notre dame versione louis vuitton

POVERI MILIARDARI: NON SONO ABITUATI A SENTIRE LE PERNACCHIE - ARNAULT, L'UOMO PIÙ RICCO DI FRANCIA E D'EUROPA, ''COSTERNATO DALLE CRITICHE PER LE DONAZIONI A NOTRE DAME. IN ALTRI PAESI AVREMMO RICEVUTO COMPLIMENTI''. LA GARA TRA ULTRA-RICCHI NON HA FATTO INCAZZARE SOLO I GILET GIALLI. LA FACILITÀ CON CUI HANNO TIRATO FUORI UN MILIARDO IN POCHE ORE PER RIPARARE UNA CATTEDRALE È SEMBRATA INDELICATA A MOLTI ALTRI FRANCESI…

 

Stefano Montefiori per il ''Corriere della Sera''

 

alexander bernard arnault

Bernard Arnault, patron di LVMH (il più importante gruppo del lusso al mondo) e uomo più ricco di Francia non se ne fa una ragione. «Trovo costernante che in Francia ci si faccia criticare anche quando si fa un' azione nell' interesse generale. In molti altri Paesi avremmo più che altro ricevuto complimenti», ha detto davanti agli azionisti.

 

Qualche anno fa Pascal Bruckner scrisse un interessante libro intitolato «La saggezza del denaro» che denunciava appunto il rapporto difficile, nevrotico, dei francesi con la ricchezza. La Francia è un Paese cattolico dove i cittadini desiderano il denaro ma a differenza di quel che accade nel mondo anglosassone e in particolare negli Stati Uniti lo disprezzano, specialmente se appartiene agli altri.

pinault

 

Per questo, e forse anche per la sensazione di assistere a una gara tra miliardari, da alcuni giorni gli ingenti finanziamenti per la ricostruzione di Notre-Dame sono subissati di critiche e la novità delle manifestazioni dei gilet gialli di ieri, 23° sabato di protesta, sono stati gli slogan e gli striscioni di insulti contro «il business travestito da carità».

 

La notte stessa dell' incendio, pochi minuti dopo che il presidente Macron ha annunciato ai francesi la salvezza e la prossima ricostruzione di Notre-Dame, il primo riflesso è stato di François Pinault, a capo del gruppo Kering e storico rivale di Arnault, che ha stanziano subito 100 milioni di euro.

 

arnault e delphine

 La mattina dopo Arnault ha risposto con 200 milioni di euro, poi i Bettencourt-Meyers (L' Oréal) hanno aggiunto altri 200 milioni, la multinazionale Total altri 100, la famiglia di costruttori Bouygues e Marc Ladreit de la Charrière altri 10 milioni ciascuno fino ad arrivare a quasi un miliardo, ovvero più o meno la cifra che per adesso viene stimata necessaria per riparare la cattedrale ferita.

 

Manon Aubry capolista della «France Insoumise» (il partito di Mélenchon) ha parlato di «un' operazione di marketing sulle spalle dei francesi» evocando poi ingenti sgravi fiscali. Arnault e gli altri hanno precisato che i finanziamenti non saranno defiscalizzati, ma l' odio verso i ricchi ieri pomeriggio ha comunque dilagato nei cortei.

Liliane Bettencourt Francoise Bettencourt con marito Jean Pierre Meyers NOTRE DAMEla cattedrale di notre dame dopo l incendio 3bernard arnaultnotre dameIL TWEET DEL TEATRO LA FENICE SU NOTRE DAME

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