LO SPREAD SCENDE UN PO’ MENTRE LE BORSE VANNO IN ALTALENA (MILANO +0,37) - L’ASIA CHIUDE L’ANNO IN RIALZO -ISTAT: CRESCONO I PREZZI DELLA PRODUZIONE - IL 2012 DI ENI SECONDO SCARONI - I CREDITORI DI TELCO SI VEDRANNO DOPO LE VACANZE - LA MADOFF FRANCESE CHE FREGA PURE IL MARITO - LA CINESE ALIBABA PUNTA A YAHOO! - IL TRIBUNALE DI BRESCIA SALVA LA FUSIONE TRA MITTEL E HOPA - CON VEGAS LA CONSOB SPENDE MENO - STOP CINESE ALLE AUTO STRANIERE - SE L’AMERICANA SEC MULTA I TEDESCHI FURBETTI IN MACEDONIA…
1. SPREAD BTP-BUND SCENDE A 517 RENDIMENTO AL 7%...
(ANSA) - Scende a 517 punti rispetto all'apertura di 525 punti il differenziale tra i Btp a 10 anni e il Bund tedesco di equivalente durata. Il rendimento si posiziona al 7%.
2. BORSE EUROPEE: ANDAMENTO LISTINI ORE 10.00...
(ASCA) - Ultima borsa rilevazione var% stato
Milano 15724,43 +0,37 aperta
Londra 5558,51 -0,15 aperta
Parigi 3123,50 -0,13 aperta
Francoforte 5843,86 -0,08 aperta
Zurigo 5921,83 +0,43 aperta
Amsterdam 310,89 +0,04 aperta
Madrid 8493,50 +0,07 aperta
3. BORSA: ASIA SCOMMETTE SU RIPRESA USA, MA 2011 CHIUDE IN CALO...
(ANSA) - Hanno chiuso l'ultima seduta dell'anno complessivamente in rialzo le principali borse di Asia e Pacifico, favorite dalla crescita delle vendite di abitazioni negli Usa, interpretato come un segnale di ripresa della principale economia mondiale. Gli acquisti hanno premiato i titoli dei grandi esportatori, ma il rialzo di oggi non e' bastato a invertire la rotta che hanno seguito i listini nel corso del 2011. Per la prima volta dal 2008, infatti, l'indice Msci Asia Pacific ha chiuso l'anno in calo (-18%).
Sulla piazza di Tokyo si sono distinte Sony (+1,99%), Panasonic (+1,55%) e Fujifilm (+1,22%) e in campo elettronico. Bene anche il comparto delle quattro ruote con Mazda (+1,49%), Toyota (+1,38%) e Honda (+1,03%). Acquisti ad Hong Kong, ancora in fase di contrattazioni, sul colosso bancario Hsbc Holdings (+1,37%) e su Bank of East Asia (+0,86%), mentre si muovono a due velocita' i grandi esportatori di abbigliamento negli Usa: Li & Fung cede l'1,36% ed Esprit Holdings guadagna l'1%.
Negativa la piazza di Sidney, frenata dal comparto estrattivo-minerario, penalizzato dalle quotazioni in calo di rame e alluminio e dal bilancio dei danni delle alluvioni registrate quest'anno, che hanno pesato sull'attivita' delle miniere. Energy Resources ha ceduto il 5,77%, Saracen Mineral Holdings il 3,23% e Kagara l'1,92%.
Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo +0,67% - Hong Kong +0,39% (seduta in corso) - Shanghai +1,19% - Taiwan -0,04% - Seul chiusa per festivita' - Mumbai +0,58% - Singapore -0,41% - Bangkok -0,14% - Giakarta +0,16% (seduta in corso).
4. INDUSTRIA: A NOVEMBRE PREZZI PRODUZIONE +0,1% SU MESE +4,2% SU ANNO...
(Adnkronos) - A novembre i prezzi alla produzione dei prodotti industriali hanno registrato una crescita dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 4,2% rispetto a novembre 2010. Lo rende noto l'Istat.
