NAZI WEB! (IL LAVORO RENDE LIBERI) - LO STABILIMENTO DI AMAZON IN GERMANIA, NELLA BUFERA DOPO UN REPORTAGE TV - 5MILA IMMIGRATI, SOPRATTUTTO DALLA SPAGNA, “SORVEGLIATI” DA UNA MILIZIA IN ODORE DI SIMPATIE NAZISTE - RITMI MASSACRANTI E VITA DA RECLUSI, SALARIO MISERO E UMILIAZIONI - IL COLOSSO DI JEFF BEZOS NEL MIRINO ANCHE NELLA LEHIGH VALLEY: LAVORATORI COSTRETTI A TURNI DI LAVORO DA INFARTO - MA NON E’ L’UNICO CASO…

Paolo Lepri per il Corriere della Sera

«È una vergogna, non ordinerò più niente», scrive un lettore della Bild, Franz Grescher. E non è certamente l'unico, perché il reportage della prima rete televisiva pubblica tedesca Ard sulle terribili condizioni di lavoro nel centro operativo di Amazon a Bad-Hersfeld, nell'Assia, ha sollevato un'ondata di proteste che il più grande gruppo di vendite sul web ha cercato di arginare.

I cinquemila immigrati assunti temporaneamente per fare fronte alla crescita degli ordini nel periodo natalizio venivano sorvegliati e intimiditi da una milizia sospettata di avere legami con il mondo dell'estremismo di destra e degli hooligans. Le guardie esibivano i capi di abbigliamento della Thor Steinar, la marca simbolo dei simpatizzanti neonazisti, vietata in alcuni stadi tedeschi e tolta anche dal catalogo della stessa Amazon. La loro ditta si chiama «H.e.s.s. security», un nome sinistramente uguale a quello del braccio destro di Hitler.

Diana Löbl e Peter Onneken, i due giornalisti della Ard, sono riusciti a documentare una situazione scandalosa, nonostante le minacce ricevute dagli «addetti alla sicurezza». Migliaia di persone, provenienti da tutta Europa ma soprattutto da Paesi in crisi come la Spagna, parcheggiate in alloggi di fortuna nei dintorni del capannone di Amazon, pagate senza contributi, alleggerite del 12 per cento di un salario già misero dalle organizzazioni che si occupavano del reclutamento, costrette a lunghi turni festivi e notturni, sottoposte a misure di controllo tipiche di un campo di reclusione.

Tra le tante storie di disperazione, quella di una donna spagnola, Maria, allontanata perché si era lamentata del luogo dove era stata mandata a dormire, o di un'altra, Silvina, il cui contratto è scaduto improvvisamente tre giorni prima di Natale perché le ordinazioni erano inferiori alle attese. È dovuta tornare a casa.

E Amazon, che dice Amazon di queste nuove schiavitù del ventunesimo secolo? Per quanto riguarda i gorilla che mantenevano l'ordine, un portavoce ha dichiarato che la compagnia «non tollera discriminazioni o intimidazioni». Le accuse sul comportamento delle guardie saranno valutate e verranno eventualmente prese la «misure opportune». Più in generale, la mega-azienda fondata da Jeff Bezos ha sostenuto che in periodi di punta come quello natalizio viene assunto personale temporaneo che ha l'opportunità di essere messo alla prova «nella prospettiva di un impiego a lungo termine». Un modo come un altro per fabbricare illusioni.

La verità è invece che il caso tedesco non sembra essere isolato, tenendo conto di quanto era emerso in passato sulle durissime condizioni di lavoro (turni di dieci ore e pause di pochi minuti) nel magazzino di Amazon nella Lehigh Valley, in Pennsylvania, rivelate da un'inchiesta di Morning Call, e delle denunce provenienti più recentemente dalla stampa britannica.

In un contesto caratterizzato dal rischio sempre più concreto di perdere il predominio nel settore dei libri, come ha scritto nei giorni scorsi il New York Times. Il fenomeno delle recensioni manovrate dietro le quinte ha diminuito infatti la fiducia del gruppo di Seattle, insidiato da nuovi social media come Goodreads.com che offrono modi diversi di promuovere, consigliare e condividere la lettura.

Naturalmente, Amazon non è certo l'unico cattivo in un mondo di buoni. Restando per esempio in Germania, va chiamato in causa un gruppo come Zalando, che vende online scarpe e abbigliamento, fondato nel 2008, oggi presente in dodici Paesi (tra cui l'Italia), un miliardo di euro di volume di affari nel 2012.

Secondo molte testimonianze, nello stabilimento di Grossberen, a sud di Berlino, i lavoratori che vengono dalla Polonia sono costretti a ritmi produttivi massacranti. È arrivata un po' di acqua da bere gratuita a disposizione di tutti, raccontano, solo dopo l'intervento, dall'esterno, del sindacato ver.di e grazie, anche in questo caso, ad un servizio televisivo. Dentro tutti hanno paura. Gli altri non sanno, o non vogliono vedere.

 

 

SEDE AMAZON IN GERMANIA jpegSEDE AMAZON IN GERMANIA jpegNEONAZI CON ABBIGLIAMENTO THOR STEINAR jpegDIPENDENTE AMAZON jpegDEPOSITO AMAZON jpeg

Ultimi Dagoreport

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...