''QUALCHE ENTE È ANDATO IN MALORA MA NON ABBIAMO MAI AVUTO SCANDALI''. CON QUESTE FANTASIOSE PAROLE GUZZETTI CHIUDE IL SUO 20° CONGRESSO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, IRRITATO CON LA LEGA CHE VUOLE IMPORRE SARMI COME AMMINISTRATORE DELEGATO DI CDP, MENTRE LUI SPONSORIZZA SCANNAPIECO - PATUELLI: ''LO SPREAD IN AUMENTO CI PREOCCUPA, È UNA TASSA SULL'ITALIA'' - ROSSI (BANKITALIA): ''NON È UNA DEMONIACA SPECULAZIONE DI POCHI''
- SPREAD:PATUELLI,PREOCCUPA AUMENTO, È TASSA SULL'ITALIA
(ANSA) - "Questo spread che sta crescendo è preoccupante per la Repubblica italiana perchè in precedenza viaggiava in una direzione di maggiore benessere per tutti e lo spread è una tassa che l'Italia paga sui mercati internazionali". Lo afferma il presidente Abi Antonio Patuelli al convegno Acri secondo cui "più lo spread cresce più si impoverisce l'Italia e più cresce li spread e più si complica la vita alle banche" con riflessi sui loro indicatori patrimoniali..
- PATUELLI, NON TUTTE COLPE EUROPA, CON LIRA TASSI ALTI
(ANSA) - PARMA, 8 GIU - "Più debole è la moneta più alti sono i tassi, non dobbiamo cullarci che tutte le colpe siano dell'Europa". Lo afferma il presidente Abi Antonio Patuelli al congresso dell'Acri ricordando come l'Italia non vanti "una storia virtuosa" su debito e deficit e che "nonostante i rialzi di questi giorni i tassi sono infimi" grazie all'appartenenza all'euro. "I tassi con la lira agli inizi degli anni '80 erano al 19,5%, era una moneta debole" ha aggiunto.
- SPREAD: ROSSI, NON C'È DEMONIACA SPECULAZIONE DI POCHI
(ANSA) - L'aumento dello spread non è causato "da una demoniaca e misteriosa" manovra da parte "di pochissimi speculatori" ma dall'aumento del "rischio percepito dai gestori dei risparmi degli italiani" che uno dei "paesi come l'Italia possa uscire dall'euro". Lo afferma il dg di Banca d'Italia Salvatore Rossi al convegno dell'Acri, "è tema che non dobbiamo cessare di spiegare all'opinione pubblica" sottolineando come i gestori "a cui sono affidati i nostri risparmi, di fronte a questo rischio, si coprono vendendo i titoli". La speculazione "esiste ma si accoda a questo movimento".
- ACRI: GUZZETTI CHIUDE CONGRESSO, SUO ULTIMO DOPO 20 ANNI
(ANSA) - Si è chiuso con la mozione finale approvata all'unanimità e un'ovazione in piedi dei partecipanti, il congresso Acri di Parma, l'ultimo del presidente Giuseppe Guzzetti che lascerà il vertice nel 2019. Guzzetti, che non è riuscito a trattenere un moto di commozione è tornato a ringrazie il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel suo intervento di ieri all'inaugurazione dei lavori, ha definito le fondazioni "un'ancora di stabilità per il paese".
Il numero uno dell'Acri ha sottolineato il lavoro svolto in questi anni per difendere il patrimonio e l'impegno nel sociale delle fondazioni grazie anche alle battaglie giuridiche intraprese. Ancora ieri Guzzetti e le fondazioni hanno posto dei paletti sulle nomine e il ruolo di Cdp dove partecipano in minoranza. Infine ha riconosciuto come qualche "ente è andato alla malora ma non abbiamo mai avuto scandali".