I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno crescono dello 0,2% rispetto a ottobre e del 4,5% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registra una diminuzione dello 0,1% in termini congiunturali e un incremento tendenziale del 3,1%. I prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano un calo dello 0,1% sul mese precedente (con una diminuzione dello 0,1% per l'area euro ed una variazione nulla per l'area non euro); su base tendenziale si registra un aumento del 3,5% (+3,2% per l'area euro e +3,6% per quella non euro).
Il contributo maggiore alla crescita tendenziale dell'indice dei prezzi dei beni venduti sul mercato interno proviene dalla componente relativa al comparto energetico (1,8 punti percentuali). Sul mercato estero i contributi piu' rilevanti derivano, sia per l'area euro sia per l'area non euro, dai beni intermedi (rispettivamente 1,6 e 1,3 punti percentuali). Il settore di attivita' economica per il quale si rileva la crescita tendenziale dei prezzi piu' marcata e' quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con un incremento del 18,4% sul mercato interno e del 25,9% su quello estero.
5. MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor - GOVERNO: Monti, via alla fase cresci-Italia, non faro' un'altra manovra (dai giornali). 'subito una legge anti corruzione, mediazione per gli incidenti stradali', intervista al ministro della Giustizia, Paola Severino (Corriere della Sera, pag. 15).
MERCATI: asta BTp, rendimenti sotto il 7%, lo spread resta alto e il Tesoro non piazza tutti i bond (dai giornali).
CRISI: solo il cuore dei leader puo' salvare l'euro, articolo dell'ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt (La Repubblica, pag. 1 e 15). Il difficile equilibrio euro-dollaro, articolo dell'economista Fabrizio Onida (Il Sole 24 Ore, pag. 26).
CONSUMI: benzina, nuovo record (dai giornali). Rischio poverta' per un italiano su quattro (dai giornali).
RISPARMIO: la raccolta Assoreti si attesta a 577 milioni,
EDISON: via al riassetto ma Tassara protesta (dai giornali). Punta a recuperare quote produttive (Il Sole 24 Ore, pag. 37). Nuovo quesito per l'Opa Edf (dai giornali).
UNICREDIT: Cariverona segue solo in parte (dai giornali).
BPM: Bankitalia da' piu' tempo (Il Messaggero, pag. 24).
AUTO: 'Non sono l'uomo ombra dei cinesi, con me Termini risorgera'', intervista a Massimi Di Risio, industriale e patron di Dr Motor che subentrera' a Fiat nel sito siciliano (Il Fatto Quotidiano, pag. 6).
FONSAI: corsa contro il tempo per la nuova societa'. Il cda: entro il 27 gennaio altri soci nella galassia, Clessidra in pole (La Repubblica, pag. 31). Tonfo in Borsa. Declassata da S&P, sotto osservazione da parte di Fitch (dai giornali). Tentazione per Malacalza (Il Secolo XIX, pag. 12). Anche Palladio finanziaria sta esaminando il dossier, ipotesi aumento Premafin (Il Messaggero, pag. 23).
ENI: 'E' pronta a valorizzare Snam', i problemi in Libia sono risolti, piena capacita' produttiva nel 2012, intervista all'a.d. Paolo Scaroni (Il Sole 24 Ore, pag. 37). Ma la Libia modifichera' i contratti petroliferi (dai giornali).
FINCANTIERI: fondi Bei, previste nuove linee guida piu' flessibili per i finanziamenti nel settore (dai giornali).
6. ENI: SCARONI, PRONTI A VALORIZZARE SNAM...
Radiocor - 'Abbiamo portato a termine tutti gli adempimenti relativi alla terza direttiva del gas. A questo punto guardiamo a questo importante asset senza pregiudizi. Potremmo immaginare un disinvestimento a patto di poterlo valorizzare la meglio'. Cosi' l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, in un'intervista a Il Sole 24 Ore sul futuro di Snam, per la quale si valuta 'ogni opportunita' di valorizzazione'. Per quanto riguarda i contratti take-or-pay nel settore gas Scaroni ha sottolineato come, dopo gli accordi raggiunti con la Libia e con l'Algeria, il negoziato con Gazprom ora in corso 'non sia facile' anche se e' possibile una soluzione 'entro i primi mesi dell'anno'.
