QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, VIVENDI COMINCIA A MENARE (CON LE PAROLE) – MESSO ALLE STRETTE CON I NUMERI, BOLLORE’ ATTACCA A TESTA BASSA: ELLIOTT VUOLE SMANTELLARE TIM – IL BRACCIO DESTRO DEL BRETONE, DE PUYFONTAINE ASSICURA: SARO’ UN PRESIDENTE NON OPERATIVO
Da Il Sole 24 Ore Radiocor Plus
Arnaud de Puyfontaine 'non sara' presidente esecutivo, ma solo presidente non esecutivo, assicurando all'attuale ceo (Amos Genish, ndr) tutto lo spazio di manovra necessario per esercitare efficacemente il proprio ruolo'. Lo chiarisce Vivendi in un position paper su Telecom Italia, di cui e' primo socio, pubblicato sul sito.
Vivendi, nel ribadire il suo impegno per Telecom Italia, sottolinea che nel gruppo italiano 'ha investito 4 miliardi di euro' e ha 'un interesse diretto nel successo industriale e finanziario dell'azienda. Gli interessi di Vivendi sono allineati a quelli della stragrande maggioranza degli azionisti di Telecom Italia'.
Quando, tre anni fa, continua il documento 'Vivendi ha iniziato a investire nella societa', Telecom Italia si trovava in una situazione di estrema debolezza. Registrava basse performance in modo cronico, con una storia fatta di investimenti insufficienti e cattive decisioni in tema di gestione. Vivendi ne ha visto il potenziale nascosto'.
Il position paper pubblicato oggi prosegue. Elliott 'afferma di sostenere la strategia di Amos Genish ma in realta' vuole imporre un nuovo, differente corso focalizzato sullo smantellamento del Gruppo'. Elliott 'non spiega come quel piano possa essere implementato con un Cda diviso. Non spiega neppure come intende imporre una nuova strategia ad Amos Genish e al suo team senza il supporto del principale azionista della societa'.
Difficile anche credere al supporto di Elliott al piano industriale Digitim con in aggiunta una lista di altre proposte, molte delle quali sono state gia' prese in considerazione e respinte come impraticabili o potenzialmente dannose per la stabilita' finanziaria della societa' in un momento cruciale. Per fare un esempio, basta citare quei paesi dove la separazione della rete e' stata un fallimento'.