STRESS BANK – DIETRO LA BOCCIATURA DI MONTEPASCHI E CARIGE ANCHE IL MACIGNO DELLE LORO FONDAZIONI – RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE A LUNGO OSTACOLATO DA ENTI CHE NON VOLEVANO PERDERE IL CONTROLLO

Francesco Manacorda per “la Stampa

 

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

Due banche bocciate, due Fondazioni che fino all’ultimo hanno cercato di mantenere ciascuna il controllo del «suo» istituto. Difficile definirla solo una coincidenza. I destini paralleli di Banca Mps e Carige, con gli scandali della loro gestione e i manager indagati, riportano anche alle strategie gemelle degli enti che per anni sono stati padroni incontrastati dei loro destini.


Strategie che in sintesi hanno rallentato le ricapitalizzazioni necessarie, privilegiando invece il più possibile - talvolta oltre il possibile - il mantenimento del controllo. E strategie che alla fine dei conti si sono dimostrate fallimentari: Fondazione Mps è passata in sei anni dal 51% al 2,5% del capitale della banca senese, perché costretta a vendere buona parte della sua quota proprio per far fronte a tre successive ricapitalizzazioni per un totale di 12 miliardi e pagare i debiti contratti. La sua consorella genovese, che ancora all’inizio del 2014 controllava oltre il 46% di Carige è scesa a giugno al 19% per poter affrontare un aumento di capitale da 800 milioni. Adesso rischia di vedersi diluita - a causa di un nuovo aumento - ben sotto il 10% e medita un’azione di responsabilità nei confronti dei vertici della banca. 

Alessandro Profumo Fabrizio ViolaAlessandro Profumo Fabrizio Viola

 

Così chi ha parlato in queste ore con Giuseppe Guzzetti, dominus della Fondazione Cariplo e presidente dell’associazione di settore, ha sentito anche lui esprimere giudizi tutt’altro che benevoli sulle associate per l’appunto di Siena e Genova. Certo Guzzetti, che è sempre uno strenuo difensore del ruolo e dell’assetto delle Fondazioni bancarie, ci tiene a fare dei distinguo: ad esempio sottolineando come i due campioni del sistema creditizio nazionale Unicredit e Intesa-Sanpaolo - di quest’ultima proprio la Cariplo è azionista - abbiano ottenuto ottimi risultati nell’esercizio voluto dalla Bce.

 

Mario Draghi a NapoliMario Draghi a Napoli

Quando venerdì prossimo, quando come ogni anno l’Acri celebrerà in pompa magna la «Giornata del risparmio, presenti sia il Governatore della Banca d’Italia sia il ministro dell’Economia, sarà però difficile per Guzzetti eludere una riflessione autocritica su quelle Fondazioni che per troppa smania di controllo hanno finito per restare a mani quasi vuote. 

Il mese scorso è stato uno studio occasionale del Fondo monetario internazionale a rimettere nel mirino gli enti che esercitano di fatto, se non di diritto, il controllo su molte realtà bancarie. Nello studio sulla governance delle banche italiane si legge che «in passato le Fondazioni hanno aiutato le banche italiane a crescere e modernizzarsi. Hanno anche ricoperto un ruolo come azionisti di lungo termine e nella recente crisi hanno sostenuto gli sforzi di ricapitalizzazione degli istituti».

 

Ma lo studio afferma anche che «la posizione finanziaria di diverse Fondazioni si è indebolita, generando preoccupazioni sulla loro capacità di fornire ulteriore sostegno. E dato che le Fondazioni sono anche soggette all’influenza politica, la loro proprietà delle banche influenza la composizione degli organi decisionali e delle attività delle banche».

 

GIUSEPPE GUZZETTI resize GIUSEPPE GUZZETTI resize

Parole che adesso, proprio alla luce dei casi di Genova e Siena, potrebbero dare nuovo carburante alle critiche. Guzzetti ricorderà anche che proprio lui, alla «Giornata del Risparmio» dello scorso anno, aveva dato il via libera alla riforma delle Fondazioni che avrebbe dovuto prevedere un distacco più marcato tra gli enti e le loro partecipate, proibendo tra l’altro alle Fondazioni di indebitarsi per sottoscrivere gli aumenti di capitale delle banche. Peccato che da allora ad oggi della legge di riforma si siano perse le tracce 


Ma ben più del dibattito sul loro ruolo, alle Fondazioni interessa oggi rintuzzare quella che considerano una vera e propria offensiva fiscale nei loro confronti da parte del governo Renzi. La misura della Legge di stabilità per il 2015 che abbatte dal 95% al 22,26% la quota di esenzione dei dividendi percepiti da tutti gli enti non commerciali, costerà alle Fondazioni - secondo i calcoli dell’Acri - 150 milioni in più il prossimo anno, a cui vanno aggiunti subito altri 150 milioni perché la norma è retroattiva sul 2014.

Giovanni BerneschiGiovanni Berneschi

 

Secondo alcuni osservatori gli effetti potrebbero essere inferiori, anche grazie agli sconti fiscali per le donazioni che le Fondazioni fanno agli istituti di ricerca. Ma sta di fatto che gli associati all’Acri, che ogni anno erogano circa 850 milioni, agitano adesso l’ipotesi che con questa tassazione dovranno ridurre di circa un terzo le loro erogazioni, proprio mentre lo Stato sociale zoppica e i territori non sembrano poter fare a meno di questi fondi. Anche su questo tema, in un clima che pare diventato meno favorevole alle Fondazioni, si parlerà venerdì.

 

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?