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UNO STARNUTO IN CINA PUÒ CREARE UN URAGANO IN AMERICA? - TRUMP DEVE PREGARE CHE IL CASINO DEL CORONAVIRUS SI RISOLVA IN FRETTA: LA CINA PARALIZZATA AVRÀ EFFETTI SUGLI SCAMBI GLOBALI, E I RISULTATI ECONOMICI SONO IL GROSSO DEL BOTTINO CHE TRUMP PORTERÀ AGLI ELETTORI A NOVEMBRE - LA FED È ''PREOCCUPATA'' DALL'EMERGENZA SANITARIA - MA PER IL MINISTRO DEL COMMERCIO WILBUR ROSS, RIPORTERA' POSTI DI LAVORO MANIFATTURIERI IN USA ED EUROPA (IN QUANTO TEMPO?)

 

 

 

  1. CORONAVIRUS: TRUMP, STIAMO LAVORANDO STRETTAMENTE CON CINA

 (ANSA) - "Ho appena ricevuto il briefing sul coronavirus da tutte le nostre grandi agenzie, che stanno lavorando strettamente con la Cina. Continueremo a monitorare gli sviluppi in corso. Abbiamo i migliori esperti al mondo e sono al lavoro 24 ore su 24". lo ha twittato il presidente americano Donald Trump.

 

scambi commerciali usa cina

  1. BORSA: CROLLA TAIWAN CON CORONAVIRUS, CHIUDE A -5,75%

 (ANSA) - La Borsa di Taiwan crolla al ritorno agli scambi dopo la lunga pausa del Capodanno lunare, scontando i timori del coronavirus di Wuhan: l'indice Taiex brucia 696,97 punti (-5,75%), attestandosi a quota 11.421,74.

 

Trump Cina1

  1. CORONAVIRUS: PAURA PESA SU YUAN, SOPRA 7 SUL DOLLARO

 (ANSA) - La paura del coronovirus pesa sullo yuan che scivola per la prima volta da dicembre sopra quota 7 sul dollaro. La valuta americana è arrivata a guadagnare fino allo 0,5% sullo yuan offshore, toccando un massimo di 7,0025. Lo yuan aveva superato quota 7 sei mesi fa in scia alle tensioni commerciali con gli Usa, provocando turbolenze sui mercati e spingendo gli Usa ad accusare Pechino di manipolazione. Lo yuan era sceso sotto quota 7 a fine 2019 mentre prendeva corpo la fase 1 dell'accordo commerciale con gli Usa.

 

 

coronavirus

  1. IL CORONAVIRUS PREOCCUPA LA FED

Francesco Bertolino per ''MF - Milano Finanza''

 

La banca centrale mantiene invariati i tassi, ma ridurrà gradualmente il non-Qe nel corso del primo semestre

 

Il diffondersi del coronavirus preoccupa la Federal Reserve. Pur mantenendo invariati i tassi d' interesse e inalterate le previsioni per il 2020, la banca centrale americana ha avvertito che l' emergenza sanitaria potrebbe mettere a rischio la crescita globale e, quindi, richiedere una revisione della politica monetaria.

 

L' influenza polmonare, in effetti, sta già spingendo alcuni analisti a tagliare le stime di aumento del pil cinese; se l' epidemia dovesse diffondersi nel mondo, la crescita globale, già non esaltante, e la dinamica dei prezzi potrebbero risentirne. Per il momento, tuttavia, la Fed ha votato all' unanimità per mantenere i tassi d' interesse fermi nel range 1,50-1,75%, una decisione ampiamente attesa dopo i tre tagli attuati nel 2019. «La Fed resta in modalità attendista (wait and see)», ha spiegato Lee Ferridge, capo della strategia multi-asset di State Street.

 

ospedale di wuhan 2

«L' attenzione del mercato era concentrata sul programma di liquidità della Fed, anche se di nuovo la banca centrale ha rimandato la decisione alle prossime riunioni». A proposito del programma intrapreso dalla Fed per calmare le tensioni sul mercato interbancario, il governatore Jerome Powell ha detto che gli acquisti di Treasury proseguiranno ancora nel mese di febbraio per poi ridursi gruadualmente nel corso del primo semestre dell' anno. Inoltre la banca centrale ha deciso aumentare leggermente il tasso di interesse pagato sui depositi bancari o riserve detenuti presso la Fed, all' 1,6% dall' 1,55%.

 

Incalzato dalle domande in conferenza stampa sul programma di acquisti, il numero uno della Fed ha evitato di rispondere al dilemma principale: Qe o non-Qe? Powell non ha dato un' etichetta all' operazione in corso, limitandosi a ribadire che non si tratta di un programma di stimoli, anche se questa pare l' interpretazione prevalente fra gli investitori. «È difficile dire che cosa sta spingendo i mercati, ma posso confermare che la nostra intenzione è riportare le riserve a un livello abbondante», ha detto Powell. «Ci aspettiamo che ciò avvenga durante il secondo semestre».

 

mascherine a disneyland shangai

Quanto allo stato di salute dell' economia, la Fed ha declassato la spesa dei consumatori da forte a moderata dicembre, aggiungendo che gli investimenti delle imprese sono rimasti deboli. In questo contesto la banca centrale considera l' attuale politica monetaria appropriata per sostenere il ritorno dell' inflazione all' obiettivo del 2%.

 

A fine 2019 la stessa politica era stata definita appropriata a sostenere un' inflazione già «vicina» all' obiettivo. La nuova formulazione, ha spiegato Powell, serve «a evitare incomprensioni», ossia a evitare che agli investitori la Fed possa apparire soddisfatta dell' attuale livello di inflazione.

l'esercito arriva a wuhan

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