- CDP, GUZZETTI CONTRO LA LEGA PER LA SCELTA DEL NUOVO AD
Andrea Greco per la Repubblica
La prima giornata del convegno Acri si può guardare dalla platea del teatro Paganini: ed è il trionfo di Giuseppe Guzzetti, leader dal 2000 delle fondazioni, che arringa per l' ultima volta gli enti soci di tante banche italiane e della Cassa depositi, da cui traggono un miliardo di euro per le erogazioni ai territori. « Le fondazioni offrono al nuovo governo, sulla scia di quanto fatto con i precedenti, massima collaborazione per ridurre le diseguaglianze fra i cittadini », dice.
Se invece si osserva la giornata dal proscenio, è un più stressante tentativo di tessere la trama nuova con il governo, a partire dalle nomine del vertice della Cdp che gestisce i 250 miliardi del risparmio postale. Guzzetti ha esperienza e una strategia forte sui nomi da depositare entro il 16 giugno con il Tesoro, in vista dell' assemblea Cdp del 20. La presidenza ( senza deleghe) spetta statutariamente alle fondazioni, e pare riservata a Massimo Tononi, presidente di Prysmian, in passato banchiere di Goldman Sachs e Mps, e sottosegretario del governo Prodi.
Per i ruoli operativi, Guzzetti continua a sponsorizzare Dario Scannapieco, ex Ciampi boy già al Tesoro e da tempo vice presidente della Banca europea per gli investimenti. E proprio Scannapieco, tra i pochi a parlare al tavolo inaugurale, centrato il suo intervento sulla solidarietà: « Lavorare insieme mettendosi al servizio delle istituzioni italiane, condividendo le best practice e proponendo le soluzioni finanziarie più adatte».
Per cogliere l' ambo in Cdp, Guzzetti e l' Acri farebbero buon viso a una promozione di Fabrizio Palermo ( oggi direttore finanziario e molto ben visto da M5S) a direttore generale e alla nomina di un dg del Tesoro di rottura, a opera dei nuovi astri politici: per esempio Antonio Guglielmi, capo dell' azionario di Mediobanca a Londra le cui visioni eurocritiche piacciono a Lega e M5s.
Lo schema di Guzzetti tuttavia rischia di arenarsi sulla voglia dei nuovi ministri di scegliere figure "loro". Per questo secondo le voci che rimbalzano dai palazzi romani la Lega appoggia Massimo Sarmi come ad della Cassa: un manager che ha guidato per anni le Poste italiane ed è stato vicino ad An, che ora profitta dei vecchi legami finiani - come quello con la ministra Giulia Bongiorno - e di quelli nuovi che ha instaurato con il vertice leghista. I giochi restano tutti da fare, e in una settimana.
Un punto di forza, per il mondo Acri cui non mancano buone entrature con la Lega ( auspice il sottosegretario Giancarlo Giorgetti), sarà il sostegno non formale incassato dal capo dello Stato Sergio Mattarella - a Parma - e per iscritto dal premier Giuseppe Conte. « Il contributo che le fondazioni danno alla stabilità finanziaria è un elemento prezioso per l' Italia», afferma Mattarella, ricordando «anni di funzioni preziose di integrazione e supplenza alle funzioni pubbliche».
Apprezzamenti che a Guzzetti servono per mettere un paio di paletti forti sulla gestione futura della Cdp, dove gli enti hanno il 16%: « Siamo favorevoli a un ulteriore sviluppo della Cassa, a patto che non si metta a rischio il risparmio degli italiani. Se si intende superare questo limite ci opporremo con tutte le forze», afferma.
E ringrazia gli ultimi due vertici « per aver avuto in questi anni come stella polare« questo limite; anche quando si è trattato di dire no ai governi, come sul dossier Alitalia. Forse presto toccherà al dossier Mps e alla banca pubblica: « Aspettiamo di vedere i progetti veri, per ora quella che hanno fatto se la sono palleggiata», aggiunge il presidente Acri, parlando della Banca del Mezzogiorno.