RCS WAR - ANCHE “L’ARZILLO VECCHIETTO” BAZOLI SI ALLINEA ALL´ASSE JOHN ELKANN (FIAT) E PAGLIARO-NAGEL (MEDIOBANCA): CDA “TECNICO” PIÙ SNELLO (DA 19 A 9 CONSIGLIERI) CON IL BOCCONIANO PROVASOLI ALLA PRESIDENZA AL POSTO DI MARCHETTI - MA L´IPOTESI È MALVISTA DAI SOCI MINORI CHE PERDEREBBERO RAPPRESENTANZA, O PER QUEGLI IMPRENDITORI CHE HANNO MESSO SOLDI PROPRI IN RCS. PER ESEMPIO DELLA VALLE, CHE HA IL 5,4%, UNA MINUSVALENZA LATENTE DI CIRCA 120 MILIONI, E L´AMBIZIONE A CRESCERE NELL´EDITORIALE….

Andrea Greco per "la Repubblica"

I grandi soci del patto Rcs si spaccano in due sulle istanze di rinnovamento dell´editoriale. Quattro ore per esaminare la lista per il nuovo cda, con possibile designazione dei nuovi vertici della società del Corriere della Sera. Ma dopo un duro confronto i detentori del 63,5% del capitale non si accordano e si riconvocano domattina, alle 8. Si vedranno a oltranza fino a sabato 7, termine per depositare le liste al voto nell´assemblea del 2 maggio.

L´intesa sulla "linea di cambiamento" avanzata da Mediobanca e Fiat è subordinata all´adesione della maggioranza assoluta sia dei pattisti sia delle quote da loro apportate. Il quorum del 31,76% sulle quote sembra a portata di mano, specie data l´attenzione con cui Giovanni Bazoli (ieri presidente della riunione come consigliere anziano, data l´assenza di Giampiero Pesenti per motivi di salute) segue l´iniziativa. La posizione del carismatico presidente di Intesa Sanpaolo su Rcs potrebbe essere decisiva, per l´affermazione delle novità ma anche per la ricerca di un compromesso con gli scettici. Le diplomazie sono già al lavoro.

Ieri i pattisti hanno lasciato la sede di via Rizzoli con facce scure, senza dichiarazioni. Prima Diego Della Valle, Renato Ravanelli, Francesco Merloni e Roberto Bertazzoni. Assente Marco Tronchetti Provera, per impegni di lavoro all´estero. Coda privata invece per Renato Pagliaro, presidente di Mediobanca, John Elkann, presidente di Fiat e Giovanni Bazoli presidente di Mittel e Intesa Sanpaolo.

Se passerà la loro posizione potrebbe non essere rinnovato il presidente Piergaetano Marchetti, per fare spazio ad Angelo Provasoli, economista, docente ed ex rettore dell´Università Bocconi.

La "linea di rinnovamento", condotta dai soci Mediobanca (13,7%) e Fiat (10,3%), sarebbe finora appoggiata da Intesa Sanpaolo (4,9%), Mittel (1,3%, retta sempre da Bazoli), Edison (1%, tradizionalmente vicino alle posizioni Mediobanca sul dossier). L´altra metà dell´accordo parasociale, specie i soci privati industriali, avrebbe reagito con freddezza e in alcuni casi fastidio alle proposte.

Si tratterebbe, secondo gli auspici di Piazzetta Cuccia e del Lingotto, di sostituire il presidente Piergaetano Marchetti - il candidato sarebbe Angelo Provasoli, economista e docente della Bocconi, di cui è stato anche rettore - e comporre un futuro consiglio snello (di 9 elementi, dagli attuali 19) con un passo indietro degli azionisti, a beneficio di consiglieri indipendenti di natura "tecnica".

In tal modo si preparerebbe l´arrivo di un manager di peso, da cercare nelle prossime settimane, e con cui sostituire l´ad Antonello Perricone. I sostenitori dei ricambi si appellano alle modifiche "di sistema" viste in Italia di recente, ma anche ai risultati del gruppo Rcs (nel 2009 persi 130 milioni, nel 2010 utile di 7 milioni, nel 2011 persi 322 milioni); ma l´ipotesi è malvista per i soci minori che perderebbero rappresentanza, o per quegli imprenditori che hanno messo soldi propri in Rcs. Per esempio Della Valle, che ha il 5,4%, una minusvalenza latente di circa 120 milioni, e l´ambizione a crescere nell´editoriale.

 

 

Giovanni Bazoli DELLA VALLEJAKY ELKANN - copyright PizziPAGLIARO NAGEL

Ultimi Dagoreport

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…