distanza anche il presidente emerito di Intesa, Giovanni Bazoli partecipa allo schema finanziario. Era necessario consolidare il comparto media e tlc. Poi si passerà alle assicurazioni. Intanto se Vincent Bolloré dovesse uscire di scena è difficile immaginare che avvenga con spargimenti di sangue. Soprattutto se al momento di passare il testimone scoprisse che il titolo è arrivato a valere quasi un euro. La valorizzazione delle azioni compenserebbe lo smacco. Come in un panorama di scontri più simili alla guerra fredda, è anche logico immaginare che pure il governo uscente debba ricevere un regalino. Così si spiega la mossa di banca Intesa che venerdì sera ha annunciato di voler rinunciare ai 9,3 miliardi di garanzie di Stato sulle obbligazioni delle banche venete.

berlusconi bollore vivendi mediaset

 

L' assist per il Tesoro arriva a due giorni esatti dalla doccia fredda di Eurostat secondo cui la maxi liquidazione dei due istituti, decisa dal governo Gentiloni lo scorso giugno per evitarne il fallimento, pesa su debito pubblico e pure sul deficit, tanto da poter prevedere un possibile rialzo delle stime più che positive arrivate dall' Istat all' inizio di marzo.

 

BANCHE VENETE

L' anno scorso lo Stato ha sborsato 4,8 miliardi sotto forma di iniezione vera e propria di liquidità e ha concesso 12,4 miliardi di ipotetiche garanzie per permettere ad Intesa di salvare il salvabile e di prelevare gli asset ancora «buoni» delle due banche.

 

carlo messina giovanni bazoli

La sberla dell' Eurostat assestata al Mef vale un errore di contabilizzazione pari allo 0,3% del Pil. Se si aggiunge anche l' esborso per Mps, si arriva a 6,3 miliardi di euro. Intesa ha già risolto la partita dei bond veneti a gennaio, l' annuncio a freddo della rinuncia della garanzia statale è chiaramente marketing. Oltre che un favore a chi, fra pochi giorni, si troverà a stilare il documento di finanza in vista della prossima manovra. Un problema in meno con l' Europa e un sassolino in meno nell' ingranaggio delle consultazioni al Colle.

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…