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CHE SUCCEDE SE FALLISCE CREDIT SUISSE? DOPO IL TRACROLLO IN BORSA, CRESCONO I TIMORI DI UN CRAC DELLA SECONDA BANCA SVIZZERA: SE SUCCEDESSE, LO STATO ELVETICO HA UN CORDONE DI SALVATAGGIO SIMILE A QUELLO ITALIANO, CHE INTERVIENE SOLO SE LA BANCA NON HA ABBASTANZA LIQUIDITÀ PER RIMBORSARE I DEPOSITI – PER ORA NON È PARTITA LA CORSA AGLI SPORTELLI, MA RISCHIA DI ESSERE SOLO UNA QUESTIONE DI TEMPO - INTANTO LE AUTORITÀ STANNO VALUTANDO COME "STABILIZZARE" L'ISTITUTO

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SVIZZERA VALUTA OPZIONI PER STABILIZZARE CREDIT SUISSE

(ANSA) - Le autorità svizzere e Credit Suisse stanno valutando le opzioni per stabilizzare la banca. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali fra le ipotesi allo studio c'è un potenziale sostegno alla liquidità ma anche una separazione della divisione svizzera della banca per procedere a un'unione con Ubs. Nessuna decisione al momento è stata ancora presa.

 

COSA SUCCEDE AI RISPARMIATORI IN CASO DI CRAC

Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi per www.corriere.it

 

Cosa succede ai risparmiatori di Credit Suisse in caso di fallimento? Anche in Svizzera, al pari dell’Italia, esiste un cordone di salvataggio per chi ha denaro custodito in una banca in dissesto. Ad attivarlo è Esisuisse, associazione fondata a Basilea nel 2005 di cui fanno parte tutti gli istituti di credito con filiali sul territorio svizzero.

 

MEME SUL CROLLO IN BORSA DI CREDIT SUISSE

Se la Finma, cioè l’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari in Svizzera, apre un procedimento di liquidazione fallimentare per una banca (ma anche per una società di intermediazione mobiliare), per rimborsare immediatamente i depositi privilegiati si attinge in prima battuta agli attivi liquidi disponibili dell’istituto.

 

Esisuisse interviene solamente nel caso gli attivi liquidi disponibili non siano bastanti a rimborsare direttamente i depositi garantiti dei clienti: l’associazione delle banche a quel punto raccoglier risorse tra i propri membri e li inoltra entro 20 giorni feriali alla Finma che procede a trasferirli ai titolari di conti.

 

Se la banca ha sufficiente liquidità, ai clienti vengono rimborsati fino a un massimo di 100 mila franchi svizzeri. Nel caso non sia sufficiente, Esisuisse copre la differenza. Il massimo che l’associazione può stanziare è 6 miliardi di franchi.

 

C’è la corsa a ritirare i depositi dalla banca svizzera?

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Il timore ora è che si registri una corsa agli sportelli per ritirare i depositi dalla banca svizzera in difficoltà: gli esperti di Activetrades hanno ad ogni modo sottolineato che per Credit Suisse non si è determinata la corsa agli sportelli, a differenza di quanto successo per l’istituto californiano Svb. La stessa Credit Suisse ha chiesto alla Borsa di Zurigo e alla Banca centrale svizzera di fornire rassicurazioni alla clientela, tanto è vero che le azioni del gruppo hanno in qualche modo ridotto il crollo, pur chiudendo giù del 24,24%.

 

In Italia

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In Italia il sistema di assicurazione per i fondi dei risparmiatori è simile: il Fondo interbancario copre fino a 100 mila euro (102 mila franchi svizzeri). La soglia si applica per ogni depositante, per singola banca. Se un depositante ha più depositi intestati presso la stessa banca, i conti sono cumulati e sull’importo complessivo si applica il limite di garanzia di 100.000 euro. […]

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