BARI E PATTA - LA MADOFF DEI BARI È UNA INSOSPETTABILE DOCENTE DI DIRITTO TRIBUTARIO - CATERINA COCO HA TRUFFATO DIVERSE PERSONE COL CLASSICO TRUCCO DEGLI INVESTIMENTI CHE FRUTTANO MAGICAMENTE, O PRESENTANDO AI MALCAPITATI FALSE RICEVUTE DI INVESTIMENTI IN TITOLI - LA PROFESSORESSA, CHE SI È OFFERTA DI COLLABORARE CON LA MAGISTRATURA, AVREBBE RUBATO ALMENO 20 MLN € PER POI TENTARE DI FUGGIRE…

Ivan Cimarrusti per "Il Sole 24 Ore"

C'è il medico di Verona che dichiara di aver perso 850mila euro, la signora barese di 84 anni che ci ha rimesso i risparmi di una vita, diversi funzionari pubblici e persino un collega della stessa università. Si allunga la lista dei presunti truffati dalla «Madoff from Puglia»: Caterina Coco, professoressa di diritto tributario a Bari. La docente si dice pronta a «rendere spontanee dichiarazioni alla magistratura» sul raggiro che, a quanto è noto, varrebbe almeno 20 milioni.

Dalle indagini in corso delle Fiamme Gialle spunta un nuovo, inquietante, particolare sulla presunta truffa dei titoli falsi: l'insospettabile docente potrebbe aver architettato l'operazione, stimata in circa 20 milioni di euro, con altre persone al momento ignote. L'inchiesta della procura pugliese, dunque, potrebbe svelare un sistema ben articolato di raggiri in cui la professoressa Caterina Coco avrebbe giocato solo un ruolo. Ci sarebbero, dunque, altri insospettabili che l'avrebbero affiancata.

Al momento le bocche sono cucite ma sembra che dalle audizioni delle vittime stiano emergendo particolari non di poco conto sulla partecipazione di altri soggetti. Per il resto, tutti hanno definito la Coco «una professionista» di cui si fidavano e a cui affidavano i risparmi per fare investimenti. C'è chi, però, già da agosto scorso aveva fiutato che qualcosa non andasse per il verso giusto.

Perché nel presunto vantaggioso investimento era spuntata la promessa di rendite annue con un interesse molto alto, troppo. Il tasso del sei per cento sui nuovi investimenti era apparso un'offerta eccessiva. «Voleva fare il colpo prima di sparire» ha detto una delle vittime alla Gdf. Agli atti della procura di Bari risultano almeno due denunce dettagliate, presentate dagli avvocati Michele Mitrotti e Vito Petruzzelli. In esse sono ricostruite le tecniche con cui la docente avrebbe compiuto le truffe.

Da una parte c'era l'uso di false ricevute di investimenti in titoli - altrettanto falsi - di Iccrea Banca, per convincere i più sospettosi. Dall'altra parte c'erano gli ingenui, abbindolati con le promesse di ricchi interessi difficili da trovare sul mercato. I rendimenti ipotizzati, però, non erano liquidati a fine anno ma, secondo quando avrebbe indicato la stessa Coco, reinvestiti. In realtà il denaro sarebbe sempre rimasto sul suo conto corrente personale fino ad almeno novembre scorso, quando la docente è scomparsa nel nulla. L'imbroglio è stato scoperto dopo che una coppia di coniugi si è rivolta alla Iccrea Banca per avere notizie del proprio investimento.

La risposta, dopo un incontro svoltosi il 18 dicembre scorso, è stata secca: «Facendo seguito all'incontro nei locali di Iccrea Banca spa vi confermiamo che la documentazione da voi sottoposta alla nostra attenzione non è prodotta da Iccrea Banca e i contenuti in essa riportati non sono in alcun modo riconducibili a strumenti finanziari e/o prodotti bancari di qualsiasi tipo emessi da questo istituto». Infine, hanno concluso che «Iccrea Banca nello svolgimento della sua attività di collocamento di titoli di propria emissione non opera direttamente su clientela al dettaglio».

In sostanza, una truffa bella e buona. La Coco, attraverso il suo difensore, l'avvocato Maurizio Giannone, ha fatto sapere che è pronta a collaborare con la magistratura. Già nei prossimi giorni la professoressa, ordinaria all'ateneo di Bari, potrebbe chiedere di essere ascoltata dai pubblici ministeri pugliesi per rendere dichiarazioni spontanee. Ma del denaro finora atteso dai risparmiatori imbufaliti non c'è traccia: sembra scomparso nel nulla.

 

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