sergio ermotti

VIENI AVANTI, TICINO - IL MANAGER PIÙ RICCO DELLA SVIZZERA È UN ITALIANO: SERGIO ERMOTTI, FIGLIO DI UN ITALIANO NEL CANTON TICINO, GUADAGNA 13 MILIONI DI EURO COME AMMINISTRATORE DELEGATO DI UBS – SEGUONO L’IVORIANO TIDJANE THIAM E IL TEDESCO ASTRIACO SEVERIN SCHWAN, CEO DI ROCHE. QUINTO MARIO GRECO, EX AD DI GENERALI E ORA TOP MANAGER DI ZURICH….

 

Massimiliano Jattoni Dall’Asén per www.corriere.it

 

Sergio Ermotti

sergio ermotti 4

Figlio di un italiano immigrato nel canton Ticino, Sergio Ermotti (Lugano, 1960) guida la classifica dei manager più ricchi della Svizzera. Ermotti ha lasciato la scuola a 15 anni per diventare apprendista alla Cornèr Banca di Lugano, filiale nella quale lavorava il padre. Dopo aver conseguito l’attestato di esperto bancario, segue un corso di formazione a Oxford. Negli anni Novanta torna in Inghilterra per specializzarsi nel campo dell’Executive Management.

sergio ermotti 3

 

Nel 2011 è nominato presidente e amministratore delegato della società di servizi finanziari Ubs, incarico che nel 2015 lo porta a essere il manager più pagato in Svizzera e di nuovo nel 2018, come riporta il quotidiano svizzero in lingua francese Le Temps, con un salario da 13,8 milioni di franchi (quasi 12,7 milioni di euro).

 

Tidjane Thiam

tidjane thiam

Nato in Costa d’Avorio nel 1962, Tidjane Thiam ha la doppia cittadinanza ivoriana e francese. La madre era la nipote di Félix Houphouët-Boigny, fondatore e primo presidente della Costa d’Avorio. Lo zio paterno, invece, è stato primo ministro del Senegal. Arrivato nell’estate del 2015 per ribaltare le sorti del Credit Suisse, era stato salutato come salvatore, per poi raccogliere aspre critiche.

 

severin schwan

Quattro anni dopo, le acque sembrano essersi calmate e Thiam attende la naturalizzazione svizzera. Intanto, nel 2018, il suo salario è stato di 12,7 milioni di franchi (il 30% in più rispetto all’anno precedente, quando gli azionisti avevano chiesto una riduzione), facendogli conquistare il secondo posto in classifica.

 

mark schneider

Severin Schwan

Medaglia di bronzo per Severin Schwan (1967), il ceo tedesco-austriaco del gruppo farmaceutico Roche. Nel 2017 il manager aveva conquistato il titolo di “più pagato d’Europa” con circa 15 milioni di franco l’anno. Ora si deve “accontentare” di 11,7 milioni.

 

Mark Schneider

Non gli piacciono le fotografie, come scrive il quotidiano svizzero in lingua francese Le Temps, ma tiene saldamente il timone di Nestlé e dei suoi 308.000 dipendenti. Il tedesco-americano Mark Schneider si tiene deliberatamente lontano dalla mondanità, per “mantenere una mente lucida”, come dice lui stesso. Nel 2018 ha guadagnato 9,01 milioni di franchi.

mario greco 2

 

Mario Greco

Mario Greco è nato a Napoli nel 1959, ma si è specializzato in economia internazionale e teoria monetaria alla Rochester University, nel 1986, dopo aver conseguito la laurea in economia a Roma, tre anni prima. Il top manager napoletano è stato amministratore delegato delle Assicurazioni Generali dal 1 agosto 2012 al 9 febbraio 2016. La sua gestione ha portato una profonda ristrutturazione, con un’impegnativa crescita nell’Europa dell’Est, dismissioni per 4 miliardi, tagli importanti ai costi e una radicale riorganizzazione, che fece salire il titolo in Borsa.

mario greco

 

Poi, dopo soli tre anni e mezzo, la decisione di lasciare, accettando l’offerta economicamente importante di Zurich. Così, il top manager napoletano dal marzo 2016 è diventato Chief Executive Officer e membro dell’Executive Committee di Zurich, gruppo che ha contribuito a portare al suo miglior risultato nell’ultimo decennio. E grazie al raggiungimento di questo obiettivi, Greco è stato premiato nel 2018 con uno stipendio da 8,8 milioni di franchi.

nick hayek

 

Nick Hayek

Svizzero-libanese, Nick Hayek (1954) è il numero uno di Swatch Group dal 2003. La sua famiglia controlla circa il 39% del gruppo. Nel 2018 ha intascato 7,27 milioni di franchi.

 

vasant narasimhan

Vasant Narasimhan

Vasant Narasimhan è un medico americano laureato alla facoltà di medicina di Harvard. Dal 2005 è in Novartis, la multinazionale svizzera che opera nel settore farmaceutico. Narasimhan ne è ceo dal 2017. L’anno scorso ha guadagnato 6,68 milioni di franchi

christian mumenthaler

 

Christian Mumenthaler

Lo svizzero Christian Mumenthaler è il responsabile di Swiss Re, una delle maggiori compagnie di assicurazione al mondo. Da giovane è stato appassionato di computer game e ha realizzato le copertine degli album di diversi gruppi musicali. Ha guadagnato molto di più però come Chief Executive Officer nel 2018: 5,81 milioni di franchi.

 

gilles andrier

Gilles Andrier

Di indole poco mondana e discreta come un buon profumo di marca, Gille Andrier è a capo di Givaudan, azienda svizzera che produce fragranze. L’azienda con lui è cresciuta soprattutto attraverso acquisizioni. Cosa che gli è valsa uno stipendio di 5,6 milioni di franchi.

 

Jérôme Lambert

jerome lambert

Ringiovanimento delle squadre e investimenti massicci nella tecnologia digitale... Da quando Jérôme Lambert è arrivato nel 2017 a capo di Richemont i risultati non si sono fatti attendere. E il premio per il 50enne nel 2018 è stato di 5,4 milioni di franchi.

sergio ermotti 1mario greco 3mario greco 1sergio ermottisergio ermotti 2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…