UNA ROMA IN PANNES - COME DAGO-ANNUNCIATO, TEMPI DA LUPI PER DIBENEDETTO - MENTRE GLI AZIONISTI USA CERCANO DISPERATAMENTE ALTRI SOLDI E ALTRI SOCI, LO ZIO TOM SARÀ UN PRESIDENTE SENZA POTERI: LIMITE DI SPESA A 5 MILIONI PER LA CAMPAGNA ACQUISTI: GESTIRÀ “L’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE” - MA SE ALL’AD FENUCCI ANDRANNO DELEGHE SU AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ, A MARK PANNES IL MARKETING E I POTERI OPERATIVI, AL DG FRANCO BALDINI E AL DS SABATINI, COSA RESTA DI ORDINARIO DA AMMINISTRARE? I PARASTINCHI?...

Rosario Dimito per "Il Messaggero"

Rimpasto in vista nel consiglio della As Roma. Sullo sfondo tensioni finanziarie che riguardano il presidente Tom DiBenedetto e che potrebbero preludere all'arrivo di nuovi soci a fianco del quartetto americano. Oggi pomeriggio il cda del club dovrebbe prendere atto delle dimissioni di Richard D'Amore e Michael Ruane.

Al loro posto verrebbero cooptati Mark Pannes, patron della Raptor Accelerator Llc, un fondo di venture capital (società specializzata nella raccolta di capitale presso investitori), e Sean Barrow.

La sede della Raptor Accelerator Llc è ad Austin e Pannes è un esperto di marketing. Anche Barrow è un tecnico dello studio del mercato, collegato ai Boston Celtics. I due, vicini a James Pallotta, hanno già lavorato al dossier-giallorosso in luglio, quando la cordata americana voleva rimettere in discussione l'accordo e in agosto al closing. Ma DiBenedetto avrebbe tentato fino all'ultimo di proporre due suoi uomini da mettere nel board giallorosso e la mossa sarebbe naufragata a causa delle finanze tirate dell'imprenditore di Boston con origini campane.

Infatti, secondo quanto risulta a Il Messaggero, da alcune settimane Raptor affiancata da The Rain group, una società di consulenza americana, sarebbe alla ricerca di investitori interessati ad affiancare DiBenedetto, Pallotta, D'Amore e Ruane, che con il 25% a testa controllano la DiBenedetto As Roma llc che possiede il 60% di Neep Roma holding, di cui l'altro 40% è in mano a Unicredit, e detiene circa il 78% della Roma calcio.

La ricerca di partner che allo stato non si sarebbe ancora concretizzata, è finalizzata a reperire i 21 milioni della quota parte degli americani nella ricapitalizzazione da 35 milioni della società calcistica che in base agli accordi di quest'estate, dovrà essere varata entro i tre mesi successivi il termine dell'opa. E siccome l'offerta è finita a metà ottobre, l'aumento dovrà essere deciso entro gennaio. Dei 35 milioni, come valore minimo, gli altri 14 saranno versati da Unicredit.

Sembra però che serva un'iniezione di mezzi freschi superiore, fino a 50 milioni almeno, atteso che sempre negli accordi si stabilisce un ammontare complessivo fino a 85 milioni, di cui la seconda tranche da versare in un secondo tempo. Oggi in consiglio non si dovrebbe discutere dell'aumento che sarà sul tavolo sicuramente in gennaio, ma le tensioni finanziarie esistenti e la ricerca in corso di qualche altro investitore nella compagine Usa avrebbero alimentate le indiscrezioni dei giorni scorsi con la notizia (smentita) delle dimissioni di DiBenedetto.

Al presidente dovrebbero essere attribuite oggi le deleghe all'interno della ridefinizione dei poteri con la nascita di un nuovo organigramma chiesto da Paolo Fiorentino, vicedirettore generale di Unicredit e membro dell'esecutivo del club.

DiBenedetto, che al board parteciperà da Boston in video conferenza assieme a Pallotta, avrebbe i poteri di ordinaria amministrazione e un potere di spesa fino a 5 milioni per la campagna acquisti: oltre questo limite la competenza va all'esecutivo. All'ad Claudio Fenucci andranno deleghe su amministrazione e contabilità, a Pannes il marketing - il board stipulerà con Raptor una consulenza - mentre poteri operativi saranno affidati al dg Franco Baldini e al ds Walter Sabatini.

 

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