DALLA RETE AL MATERASSO - IL PRESIDENTE DELL’ORGANO DI VIGILANZA DI TIM DICE: “NON SERVE LO SCORPORO DELLA RETE”. LA CONCORRENZA VIENE GARANTITA COMUNQUE - E PRECISA CHE C’E’ SOLO IN AUSTRALIA, SINGAPORE E NUOVA ZELANDA - “IN GRAN BRETAGNA SI PARLA DI SEPARAZIONE SOCIETARIA, NON PROPRIETARIA”
Paola Pica per il Corriere della Sera
Professor Polo, nel gran parlare di questi giorni della rete Telecom viene citato l' Organo di vigilanza da lei presieduto. Di cosa si tratta?
«È un organo interno di Tim, istituito nel 2009 dall' Autorità garante per le telecomunicazioni che ne nomina la maggioranza dei componenti e che,in piena autonomia e indipendenza, vigila sugli obblighi di parità di trattamento e non discriminazione relativi alla rete. In sostanza, verifica che tutti gli operatori diversi da Tim possano utilizzarne la rete senza svantaggi competitivi».
Con quali margini di manovra?
«Di propria iniziativa o su segnalazione di terzi, l' Odv è chiamato a verificare i comportamenti comunicando al Garante e al cda gli esiti delle verifiche e le eventuali inosservanze. Attività, raccomandazioni e provvedimenti sono presentati poi ogni anno in una relazione pubblica».
Si discute dell' opportunità di separare la rete...
«Come presidente dell' Odv posso contribuire al dibattito limitatamente agli aspetti concorrenziali, lasciando da parte le tematiche sulla sicurezza, sulla sostenibilità finanziaria e sullo sviluppo della banda ultralarga in Italia nelle cosiddette aree a fallimento di mercato, che sono spesso invocate a sostegno di questa tesi» .
Come valuta l' eventuale scorporo?
«Il modello italiano che ha previsto una separazione funzionale della rete e un forte presidio regolatorio ha seguito una evoluzione virtuosa. Dal punto di vista della concorrenza, non c' è una necessità. Soprattutto dopo la riorganizzazione dei processi varata nel 2016»
A cosa si riferisce?
«Alla decisione assunta dalla stessa società di adottare un nuovo "modello di equivalence", in pratica il meccanismo che garantisce la piena simmetria delle prestazioni agli operatori alternativi. Uno tra i modelli più avanzati in Europa».
Qual è il quadro internazionale?
«Quasi in nessun Paese, ad eccezione di Nuova Zelanda, Australia e Singapore, i governi hanno optato per la separazione proprietaria della rete dell' ex monopolista. Anche riferendoci alla più vicina esperienza britannica, dove il dibattito è parimenti acceso, l' Autorità di regolamentazione nazionale ha recentemente imposto una separazione societaria, e non proprietaria della rete di British Telecom. Alle Autorità di regolazione in alcuni casi, come Italia e Gran Bretagna, si aggiunge la co-vigilanza pubblico-privata».