O LO SPREAD O LA VITA - MILANO IN CALO (-0,2%) CON SPREAD IN RIALZO A 310 E RENDIMENTI CHE SCHIZZANO NELLE ASTE ODIERNE DI TITOLI DI STATO. MA FINO ALLA FINE DELL'ANNO IL TESORO È TRANQUILLO (COMPLICE QUEL CHE RESTA DEL QE BY DRAGHI). IL PROBLEMA È LA PARTITA CHE SI APRE DA GENNAIO: BISOGNA RIFINANZIARE 260 MILIARDI, E SE I RENDIMENTI RESTANO COSÌ ALTI SARÀ UN BAGNO DI SANGUE IN TERMINI DI INTERESSI IN PIÙ
- BORSA: MILANO CONTIENE CALO CON DATI PIL, SPREAD IN RIALZO
(ANSA) - La Borsa di Milano (-0,2%) contiene le perdite nel giorno in cui l'Istat certifica che nel terzo trimestre il prodotto interno lordo è rimasto invariato. Fa il piano l'asta dei Btp a 5 e 10 anni ma i rendimenti volano e si attestano al top da quasi cinque anni. Lo spread tra Btp e Bund tedesco chiude in rialzo a 310 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,47%.
In fondo al listino Fca (-3,2%), con i conti della trimestrale. Seduta pesante anche per Mps (-2,9%) mentre sono in ordine sparso le altre banche tra cui Unicredit e Bper (-0,6%), Intesa e Banca Generali (-0,2%). In positivo Banco Bpm (+1,6%), Ubi (+0,4%) e Fineco (+0,3%). Svettano in cima al listino Pirelli (+2,9%), in scia alle indiscrezioni sul possibile taglio in Cina delle tasse sulle auto di media cilindrata che ha favorito i titoli della componentistica. Bene anche Recordati (+2%), con i conti positivi del trimestre, e Tim (+2%), nel giorno del cda.
- BTP: EFFETTO PIL SULLE ASTE, PESSIMISMO SU CRESCITA FA SCHIZZARE RENDIMENTI
Mercato dei titoli di Stato (Mts)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Balzo dei rendimenti del BTp a 5 e 10 anni nelle aste di oggi che sono tornati ai massimi da quasi 5 anni. A pesare sui collocamenti, spiegano gli operatori interpellati da Radiocor, e' stato il dato sul Pil nel terzo trimestre, uscito sul livelli inferiori alle attese e tali da innescare un generale pessimismo sul mercato relativamente alle stime sulla crescita italiana contenute nella Legge di bilancio. Il mercato secondario ha ritracciato sensibilmente dopo la diffusione del dato e gli effetti si sono estesi anche al mercato primario: "Se si guarda alla domanda complessiva - dice un operatore - i livelli si sono mantenuti stabili rispetto all'asta precedente ma, depurando il dato dalla richiesta degli specialisti, l'interesse per i BTp e' stato abbastanza fiacco".
Guardando all'andamento del mercato secondario si nota come il dato sul Pil abbia innescato un 'sell-off' abbastanza pronunciato sui titoli di Stato italiani. L'aste e' caduta in questo frangente di mercato e ne ha inevitabilmente risentito. Anche lo spread BTp/Bund si e' allargato subito dopo la diffusione del dato sul Pil e, malgrado un leggero recupero a meta' giornata, continua a veleggiare oltre quota 300 punti base, vanificando quasi tutto il guadagno che aveva accumulato ieri dopo il giudizio inaspettatamente positivo di S&P sul rating sovrano dell'Italia.
Dopo il collocamento di oggi si apre per il Tesoro una fase abbastanza quieta sul versante delle emissioni. Il programma per il 2018 e' ormai completo per il 92% e gli effetti del rialzo dei rendimenti sul costo annuale della raccolta sono molto ridotti. Sotto un profilo squisitamente tecnico il contesto di mercato resta molto positivo: con 20 miliardi di titoli a medio-lungo termine da emettere tra novembre e dicembre e 32 miliardi di titoli in scadenza di fatto il Tesoro puo' contare su emissioni nette negative da qui a fine anno per 12 miliardi, senza contare il residuo effetto del QE nei prossimi 2 mesi.
Ben diversa e' la partita che si apre dal prossimo gennaio quando il Tesoro si trovera' nelle condizioni di fare fronte ad un programma di finanziamento da 260 miliardi di euro sul medio-lungo termine (235 miliardi nel 2018), con rendimenti in rialzo e una volatilita' su livelli ancora elevati.
- BTP: 11 MLN IN PIU' DI INTERESSI IN 1 MESE PER IL TESORO SUL QUINQUENNALE IN ASTA
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Nuovo scatto in avanti del tassametro per gli interessi sui titoli di Stato. Oggi, in asta, i BTp a cinque anni sono stati piazzati con un costo piu' salato di 11 milioni rispetto al collocamento di settembre: il servizio del debito e' passato da 40,6 a 51,6 milioni su base annua, su due miliardi di Buoni assegnati, per effetto del rendimento, balzato dal 2,03 al 2,58 per cento.
Caro anche il conto dei BTp decennali, il cui tasso di interesse e' passato dal 2,9% di settembre al 3,36 per cento. Il costo a carico del Tesoro e', pertanto, passato da 29 milioni per ogni miliardo a 33,6 milioni. In cifra assoluta, essendo stati assegnati in asta 2,5 miliardi di titoli, il conto odierno e' di 84 milioni su base annua.
Anche l'ultima asta dei CTz aveva fatto registrare un rialzo cospicuo dei rendimenti, con un onere a carico del Tesoro piu' che raddoppiato: dai 7,15 milioni di euro per ogni miliardo dell'asta dello scorso settembre, a 16,26 milioni per ogni miliardo. Nell'asta a medio-lungo termine dell'11 ottobre, sulla sola scadenza triennale, gli interessi corrisposti per ogni miliardo emesso sono passati da 12 a oltre 25 milioni. Il 10 ottobre, nell'asta del BoT annuale, la spesa per interessi del Tesoro e' salita di ben 31 milioni (da 26 a 57 milioni).