crediti deteriorati

IL GRAN BUFFET DELLE SOFFERENZE BANCARIE - IL CASO DI PIMCO E FOTRESS CON UNICREDIT E’ SOLO L’ULTIMO CASO - LE SOCIETA’ SPECIALIZZATE NEL RECUPERO CREDITO ACQUISTANO LE PARTITE INCAGLIATE CON SCONTI DEL’80% - NEI PRIMI MESI DELL’ANNO CHIUSE OPERAZIONI PER 33 MILIARDI, SALIRANNO A 104 MILIARDI ENTRO DICEMBRE

 

Francesco De Dominicis per Libero Quotidiano

 

NPLNPL

Che le sofferenze delle banche italiane fossero come le galline dalle uova d' oro s' era capito da un po'. Così come si era già capito che le pressioni sugli istituti della Penisola, spinti a pulire i bilanci, hanno origine soprattutto da interessi speculative e meno da motivazioni tecnico-finanziarie. Insomma, non sempre la stabilità è alla base di certi attacchi ad alzo zero contro il sistema bancario italiano.

 

MUSTIERMUSTIER

L' appetito dei colossi mondiali interessati ai crediti marci made in Italy è altissimo: girano in tanti intorno al mercato italiano e nell' ultimo periodo sono aumentate le zampate sui cosiddetti non performing loan. Proprio ieri Unicredit, con una operazione monstre da quasi 18 miliardi di euro, ha confermato quanto i finanziamenti in perdita del Belpaese facciano gola ai grandi fondi e agli avvoltoi stranieri. Il gigante di Piazza Gae Aulenti ha venduto a Fortress un pacchetto di 17,7 miliardi di npl: chi ha comprato è lo stesso colosso americano che nel 2015 aveva rilevato la controllata di Unicredit specializzata proprio nel recupero crediti. Si chiude un cerchio.

BANCHEBANCHE

 

Il mercato è vivace e soprattutto ricco. Tra gli operatori particolarmente attivi figurano Värde e Lone Star. Ma anche Algebris, il fondo che fa capo a David Serra (amico e sostenitore del segretario Pd, Matteo Renzi). I dati della Banca d' Italia dicono che il valore delle sofferenze nette si attesta a 76 miliardi e quello delle lorde a 202 miliardi. La cifra complessiva delle partite deteriorate degli istituti italiani è assai più alta e supera i 300 miliardi.

davide serra alla leopoldadavide serra alla leopolda

 

In uno studio pubblicato recentemente, la società di consulenza Pwc ha stimato, per il 2017, un giro d' affari da 60 miliardi dentro i nostri confini. Nel calcolo sono finite le sofferenze di Popolare Vicenza e Veneto Banca (16,8 miliardi); quelle del Monte dei paschi di Siena (29,4 miliardi); i 10,3 miliardi di Etruria, Marche, Chieti e Ferrara; e poi i portafogli minori di Banco Bpm (2 miliardi) e Carige (3,7 miliardi).

 

Banca Ifis prevede entro fine anno operazioni da 104 miliardi, di cui 33 già chiuse in questi primi sette mesi. Intesa non disegna la soluzione «interna» , cercando di valorizzare al massimo l' attività di recupero crediti in casa. E in questo senso ci sono già state manovre da oltre 15 miliardi sui conti. Il gruppo guidato da Carlo Messina vuole evitare a tutti i costi le svendite: chi compra punta a ribassi superiori all' 80% per avere margini a doppia cifra sul versante del recupero.

carlo messina   carlo messina

 

Il guadagno sta tutto lì. Per dire: i crediti marci di Etruria sono stati regalati al 17-18 per cento del valore «di libro». E qualcuno, anche ai piani alti della vigilanza, deve ancora spiegare cosa è successo.

 

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…