Nel prossimo futuro le energie di Eni, secondo Scaroni, si concentreranno sull'Africa, dove l'Eni ha appena concluso un anno 'eccezionale', e il Kazahstan, dove e' confermato l'avvio della produzione del campo di Kashagan durante il 2012. Poi, ha aggiunto Scaroni, ci sono 'la Russia, l'area del Pacifico, l'Australia e Indonesia, dove contiamo di arrivare per la fine del decennio a 200mila boe al giorno'.
Per quanto riguarda la produzione in Libia, l'amministratore delegato di Eni afferma di confi dare in un ritorno nella piena capacita' produttiva entro giugno 2012: 'Si tratta solo di risolvere alcuni problemi tecnici - dice Scaroni. In ogni caso - conclude - siamo gia' soddisfatti di aver recuperato l'80% della produzione: nessuna altra compagnia ci e' riuscita'.
7. TELCO, ROSSO IN BOLLETTA...
Sara Bennewitz per "la Repubblica" - I maggiori creditori della finanziaria che controlla Telecom Italia si sono dati appuntamento dopo le vacanze. Passate le feste Unicredit e Mps, insieme agli azionisti e finanziatori Generali, Telefonica, Intesa e Mediobanca, dovranno rinegozionare le condizioni del debito di Telco.
Pare che il problema sia solo stabilire il costo del nuovo finanziamento, anche perché i "creditori e basta" sono confortati dalla qualità dei soci Telco e dalla quantità dei dividendi che Telecom s´appresta a pagare nel 2012. Tuttavia, se la cedola quest´anno aumenterà (0,67 euro per le ordinarie e 0,78 per le risparmio), è lecito domandarsi se un simile rendimento sia sostenibile nel tempo (ai prezzi di Borsa, l´8,2% per le ordinarie, il 12% per le rnc). Anche il socio Telefonica quest´anno, per la prima volta nella storia taglierà il dividendo.
8. MADOFF FRANCESE HA TOLTO I RISPARMI PERFINO AL MARITO...
Anais Ginori per "la Repubblica" - Una "Madoff in gonella". Così i giornali francesi hanno già soprannominato Sylviane Hamon, ex dirigente di banca arrestata per truffa aggravata. Dal 2006 questa cinquantenne, madre di famiglia, eletta come consigliere locale di Benais, un paesino della Loira, è riuscita a raggirare centinaia di persone che le hanno affidato i loro risparmi. Hamon si presentava come consulente di banca, anche se non era più impiegata da anni, e prometteva interessi del 30% sugli investimenti, che pagava con i soldi dei nuovi clienti. Un sistema piramidale nel quale sono stati mossi oltre 3 milioni di euro ma che si reggeva sul niente.
E´ il famoso schema Ponzi seguito anche dall´uomo d´affari americano arrestato nel 2008. Hamon aveva iniziato a raccogliere risparmi tra amici e parenti, ma aveva rapidamente allargato il suo giro, contattando soprattutto persone in difficoltà , chi aveva appena attraversato un lutto o una malattia. Oltre quaranta persone si sono già costituite in un´associazione per denunciare la donna. Tra le vittime, c´è la madrina di uno dei figli di Hamon, rovinata dalla truffa.
Anche il marito, Michel Hamon, è stato indagato per ricettazione, ma sostiene di essere stato raggirato pure lui e di aver perso oltre 30mila euro per colpa della moglie. La casa di famiglia è stata sequestrata e gli investigatori hanno scoperto anche un appartamento a Parigi. Già nel 2007 Hamon era stata segnalata alle autorità da Bnp-Paribas, la banca per la quale aveva lavorato in passato. Era stata licenziata per "gravi mancanze professionali e deontologiche", ha precisato un portavoce dell´istituto.
