generali donnet calta del vecchio

LE SCARAMUCCE TRA SOCI INACIDISCONO IL BRINDISI DELLE GENERALI - L'ASSEMBLEA FESTEGGIA I CONTI, MA I TRE SOCI FORTI ITALIANI (CALTAGIRONE, DEL VECCHIO E BENETTON) PUR AVENDO RADDOPPIATO LE LORO QUOTE DAL 7% AL 14% SI RITROVANO LO STESSO NUMERO DI CONSIGLIERI, E ZERO PER I BENETTON. RISCHIANO IL CONCERTO E DI DOVER FARE L'OPA, E I MANAGER HANNO TENUTO TUTTO FERMO. GALATERI CONFERMATO GRAZIE AL CAMBIO DI STATUTO

 

 

  1. GENERALI: DONNET, COMPLETATE CESSIONI, OCCHI SU EUROPA

philippe donnet gabriele galateri di genola alberto minali

 (ANSA) - Generali ha "completato il programma di cessioni" e ora guarda ad opportunità per crescere in Europa. Lo ha detto l'amministratore delegato Philippe Donnet rispondendo alla domanda di un azionista in assemblea. "Se ne faremo altre non lo so - ha aggiunto - non è previsto al momento e non c’è nessun progetto sul tavolo, ma se ci sono operazioni che possono creare valore finanziario e strategico per gli azionisti le faremo". Quanto ad eventuali acquisizioni Donnet ha spiegato che "abbiamo definito un quadro strategico per rafforzare ulteriormente la nostra presenza e leadership in Europa , ci saranno opportunità, ne sono abbastanza convinto, le guaderemo con disciplina strategica e finanziaria".

 

"Non solo vogliamo rafforzare la presenza in Europa - ha proseguito Donnet - vogliamo anche rafforzare quella nell’asset management per che deve contribuire a far crescere l’utile tra il 15 e il 20%". Quanto alla sede di Generali, alla domanda di un socio se è previsto uno spostamento in Olanda, ha replicato secco il presidente Gabriele Galateri di Genola spiegando che "la nostra sede è e resta a Trieste" e "non ci sono le condizioni e le possibilità per proporre un progetto di voto maggiorato", come invece previsto in Olanda.

philippe donnet gabriele galateri di genola

 

  1. GENERALI: GALATERI, NON RICORDO PARTECIPAZIONE PIÙ ALTA

 (ANSA) - La partecipazione odierna all'assemblea di Generali è "la più alta da quello che ricordo a memoria". Lo ha detto il presidente Gabriele Galateri di Genola commentando il dato sul capitale registrato per il voto, pari al 55,8%. Il 14,16% è presente in proprio e il restante 41,6% per delega. Di questo il 21,79% sono investitori istituzionali, con gli esteri al 20,5% e gli italiani, per la prima volta, sopra l'1%.

 

La partecipazione in assemblea ha superato il 50% negli ultimi due anni, mentre nel triennio precedente si è mantenuta sotto tale soglia. Nel 2018 si è arrivati al 52,87%, nel 2017 al 52,34% e nel 2016 al 46,87%. Quanto invece al blocco degli azionisti rilevanti italiani, l'incidenza è salita dal 23,12% del 2018 al 26,78% di quest'anno. Si è ridotta parallelamente la quota degli investitori istituzionali, scesa dal 22,91 al 21,79%. Il livello più alto di istituzionali fu toccato nel 2017 con il 24,37%, un vero e proprio record se confrontato con le annate precedenti. Nel 2012 gli istituzionali erano al 9,2%, per salire al 20,97% tre anni più tardi.

 

  1. GENERALI: BENETTON AL 4%, MEDIOBANCA SOTTO IL 13%

LEONARDO DEL VECCHIO

 (ANSA) - Il gruppo Benetton tramite Edizione ha arrotondato la propria quota al 4% di Generali. E' stato reso noto in assemblea alla lettura dei soci rilevanti oltre il 4%. Mediobanca ha ridotto la propria partecipazione sotto il 13% (12,92% per l'esattezza), mentre sono confermati Caltagirone, attraverso alcune partecipate, con il 5% e Leonardo Del Vecchio al 4,86% attraverso Delfin.

 

 

  1. GENERALI, ARRIVA LA TREGUA SUL CDA SENZA BENETTON

Vittoria Puledda per ''la Repubblica''

 

 

HUBERT SAGNIERES E LEONARDO DEL VECCHIO

Dalla nostra inviata trieste Sarà un' assemblea chiamata ad approvare un bilancio da incorniciare ma nello stesso tempo con tanti mal di pancia tra i soci, che dovranno eleggere il consiglio Generali per il prossimo triennio. Con un nuovo piano industriale applaudito da tutti e un titolo che in Borsa ha dato soddisfazioni ( ha appena toccato i massimi da 4 anni) ma che rispetto ad un anno fa è in rialzo solo del 2,2%.

 

Cosa prevarrà alla fine tra gli azionisti del Leone alato? Il bel bilancio, con utili per 2,3 miliardi, i dividendi in crescita del 5,9% e un "rendimento" pari al 6,16%, o le polemiche tra i soci? Le scommesse della vigilia dicono che alla fine vincerà l' aplomb, magistralmente interpretato dal presidente uscente - e confermato anche a costo di varare una riforma dello Statuto per abolire il limite di età - Gabriele Galateri.

 

francesco gaetano caltagirone

Per il cda del Leone Alato, che oggi verrà quasi integralmente confermato ( ci sono 2 nomi nuovi su 13), il bilancio appena varato è un buon viatico. Il problema è come si è arrivati a quella lista di maggioranza, presentata come di consueto da Mediobanca. Nel 2016 i tre gruppi italiani - Caltagirone, Del Vecchio e Benetton - andarono in assemblea con il 7,1%. Oggi quello stesso schieramento vale il doppio (arrotondando qualche decimale) ma avrà gli stessi rappresentanti in consiglio.

 

Il ruolo del " Pierino" se lo è assunto poche settimane fa Francesco Gaetano Caltagirone (che verrà confermato vice presidente): « Questo consiglio è espressione di un mondo delle Generali di tre anni fa, nel frattempo c' è un nuovo azionista ed è un peccato che non sia rappresentato, forse anche ingiusto». Una difesa d' ufficio dei Benetton, passati in tre anni da una presenza in assemblea dello 0,94% ad una quota di un soffio superiore al 4%; e uno sgarbo poco mascherato a Mediobanca, che ha il 13% del Leone Alato.

 

luciano benetton

Finora è stato suo compito stilare la lista di maggioranza; in solitudine, ovviamente, altrimenti ci sarebbe stato concerto tra i soci. Questa potrebbe essere l' ultima, se le altre forze in campo si coalizzassero. Anche se difficilmente imbarcheranno il quarto socio privato, il gruppo De Agostini (Lorenzo Pellicioli è stato confermato anche nella lista attuale) con la sua partecipazione finanziaria e stabile all' 1,7%. Ieri comunque Caltagirone ha detto che non intende salire oltre i 5% che già controlla: « Così stiamo bene, poi vediamo», ma ha confermato che « è bene che tutti siamo rappresentati » , riferendosi a Benetton. E così qualcuno si spinge ad ipotizzare che questo cda potrebbe durare meno dei tre anni canonici.

Lorenzo Pelliccioli

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