george soros

CHI TROVA UNA BREXIT, TROVA UN TE-SOROS - IL MAGO DELLA SPECULAZIONE FINANZIARIA: “IN ITALIA LA CADUTA DEL 10% DEL MERCATO AZIONARIO IN SEGUITO AL VOTO SULLA BREXIT SEGNALA LA VULNERABILITÀ DEL PAESE A UNA CRISI BANCARIA CONCLAMATA - LE TENSIONI FRA GLI STATI MEMBRI HANNO RAGGIUNTO IL PUNTO DI ROTTURA”

soros squalosoros squalo

Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

Da qualche mese George Soros, a 85 anni, era tornato a gestire attivamente larghe parti del suo fondo speculativo da circa 30 miliardi di dollari, convinto com'era che sui mercati finanziari si sarebbe scatenata una nuova fase d' instabilità. Ha dimostrato di non aver perso la capacità di analisi con la quale aveva previsto la crisi della lira e della sterlina nel 1992: le posizioni che ha preso nelle scorse settimane sull' oro, il bene-rifugio per eccellenza, hanno generato forti guadagni giovedì notte e venerdì.

 

george sorosgeorge soros

Ieri però Soros si è dedicato a un' altra attività, quella di commentatore. Su Project Syndicate, il portale che raccoglie gli interventi di quasi tutti i principali commentatori economici del mondo, il finanziare ha descritto il quadro europeo, così come lo vede dopo lo choc di Londra. «Lo scenario catastrofico che molti temevano si è materializzato - scrive Soros su Project Syndicate - rendendo la disintegrazione dell' Unione Europea praticamente irreversibile».

 

La prima vittima del referendum sulla Brexit sarà la Gran Bretagna stessa, a suo parere, ma gli effetti economici e politici sono destinati ad allargarsi a macchia d' olio sul resto del continente: «I mercati finanziari in tutto il mondo resteranno probabilmente in agitazione fino a quando il complicato processo di divorzio politico ed economico dalla Ue non sarà negoziato. Le conseguenze per l' economia reale saranno comparabili solo alla crisi finanziaria del 2007-2008». Soros si è però convinto che è in particolare in Europa e nell' area euro che si concentreranno i problemi più acuti.

 

la regina elisabetta riassume il brexitla regina elisabetta riassume il brexit

«Le tensioni fra gli Stati membri hanno raggiunto il punto di rottura - scrive - non solo sui rifugiati, ma anche come risultato delle tensioni eccezionali fra Paesi debitori e creditori all' interna della zona euro». È qui che il finanziere americano si concentra in particolare sulla situazione dell' Italia, oggi considerata da molti sui mercati il più importante anello debole su cui rischia di scaricarsi l'impatto del referendum inglese. «In Italia la caduta del 10% del mercato azionario in seguito al voto sulla Brexit segnala chiaramente la vulnerabilità del Paese a una crisi bancaria conclamata, che potrebbe portare al potere il movimento populista 5 Stelle già l' anno prossimo».

 

george soros 2george soros 2

La risposta più efficace sarebbe un rilancio immediato dei principali governi: un rapido accordo fra Francia, Italia e Germania per creare un meccanismo finanziario di assicurazione europea all'interno dell' Unione bancaria, e almeno l' inizio di un bilancio comune dell' area per sostenere le economie colpite da uno choc o una recessione. Ma Soros è scettico: la situazione attuale, scrive, «non promette bene per un serio programma di riforme dell' area euro, che dovrebbe includere una reale unione bancaria, una limitata unione di bilancio e meccanismi molto più forti di delega e responsabilità democratiche. E il tempo non è dalla parte dell' Europa».

brexit   brexit

 

Inizierà a diventare più chiaro nei prossimi giorni se la lettura di Soros, ancora una volta, sarà stata corretta. Oggi la Spagna torna al voto dopo sette mesi di paralisi politica e nei giorni seguenti i leader europei dovranno dire se sono pronti a ridare credibilità all'architettura europea, e come. Affiancare alla vigilanza bancaria europea dei meccanismi di sostegno europei davvero accessibili è forse il passaggio più urgente (ma per ora bloccato dalla Germania).

 

BREXITBREXIT

La sola alternativa per mettersi al sicuro da una crisi bancaria in Europa sarebbe rendere meno punitivi per gli investitori i salvataggi pubblici. In queste ore è intervenuto in proposito Olivier Blanchard, fino a pochi mesi fa capoeconomista del Fondo monetario internazionale e ora al Peterson Institute di Washington.

 

BREXITBREXITFARAGE E LA BREXITFARAGE E LA BREXIT

«Le sofferenze bancarie sono salite costantemente e sono tenute a bilancio a valori sostanzialmente superiori ai prezzi di mercato - osserva Blanchard nel suo blog -. Il governo italiano si è dimostrato molto riluttante ad applicare le regole del bail-in», ossia colpire investitori e risparmiatori in caso di aiuto di Stato. L' ex capoeconomista del Fmi conclude: «La credibilità delle regole è in gioco. Vanno applicate, oppure modificate in modo credibile». Uno dei temi, presumibilmente, sul tavolo dei leader europei nei prossimi giorni.

BREXIT - THE MIRRORBREXIT - THE MIRROR

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...) 

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"