9. LA CINESE ALIBABA FA LOBBY NEGLI USA, YAHOO! NEL MIRINO...
Giu. Fer. per il "Corriere della Sera" - E se Yahoo! finisse in mani cinesi? L'ipotesi ha cominciato a circolare dopo la rivelazione, contenuta in una comunicazione al Congresso Usa datata 23 dicembre, che la società cinese di ecommerce, Alibaba, ha ingaggiato la società di lobbying di Washington guidata da Kenneth Duberstein, ex capo dello staff della Casa Bianca durante l'amministrazione Reagan. Contattare un lobbista in terra americana sarebbe il segnale palese che Alibaba sta esplorando la possibilità di un takeover della società pioniera di Internet, come aveva detto pubblicamente già in settembre lo stesso fondatore del gruppo, Jack Ma.
Eppure le cose sono assai più complicate di quanto possa sembrare. Innanzitutto c'è un problema politico. Sebbene Alibaba sia una società privata (Yahoo! possiede il 40% del capitale mentre la giapponese Softbank il 30%), senza legami con il governo di Pechino, un'evenutale acquisizione del motore californiano scatenerebbe forte opposizione nel mondo politico americano, visto che Alibaba opera prevalentemente in Cina, un Paese che controlla e censura l'informazione su Internet.
Esiste poi un problema di partecipazioni intrecciate e di tempi: Yahoo! starebbe considerando di vendere buona parte della sua quota in Alibaba scendendo dall'attuale 40 al 15% e di cedere contemporaneamente la sua quota in Yahoo! Japan, la filiale giapponese in società con Softbank.
Con l'uscita dal Giappone e l'alleggerimento in Cina gli americani potrebbero concentrarsi meglio sul business pubblicitario negli Stati Uniti. Alibaba, che in passato non ha nascosto l'intenzione di voler ricomprare il 40% in mano a Yahoo!, magari con il supporto di un fondo di private equity, adesso starebbe pensando al colpo grosso: tutta Yahoo! al Nasdaq capitalizza poco più di 19,5 miliardi di dollari.
10. CARTIERE PIGNA, LE SPERANZE DEL 2012...
Giu. Fer. per il "Corriere della Sera" - Il 2012 potrebbe essere l'anno della svolta per le Cartiere Paolo Pigna. Con un nuovo aumento di capitale da 8 milioni, deliberato a inizio dicembre e che si concluderà a gennaio, la storica società fondata nel 1870 ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, è a un passo dal salvataggio. à la seconda iniezione di risorse dopo l'aumento dello scorso febbraio deliberato per 10 milioni ma sottoscritto solo per 5,3 milioni da Giorgio Jannone, parlamentare del Pdl e azionista attraverso la società Goja, che è salita così dal 20 al 77%, mentre la famiglia del fondatore si è fortemente diluita.
Le nuove risorse serviranno tra l'altro per immettere nuova liquidità , pari a un milione, nelle casse della società , che chiuderà ancora l'anno in rosso (nel 2010 aveva registrato ricavi in leggera flessione a quota 76,5 milioni e un risultato finale negativo per 2 milioni); per l'aumento di capitale da minimi 1,63 milioni di Pigna Romania, mentre 2,1 milioni verranno destinati a Irene srl, attiva nell'energia. Jannone si augura che alla ricapitalizzazione in corso «partecipino anche gli altri soci», che non avevano invece sottoscritto la precedente operazione di aumento di capitale, ha ammesso Jannone, spiegando che la società «ha comunque ancora bisogno di molte risorse».
11. HOPA SCONFIGGE GE IN TRIBUNALE. VIA LIBERA ALLA FUSIONE CON MITTEL...
F.D.R. per il "Corriere della Sera" - Il Tribunale di Brescia salva la fusione tra Mittel e Hopa. I giudici, che il 19 dicembre erano sembrati disponibili ad accogliere la richiesta di sospensiva della delibera di fusione, presentata da General Electric (socia di Hopa tramite la controllata Interbanca) e da Tellus per ragioni di concambio, hanno cambiato orientamento. Ieri hanno deciso di accogliere la richiesta di Hopa e revocare quindi la sospensiva. Il colosso americano ha cercato in tutti i modi di mettersi di traverso e bloccare l'incorporazione della finanziaria bresciana nella società presieduta da Giovanni Bazoli.
