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DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?
Risultato finale. Salvini il più apprezzato (48%) con Minniti (31%) staccata Lamorgese (13%). Ultimo Piantedosi.
Alle 14 nuovo sondaggio (ultimo promesso!). https://t.co/VqMPJvja3m
— Andrea Stroppa ? Claudius Nero's Legion ? (@andst7) February 21, 2025
DAGOREPORT
Giorgia Meloni, forse per la prima volta da quando è a Palazzo Chigi, è finita in un labirinto. E non sa davvero come uscirne. Di fronte allo sconvolgimento dell’ordine mondiale scatenato dalle sparate del suo amico Donald Trump, il suo abile fino alla sfacciataggine camaleontismo è arrivato alla fine. Stai con noi trumpiani o contro di noi?
E cominciano a metterla in difficoltà, applaudendola. Intervistato da “Repubblica”, il britannico neo-Maga Nigel Farage ha dichiarato che avrebbe preferito che Giorgia Meloni prendesse posizioni più dure contro l’Unione Europea, “che ha dimostrato di avere i giorni contati".
Poi arriva il miele al veleno: "Però, ha continuato Farage, ''ha fatto un lavoro straordinario, dando stabilità all’Italia, che non è più uno scherzo. Quando è stata eletta i media britannici hanno lanciato l’allarme per il ritorno di Mussolini, dovevamo aspettarci cose orribili. Non è accaduto, e così Meloni ha rafforzato la mano di tutti i conservatori in Europa. Così ha aiutato anche me, nella corsa alla leadership”.
Che fare? Sbugiardare la sua stessa linea, fin qui solidamente atlantista e pro-Ucraina, per abbracciare il nuovo corso “Maga”? Per lo zoccolo ultrà del suo partito, inserito nel network dell’internazionale sovranista, in teoria sarebbe la cosa più semplice, naturale da fare.
Per lei, invece, la decisione è più complicata: finirebbe per smentire sé stessa, isolarsi completamente in Europa e inimicarsi le istituzioni dell’Ue, le stesse che comprano Btp e hanno dato all’Italia 200 miliardi con il Pnrr.
Sono passati poco meno di due mesi da quando, nella conferenza stampa di fine anno (anzi, inizio), la Meloni ribadiva il sostegno “senza se e senza ma” all’Ucraina. Un’inversione a U adesso servirebbe all’opposizione, sul piatto d’argento, un facile argomento per spernacchiarla, riproponendo i video in cui prometteva al povero Zelensky aiuti senza esitazioni, e le immagini ancora più eloquenti dei bacetti che Joe Biden le rifilava sulla capoccia bionda.
Il guaio è che Giorgia Meloni, che sotto sotto sperava in una vittoria di Kamala Harris proprio per evitarsi questi incartamenti, non può schierarsi apertamente né contro Trump né a favore. Per questo, tra molti dubbi, domani parlerà alla convention dei conservatori CPAC, ma solo tramite un videomessaggio per evitare uno scontro totale con l’Europa.
volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse 10
La Ducetta ha riunito le migliori menti del suo gabinetto (auguri!), tra cui il sempre fido braccio destro (e teso), Giovanbattista Fazzolari per decidere cosa dire nel discorso da tenere alla conferenza americana. Il risultato? Il pitch dell’intervento, il succo, sarà: “Sorvolare alto sull’Ucraina”.
Il suggerimento dello staff a “I am Giorgia” è semplice: evita assolutamente di parlare di Kiev e del "dittatore" Zelesnky, concentrati sull’Ue, sul Medio Oriente, con qualche formuletta vaga sull’andare “verso la pace duratura”, fai il pesce in barile.
giorgia meloni volodymyr zelensky giovanbattista fazzolari a kiev
Del resto, è quello che ha fatto negli ultimi tre giorni: da quando Trump ha dato del ''dittatore'' a Zelensky, tutti i leader europei hanno stigmatizzato le menzogne del tycoon, tranne la Meloni, che nella nota ufficiale dopo la telefonata con Justin Trudeau non ha nominato mai Zelensky, e non parla più di “pace giusta”, ma “duratura”
Non può farlo per ragioni interne: non passa giorno che Matteo Salvini non sottolinei la sua vicinanza al tycoon, a cui vorrebbe consegnare il Nobel per la Pace, e anche oggi ha ribadito a “Repubblica” che lui sta con Trump perché “sta facendo grandi cose, portando al tavolo Russia e Ucraina”, e “deve andare avanti così”.
