carlos slim big

THE SLIM SOLUTION - IL MAGNATE DELLE TELECOMUNICAZIONI MESSICANO CARLOS SLIM, UNO DEGLI UOMINI PIU’ RICCHI DEL PIANETA, PROPONE AI SUOI DIPENDENTI DI LAVORARE SOLO TRE GIORNI A SETTIMANA CON LA STESSA PAGA MA ANDANDO IN PENSIONE A 75 ANNI. IL 40% ACCETTA

Ugo Bertone per "Libero Quotidiano"

 

sophia loren festeggia gli 80 con carlos slim e forest whitaker in messicosophia loren festeggia gli 80 con carlos slim e forest whitaker in messico

Lavorare di meno. Ma lavorare più a lungo. È la ricetta che Carlos Slim, il magnate messicano che controlla più del 70 per cento delle telecomunicazioni, ha proposto ai dipendenti di Telmex, l' ex monopolio dei telefoni. In sostanza, ai lavoratori è stata offerta l' opportunità (non l' obbligo) di lavorare solo tre giorni alla settimana alla stessa paga.

In cambio, l' asticella della pensione si sposta in avanti, a 75 anni d' età.

 

L' esperimento ha avuto un discreto successo: quattro impiegati su dieci (l' offerta è stata riservata solo ai dipendenti più qualificati) hanno accettato lo scambio. E Slim, confortato dal risultato, oggi rilancia la sua formula per risolvere il problema della disoccupazione giovanile senza sacrificare il patrimonio di esperienze e di cultura del lavoro dei più anziani, oggi sprecato con i pensionamenti precoci, una piaga che colpisce l' Occidente, Europa in testa.

sophia loren con carlos slim sophia loren con carlos slim

 

L' idea del miliardario messicano, che da anni contende a Warre Buffett e a Bill Gates l' Oscar di uomo più ricco del pianeta, a prima vista risulta indigesta: ritirarsi dal mondo del lavoro a 75 anni è una ben magra prospettiva, soprattutto se si guarda al recente passato, alla stagione (scriteriata) delle baby pensioni. Ma la cronaca si incarica in questi giorni riavvertirci che il problema esiste. Anzi, incombe sul nostro futuro.

 

La Bundesbank ha rovinato il Ferragosto ai lavoratori tedeschi con avvertendo che la prossima riforma del sistema,che prevede il pensionamento a 67 anni entro il 2030 non sarà sufficiente a garantire un assegno decente (almeno il 43 per cento dell' ultima paga) ai lavoratori in uscita. Secondo la banca centrale l' asticella dovrà esser portata a 69 anni entro il 2060 per evitare il crack del sistema.

SLIMSLIM

 

Mica tanto lontano dai numeri della «riforma Slim». Ma senza alcuno dei tanti benefici ventilati dal miliardario, tra l' altro grande azionista del New York Times e di Apple.

«Da sempre - ha spiegato Slim in un' intervista a Bloomberg - settimane di lavoro più corte hanno rappresentato la chiave del progresso. Da sempre, più avanza la tecnologia e la conoscenza, meno ore si lavorano. L' economia oggi chiede più esperienza e più competenze , meno sforzo fisico». A questo si aggiunge il problema della disoccupazione, specie in Europa.

 

carlos slim su Forbes carlos slim su Forbes

«Nonostante quel che dicono gli economisti - continua Slim - la produttività è molto aumentata, così che l' offerta supera la domanda. Per questo è importante che la gente non si ritiri a 50, 60 o 65 anni. Devono andare in pensione più tardi, per non sprecare la loro esperienza. Ma devono lavorare tre soli giorni alla settimana, non di più. Questo per creare spazio ai giovani».

 

CARLOS SLIM CARLOS SLIM

Il sistema, si può obiettare, così diventa più costoso. «Non è detto - ribatte Slim - Pensate ai costi dei prepensionamenti e al fardello destinati a durare per anni se non decenni in cambio di niente».

Senza dimenticare i vantaggi economici e sociali di un sistema che potrebbe garantire quattro giorni di riposo alla settimana. In questo modo, però, si finirà con l' incentivare il doppio lavoro.

 

Carlos SlimCarlos Slim

«È una libera scelta - è la replica - Uno può decidere di fare un lavoro dal lunedì al mercoledì ed un altro dal giovedì al sabato. Ma non sarà, pena grosse punizioni, un lavoro clandestino. Altri lavoratori, poi, potrebbero dedicare il tempo libero per studiare e crescere sul piano professionale». Sarà una vera e propria rivoluzione, insiste Slim, adeguata ai nuovi tempi.

 

«La gente è destinata a lavorare sempre meno in ufficio. Presto ci muoveremo su vetture collettive, senza guidatore. E si ridurrà sia il numero delle macchine che l' inquinamento. Sarà necessario trovare nuovi impieghi per i posteggi. Ma anche inventare nuovi lavori adeguati a una nuova società dove le cose vengono costruite da robot, per cui occorre inventare nuovi mestieri per assorbire una manodopera che dovrà studiare sempre di più. E in cambio lavorerà molto meno, in termini di orario, di quel che accadeva ai tempi del primato della vecchia fabbrica. Questo vale per i lavoratori. Ma i dirigenti?

sophia loren con  carlos slim i figli edoardo e carlo jr e le nuoresophia loren con carlos slim i figli edoardo e carlo jr e le nuore

 

«Dovranno cambiare spesso. Non così di frequente come gli allenatori di calcio, ma il ricambio sarà inevitabile». Per tutti. O quasi. Gli imprenditori, secondo Slim, sono destinati a durare. «L' imprenditore - sospira il miliardario che, figlio di un bottegaio libanese, si è fatto da sè - è uno che non smette mai di pensare. Come un artista. Una volta finito un quadro, cerca l' ispirazione per quello successivo».

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…