donald trump mario draghi janet yellen

SUPEREURO? UNA FREGATURA PER LE ESPORTAZIONI – I CASINI DI TRUMP SU OBAMACARE HANNO INDEBOLITO IL DOLLARO E GLI OPERATORI GIOCANO D’ANTICIPO: PORTANO SU’ LA MONETA EUROPEA PERCHE’ TEMONO CHE DRAGHI POSSA CAMBIARE POLITICA MONETARIA

 

Cinzia Meoni per il Giornale

 

EURO DOLLARO EURO DOLLARO

Il flop del dollaro sull' euro per l' economia italiana, esposta all' export, per lo più non è una buona notizia. Ne beneficiano solo i turisti che trascorreranno Oltre Oceano queste vacanze estive, magari facendo shopping a New York grazie a un cambio euro/dollaro passato dagli 1,05 di aprile agli attuali 1,15. Ieri la valuta comune ha toccato i nuovi massimi da maggio 2016, sostenuta dalla debolezza mostrata dal presidente americano Donand Trump che ha subito un pesante ko sulla riforma sanitaria e sulle attese di una stretta nella politica monetaria delle banche centrali.

 

DRAGHI YELLEN CONTANTIDRAGHI YELLEN CONTANTI

E potrebbe non essere finita qui. «Mi attendo che l' euro ripieghi leggermente e si porti a 1,11-1,12 sul biglietto verde. A settembre, con il probabile annuncio della data che segnerà l' inizio della fine del quantitative easing, ovvero il riacquisto di titoli da parte della Bce, il cambio dovrebbe tornare poi a salire per attestarsi a 116-1,17» sostiene Vincenzo Longo di Ig.

 

La debolezza del dollaro, che ieri ha toccato i minimi degli ultimi dieci mesi anche rispetto al «dollar index» (un paniere di valute) è destinata a proseguire anche per Swisscom che, a sua volta, sottolinea «l' esitazione da parte della Fed di procedere alla normalizzazione di politica monetaria (il rialzo dei tassi, più volte rinviato, è ora preannunciato per fine anno ndr): i governatori della banca centrale americana temono che, alzando i tassi, la super-indebitata economia a stelle e strisce possa deragliare in una recessione. La seconda causa della debolezza del dollaro è rappresentata dalla struttura fondamentalmente debole del tessuto economico Usa».

 

TRUMPTRUMP

Domani intanto, al temine della due giorni della Bce, il governatore Mario Draghi terrà una conferenza stampa da cui potrebbero emergere nuove indicazioni. Gli osservatori più attenti tuttavia hanno già segnato in rosso altre due date che potrebbero rivelarsi cruciali per l' annuncio del calendario del tapering, ovvero del rallentamento degli stimoli monetari che, a fine anno, dovrebbe portare gli acquisti effettuati dalla Bce nell' arco temporale di efficacia del quantitative easing a 2,3 trilioni di euro.

 

La prima occasione è il vertice della Fed di Jackson Hole (24 al 26 agosto) a cui è invitato a parlare lo stesso Draghi. La seconda data è la riunione della Bce del 7 settembre quando i funzionari di Francoforte avranno tra le mani dati e stime più aggiornati su cui basare la decisione.

luxotticaluxottica

 

In questo scenario l' intero made in Italy che, grazie all' export e alla produzione locale fattura in dollari e riporta a bilancio in euro lancia un grido di dolore. «Ad esser potenzialmente penalizzati da un euro forte sono diversi brand tricolori come Luxottica e Campari, ma anche Prysmian, Stm, Fca e Cnh che generano parte del fatturato in dollari» sottolinea Longo secondo cui sotto pressione potrebbero esserci anche i titoli petroliferi posto che il greggio e i suoi derivai sono scambiati i dollari. «A iniziare da Eni, Saipem e Tenaris» conclude Longo.

 

Tra i vincitori invece Marco Palacino di Bny Mellon annovera «le grandi multinazionali Usa che esportano verso l' Europa come Microsoft, che vanta una clientela stabile e consolidata anche in Europa (soprattutto nel settore b2b), e Procter&Gamble, con brand forti e un fatturato che potrebbe beneficiare non solo dell' euro forte ma anche della ripresa degli indici di fiducia al consumo».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…