ELON MUSK GIORGIA MELONI ANDREA STROPPA
Nelle ultime ore, alla Ducetta si è aggiunto un nuovo dubbio. Anzi, due. Ha visto i sondaggi pubblicati da Andrea Stroppa su “X”, e teme che ci sia dietro una trama un po’ più complicata. Il referente italiano di Elon Musk in Italia, che si vanta del suo rapporto con la premier, ha messo nel mirino Matteo Piantedosi.
Prima ha chiesto ai follower se si sentissero più sicuri con lui al Viminale (ha vinto chiaramente il no con il 67% dei consensi), poi di stilare una classifica degli ultimi ministri dell’Interno. Guarda caso, ha vinto Salvini.
IL SECONDO SONDAGGIO DI ANDREA STROPPA SU PIANTEDOSI E SALVINI
E qui si torna al dubbio della Meloni: non è che Stroppa, per conto di Musk, le sta mandando un messaggio? Certo, è curioso questo tiro al piccione nei confronti del prefetto irpino, che il leghista ha fatto salire al Viminale pensando fosse un suo burattino (nel primo Governo Conte, era stato suo capo di Gabinetto), e che negli anni si è progressivamente avvicinato alla sora Giorgia, diventandone uno dei collaboratori più apprezzati e vicini.
joe biden giorgia meloni g7 borgo egnazia, puglia
Non a caso Francesco Lollobrigida, che da ex cognato conosce bene la Meloni, ha scelto di attaccare proprio Piantedosi, sul mancato commissariamento del Comune di Bari, per farsi notare e infilzare la Meloni dove sapeva le avrebbe fatto più male.
GIORGIA MELONI - DONALD TRUMP - ELON MUSK - IMMAGINE CREATA CON L IA E PUBBLICATA DA ANDREA STROPPA
Infine, oggi è arrivata un'altra botta al sistema nervoso della Statista della Garbatella leggendo le dichiarazioni di Jordan Bardella, il presidente del partito di Marine Le Pen, che in vista delle prossime elezioni presidenziali francesi, ha trovato l’occasione di darsi una ripulita prendendo al volo il "gesto nazista" di Bannon per annullare il suo discorso alla convention dei trumpiani a Washington.
Ed è subito partita all’attacco Elly Schlein: "Persino Bardella ha annullato la sua partecipazione dopo questo fatto, ci chiediamo dove voglia portare l'Italia Giorgia Meloni, nella sua incapacità di scegliere tra la maglietta dell'Italia e il cappellino di Trump. Altro che 'ponte' con gli Usa, si sta dimostrando già una vassalla. Abbia la decenza di dissociarsi da questo raduno neofascista per fare, una volta tanto, gli interessi dell'Italia".
E adesso che fa l’ex cocca di Biden, domani pomeriggio interverrà lo stesso in video-conferenza?
MELONI NON MOLLA L’UCRAINA, MA STUDIA IL CAMBIO DI FRONTE
Estratto dell’articolo di Giulia Merlo per “Domani”
Formalmente al vertice degli alleati di centrodestra non si è parlato di Ucraina, men che meno di Donald Trump. Anzi, nemmeno si è trattato di un vertice ma solo del canonico incontro settimanale a palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani.
SAN VALENTINI BY TRUMP E MELONI - VIGNETTA BY GIANNELLI
In realtà, se così fosse, i tre sarebbero gli unici attori politici che in questo momento non si confrontano su quella che è a tutti gli effetti una crisi mondiale, con il presidente americano che di fatto riabilita la Russia di Vladimir Putin, esclude l’Ue da qualsiasi discussione sulla pace in Ucraina e, secondo l’Economist, trama per cacciare il presidente Volodymyr Zelensky e sostituirlo con un ex generale. Fonti di maggioranza non hanno dubbi sul fatto che i contatti tra i leader sulla questione ci siano stati, vista anche la delicatezza della posizione italiana.
