VI PIACE VINCERE FACILE: REAL E BARCELLONA PAGANO MENO TASSE DI UNA DITTA DI PULIZIE (COSÌ SO’ BONI TUTTI A SGANCIARE 100 MLN PER UN GIOCATORE!)
Stefano Mancini per "la Stampa"
Tutti sono uguali davanti al fisco, ma Barcellona e Real Madrid sono più uguali degli altri. à la legge spagnola, che per non sembrare troppo iniqua estende il privilegio anche ad Athletic Bilbao e Osasuna. Queste quattro società , in virtù del loro azionariato popolare, grazie a una legge del 1990 sono considerate «non a fini di lucro» e dunque versano al fisco meno di un'impresa di pulizie. La questione - lo ha scoperto il quotidiano inglese Independent è finita davanti alla Commissione europea già quattro anni fa, ma l'inchiesta si è insabbiata.
Allora è intervenuto il difensore civico europeo, un organo indipendente con sede a Strasburgo che si è posto alcune semplici domande: come può un Paese sull'orlo della bancarotta permettersi l'acquisto di Neymar (dal Santos al Barcellona per 57 milioni, ma si vocifera che siano stati 92) e Bale (dal Tottenham al Real, trattativa oltre la cifra record di 100 milioni)? Non ci sarà qualche conflitto di interesse, visto che a capo della Commissione europea per la Concorrenza c'è Joaquin Almunia, spagnolo e tifoso dell'Athletic Bilbao? E soprattutto, il fair play finanziario è una barzelletta raccontata da Platini o cos'altro?
Il difensore civico ha dunque scritto al presidente della Commissione europea Barroso, e in buona sostanza gli ha chiesto: «Almunia non risponde. Perché non siete intervenuti entro un anno, come previsto per questioni del genere e che pensate di fare per regolarizzare alla svelta la situazione?».
Barcellona e Real Madrid rischiano di perdere un privilegio che, accomunandole dal punto di vista fiscale a una bocciofila, fa di loro i due club più ricchi del mondo nella speciale classifica composta dalla società di revisione Deloitte. Numeri impressionanti: 500 milioni di fatturato, oltre 250 mila mini-azionisti, il cinquanta per cento della torta dei diritti tv spagnoli.
Nemmeno gli oligarchi russi o gli sceicchi che hanno fatto shopping nella Premier League possono permettersi certe spese. Alle altre squadre spagnole, costrette a inquadrarsi come «sociedades anonimas deportivas», restano le briciole. E per sopravvivere devono vendere: 25 giocatori di buono e ottimo livello hanno lasciato di recente la Liga, da Radamel Falcao a Roberto Soldado, da Alvaro Negredo a Jesus Navas.
Ma quanto pagano davvero di tasse le quattro squadre no profit? Segreto di Stato, o quasi. Interpellato dal Parlamento, il governo di Madrid ha dovuto rivelare a quanto ammonta il debito fiscale dei club delle prime due divisioni: 664 milioni. Ma - è stato precisato - questa cifra non include Barcellona, Real Madrid, Bilbao e Osasuna. Perché? Ufficialmente per evitare che si intuisca il debito di ogni singola squadra, più verosimilmente per non pubblicizzare una realtà al limite dello scandalo. Ora la palla passa alla Commissione europea.




