alessandro melzi deril giuseppe castagna anima sgr

PRESO IN CASTAGNA – CON L’OPA SU “ANIMA”, BPM GUIDATA DA GIUSEPPE CASTAGNA RIMETTE IN RIGA ALESSANDRO MELZI D’ERIL, AD DEL IL PIU' GRANDE GRUPPO INDIPENDENTE DEL RISPARMIO GESTITO IN ITALIA, CHE UN ANNO FA SI È RADDOPPIATO LO STIPENDIO – DA TEMPO IN BANCO BPM C’ERA UNA CERTA INSOFFERENZA PER I “DUE FORNI” DI MELZI D’ERIL: PER LE DECISIONI STRATEGICHE RIVENDICAVA AUTONOMIA E INDIPENDENZA, MA PER IL BUSINESS DEVE ALL’AZIONISTA DI RIFERIMENTO OLTRE IL 40% DEI RICAVI…

Da www.sassate.it

 

GIUSEPPE CASTAGNA

Chissà come si sarà sentito Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima, ad apprendere la notizia dell’OPA lanciata sulla società di risparmio gestito da parte di Banco BPM.

 

L’istituto bancario milanese, primo azionista della società di gestione di risparmio con il 22,38% del capitale, ha messo sul piatto 1,58 miliardi in un’offerta totalitaria a 6,2 euro per azione.

 

L’AD Giuseppe Castagna ha definito l’operazione “amichevole”. Ma c’è da chiedersi: come l’hanno presa il CEO Melzi d’Eril e la presidente Grieco al vertice della società di asset management?

 

Osservatori attenti delle dinamiche finanziari milanesi sottolineano come tra le righe traspaia una certa insofferenza di Piazza Meda verso la teoria dei due forni, di andreottiana memoria, applicata da Melzi d’Eril in questi anni.

 

ANIMA SGR

Se per il proprio business Anima deve al suo azionista di riferimento oltre il 40% dei ricavi, per le decisioni strategiche la sgr si dichiara indipendente da qualsivoglia strategia di gruppo perché non controllata; e con una platea ampia di azionisti rilevanti cui render conto.

 

Così Giuseppe Castagna, cogliendo l’opportunità delle agevolazioni contabili dell’operazione (il cosiddetto danish compromise), si sta impegnando a creare un vero campione nazionale di sistema, con chiaro apprezzamento del mercato che ha premiato sensibilmente il titolo Bpm.

 

Alessandro Melzi d’Eril

Bpm che ricordiamo è stata la prima banca public company italiana che non tradisce le origini di banca popolare garantendo rappresentanza in cda anche tanto ai dipendenti quanto al mercato.

 

La strategia di espansione dichiarata da Anima negli ultimi due mandati, concretizzatasi nelle due modeste acquisizioni di Castello Sgr e Kayros Sgr, ha portato la remunerazione di Melzi a circa 1.900.000 euro, aumentata del 114% nell’ultimo anno.

Fabio Corsico Franco Caltagirone matteo Piantedosi

 

Mentre l’amministratore delegato del banco, che ha portato l’istituto da avere 33 miliardi di crediti deteriorati del 2017 a soli 3 Miliardi del 2023 e una distribuzione di 1,5 miliardi di dividendi nel 2024 per gli azionisti, è di 1.700.000 euro. Insomma, retribuzioni stellari e totale autonomia nella scelta dei prodotti finanziari potrebbero diventare un nostalgico ricordo per Melzi.

francesco gaetano caltagirone Melzi d'Eril

GIUSEPPE CASTAGNAgiuseppe castagnaanima sgr

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…