Per farlo si è alleata con Tellus in modo da mettere insieme il 5% del capitale necessario. à arrivata al 5,02% dei diritti di voto, che però equivale al 4,76% del capitale. E il Tribunale di Brescia, che in un primo tempo aveva accolto un'interpretazione della norma che guardava ai diritti di voto, nella decisione presa ieri ha riconosciuto che la norma è ambigua ma non se l'è sentita di bloccare l'operazione avallando, di fatto, la lettura proposta da Hopa. Che oggi potrà stipulare l'atto di fusione.
12. VEGAS STOPPA LE SPESE DELLA CONSOB...
R. Sa. per "Il Sole 24 Ore" - In un anno da dimenticare a Piazza Affari giunge un piccolo sollievo da parte della Consob. La commissione di vigilanza, approvando ieri i suoi bilanci preventivi per il 2012, ha annunciato un taglio delle spese del 9,76% rispetto all'anno precedente. I risparmi verranno ribaltati in gran parte a favore di intermediari ed emittenti in termini di minori contributi di vigilanza (-7%). Se ne avvantaggeranno tutte le categorie della Piazza Finanziaria con l'unica eccezione, a quanto sembra, delle agenzie di rating cui è stato confermato il precedente contributo.
L'autorità di vigilanza, per il suo sostentamento, dipende pressochè interamente dal mercato. Il contributo pubblico è stato progressivamente ridotto all'ormai simbolica cifra di 300mila eruro (su un bilancio di 123 milioni). E negli anni i costi erano sempre aumentati. C'è voluto l'arrivo di un presidente, Giuseppe Vegas, con grande esperienza nelle leggi Finanziarie e le necessità imposte dalla crisi per invertire la tendenza.
13. LA SEC SCOLLINA E MULTA DEUTSCHE TEL...
S. Car. per "Il Sole 24 Ore" - Essere europei e pagare tangenti in Macedonia e Montenegro non può evitare di essere sanzionati per violazione della legge statunitense, il Foreign Corrupt Practices Act. Il gruppo Deutsche Telekom pagherà oltre 95 milioni di dollari per porre fine al contenzioso penale e civile derivante dal fatto che tra il 2005 e il 2006 tre ex dirigenti della controllata ungherese Magyar Telekom avrebbero incanalato 12,2 milioni di euro verso intermediari al fine di "oliare" le ruote del business nei due Paesi balcanici.
Il Dipartimento della Giustizia Usa e la Sec si sono gettati sul caso, visto che quelle cifre non sono state contabilizzate in modo appropriato (del resto, come avrebbero potuto esserlo?) nei documenti di bilancio che Deutsche Telekom e Magyar (già quotate tramite Adr negli Usa) avevano inoltrato alle autorità di regolamentazione americane. Questo caso promette di non essere uno dei capitoli più controversi delle propensioni extraterritoriali della normativa Usa.
14. PECHINO E QUEI LIMITI ALL'AUTO STRANIERA...
S. Car. per "Il Sole 24 Ore" - Quello che è diventato il maggiore mercato automobilistico del mondo non vuole più investimenti manifatturieri da parte di costruttori stranieri. Il messaggio sta nelle linee guida sulla politica cinese di attrazione degli investimenti pubblicate dalla National Development and Reform Commission. à una lista dove viene chiarito quello che si desidera (ad esempio, nuove tecnologie ambientali) e quello che non sarà incoraggiato (ovvero troverà ostacoli).
Spicca il pollice verso nel comparto auto, in cui il rallentamento delle vendite ha messo in difficoltà varie Case domestiche: non avrà più agevolazioni fiscali, salvo che per le vetture più ecologiche. Nel settore energia non sono più graditi investimenti in raffinerie che non abbiano una capacità molto alta, ma saranno agevolati gli Fdi nello sviluppo di risorse non convenzionali. Pechino sta invece allentando le restrizioni agli investimenti sul mercato finanziario, visti i segnali di deflusso di capitali. Il denaro altrui, insomma, viene pilotato dove più serve e respinto dove si pensa che possa fare danni.




