Del resto la comunicazione di Meloni – che non fa sentire la sua voce su questo da settimane – è più complicata da gestire, data la consapevolezza che la linea del rimanere a fianco degli ucraini e soprattutto di Zelensky «senza se se senza ma», come diceva fino alla conferenza stampa di inizio anno, è ormai insostenibile. O meglio, inconciliabile con l’ambizione di essere interlocutrice privilegiata e sostenitrice della politica trumpiana.
VLADIMIR PUTIN - AMBASCIATORE DI CATONGA - MEME BY EMILIANO CARLI
Delle due l’una. E Meloni sembra preferire la seconda come dimostra, da ultimo la sua partecipazione prevista per domani con un intervento in video alla Conferenza annuale dei conservatori americani, quest’anno all’insegna del “Maga”.
La premier interverrà insieme al presidente argentino Javier Milei, al leader di Vox Santiago Abascal e al fondatore di Reform Uk, Nigel Farage, e la convention sarà una celebrazione del presidente, da cui si attendono nuove dichiarazioni incendiarie.
In serata, tuttavia, Meloni ha rotto il silenzio con una nota scritta. Il comunicato, in realtà, era un aggiornamento sulla conversazione telefonica con il primo ministro canadese Justin Trudeau, che però si conclude con una cesellata dichiarazione. Il punto saliente è che, durante la telefonata, Meloni ha «ribadito che la priorita per l’Italia e la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace». Tutto il possibile, dunque anche accettare le condizioni di Trump.
sondaggio social di Andrea Stroppa su Matteo Piantedosi
Meloni ha però ammorbidito il concetto ricordando che «il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina» consentono di «parlare oggi di un’ipotesi di accordo». La conclusione è una sintesi di diplomazia: «L’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali, lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina».
[…]
Più o meno quello che, qualche ora prima, aveva detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Il governo ha una linea data da Meloni e Tajani, che sono concordi», spiega infatti un esponente meloniano. E chi ha per orecchie per intendere, intenda, visto l’illustre escluso.
[…] Poi, ripetendo parole che nei giorni scorsi sono state attribuite anche alla premier, ha commentato i toni ruvidi di Trump sostenendo che «le parole della nuova amministrazione Usa son sempre forti, evidentemente c’è qualche crepa nel rapporto fra Trump e Zelensky e questo sta emergendo. Ma il nostro interesse è che la situazione si calmi» e «lo scontro verbale non tocca l’Europa».
Rimane difficile orientarsi nella gincana dei molti «non solo» e «ma anche», la cui unica sintesi concreta è quella di mantenere un solido rapporto con gli Usa perché non è possibile fare altrimenti, sperando che i toni di Trump si abbassino e che – dopo lo strappo – richiami l’Ue al tavolo di pace.
Molto più netta, invece, è la posizione di Salvini, che ha rotto ogni indugio nello spassionato sostegno a Trump ed è tornato a ripetere ciò che dice da giorni senza le briglie istituzionali del ministero degli Esteri o di palazzo Chigi.
GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - MEME BY EDOARDO BARALDI
[…] La premier Meloni continua a puntare a rimanere in equilibrio precario tra Ue e Usa, mentre il contesto internazionale è sempre più polarizzato. Il progressivo slittamento verso Trump è in corso, ma l’Italia non può permettersi strappi con la Commissione Ue con cui sta discutendo la delicata partita migratoria.
Per questo l’attenzione sul video da mandare alla Conferenza è massima: quel che Meloni dirà sarà vivisezionato sia in America sia, soprattutto, in Europa. In ogni caso, il fatto di mettere la faccia sull’evento legherà Meloni agli umori di Trump.
volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse 4
joe biden giorgia meloni g7 borgo egnazia
joe biden e giorgia meloni - vignetta by natangelo
giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 4
volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse 1
DONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - MARCO RUBIO