elon musk mohammed bin salman

CHI SALVA L'AUTO ELETTRICA? I PETROLDOLLARI DEI SAUDITI! MUSK SI BUTTA SUI MILIARDI DEL PRINCIPE MOHAMMED BIN SALMAN PER TOGLIERE TESLA DALLA BORSA E NON DOVER SUBIRE I CONTINUI SUSSULTI DEL MERCATO, NÉ GLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA IMPOSTI ALLE SOCIETÀ QUOTATE - GLI ARABI SGANCEREBBERO FINO A 24 MILIARDI, MA IL CONTROLLO RESTEREBBE IN MANO AL FONDATORE ELON…

Flavio Pompetti per “il Messaggero

 

ELON MUSK TESLA PRIVATA

Elon Musk non mentiva martedì scorso quando ha scosso Wall Street con l' annuncio: «Affare fatto, ho trovato i fondi per portare la Tesla fuori dalla Borsa». Ieri l' esuberante Ceo della casa automobilistica californiana ha scoperto le carte in un lungo blog sul sito dell' azienda, nel quale rivela che dietro l' offerta c' è il fondo sovrano dell' Arabia Saudita, uno dei più ricchi strumenti finanziari del mondo, da più di un anno in cerca di diversificazione e di coinvolgimento sulle piazze occidentali.

 

IL PERCORSO

elon musk

Le dichiarazioni di Musk sono una riposta ai sospetti che il primo annuncio del 7 agosto aveva sollevato negli ambienti finanziari. La sua era stata criticata come una sparata per punire i tanti ribassisti che circolano come avvoltoi intorno al titolo della Tesla, incentivati dall' andamento da ottovolante che il suo fondatore le imprime tra proclami e smentite. Se l' obiettivo era quello di procurare un danno a chi stava giocando lo scoperto sulle azioni, Musk ha sicuramente ottenuto il risultato: nell' ultima settimana la cedola ha scambiato fino a 379,5 dollari, con un rincaro del 10%, prima di tornare ad allinearsi alle valutazioni del pre-annuncio. Un paio di azionisti hanno sporto denuncia, e la Sec sta verificando se dietro le parole c' erano anche dei fatti a motivarle.

 

elon musk

Musk ieri ha fornito la sua versione: il contatto con i sauditi sarebbe iniziato quasi due anni fa, e in tempi recenti ha prodotto il rastrellamento sul mercato del 5% delle azioni Tesla, oggi nelle mani del fondo. Gli arabi sarebbero intenzionati ad affiancare Musk nel progetto di riportare l' azienda in mani private, e Musk pensa che il percorso sia essenziale per il successo futuro della casa automobilistica.

 

MOHAMMED BIN SALMAN

Ne ha parlato in consiglio di amministrazione, e ha anche spiegato che il costo dell' operazione sarebbe ben lontano dai 70 miliardi che molti avevano ipotizzato sulla base di un offerta di 20% di premio, che lui stesso aveva proposto. Musk si dice convinto che al posto di un azzeramento della leva che implicherebbe l' assunzione di un enorme debito, l' operazione andrebbe conclusa con la conversione di almeno due terzi del capitale azionario in quote di proprietà diffusa.

putin Mohammed bin Salman

 

In questi termini l' affare assume contorni più realistici: il costo per il fondo saudita non supererebbe i 24 miliardi di dollari, e Musk potrebbe aspirare a salvare la posizione di controllo della quale gode all' interno della Tesla. La questione della centralità del fondatore nell' assetto societario è uno dei punti di maggior contesa.

 

Diversi azionisti hanno chiesto a riprese la testa di Musk, perché l' eccesso di protagonismo del quale fa continuamente sfoggio finisce per offuscare il giudizio sull' intera azienda. L' imprenditore detiene solo il 22% delle azioni, che diventano il 25,5% se si aggiungono gli altri insider' sui alleati.

 

Tesla Semi Truck

E' una porzione minuscola, se paragonata al 60% di Facebook nelle mani di Mark Zuckerberg, ma Musk riesce ugualmente ad assicurarsi il controllo grazie ad una clausola che richiede il possesso dei due terzi dei voti per imporre una decisione. Vista la quota di riserva nelle sue mani, la maggioranza qualificata in numeri reali equivale all' 89,5% dell' intero pacchetto delle azioni, una soglia irraggiungibile da parte di una cordata alternativa.

TESLA SOLAR ROOF TEGOLE FOTOVOLTAICHEtesla model 3 copiainterni tesla model 3drag race tesla vs lamborghini

Ultimi Dagoreport

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?