TELECOM: CONTATTI PRELIMINARI SU 3 ITALIA, IL TITOLO VOLA IN BORSA - LA CONSULENZA DI BANCA ROTHSCHILD CARA AL DUPLEX TESTA E BERNABE’


1. MAIL
Caro Dago,
ma questa Rothschild, banca d'affari consulente di Telecom Italia nell'affare H3G è la stessa Rothschild che fino a pochi mesi fa era guidata in Italia da Enrico (detto Chicco) Testa, il Testa oggi presidente di Eva Energie Valsabbia partecipata dalla Fb Group, holding personale di Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia? Ed è la stessa Rothschild di cui lo stesso Bernabè è stato consigliere?

Con simpatia.
Andrea

2. TELECOM: CONTATTI PRELIMINARI SU 3 ITALIA, TITOLO VOLA IN BORSA (+4%)
Radiocor - Telecom Italia, su richiesta della Consob, ha precisato che 'sono intercorsi contatti preliminari con Hutchison Whampoa per lo studio di una possibile integrazione con 3 Italia. Lo stato assolutamente embrionale e preliminare dei contatti, impedisce alla societa' di commentare ulteriormente la notizia'. L'argomento, precisa Telecom, 'sara' oggetto di rappresentazione' nel cda della societa' in calendario per l'11 aprile. Immediata e brusca reazione del titolo Telecom Italia alla conferma da parte della societa' dei contatti preliminari in corso su 3 Italia. Il titolo, molto volatile, sale del 4% a 0,6 euro, mentre prima del comunicato era poco lontana dai livelli di avvio

3. TELECOM, BERNABÈ ACCELERA SU H3G TRE MESI PER STUDIARE L'INTEGRAZIONE
Sara Bennewitz per "la Repubblica"

I contatti preliminari tra Telecom Italia e H3g vanno avanti e l'intenzione del presidente Franco Bernabè è quella di sottoporre la questione al consiglio di Telecom di giovedì 11 per farsi dare un mandato a trattare per tre mesi i contorni di un'operazione da cui nascerebbe il primo operatore mobile del Paese. Mettere insieme Tim con 3 Italia servirebbe ad eliminare uno scomodo concorrente e a integrare la rete di due gruppi che avrebbero anche sull'Lte (le nuove frequenze superveloci) la più ampia e completa copertura possibile. Una prospettiva che il mercato ha festeggiato facendo volare le azioni in rialzo del 7,8% a 0,57 euro.

A una possibile integrazione tra Telecom e 3 Italia stanno già lavorando gli advisor Rotschilde per il gruppo italiano e Goldman Sachs per quello cinese, ma i contorni dell'operazione che dovrebbe esser fatta carta contro carta sono ancora tutti da definire. Vanno analizzati tanti aspetti dell'operazione, tra cui anche gli eventuali crediti fiscali di cui Telecom potrebbe usufruire, nonché le sinergie che sarebbero realizzate dalla fusione dei due gruppi, sia sui costi che sui ricavi.

Tutti buoni motivi per guardare con interesse a un matrimonio che però sarà realizzabile solo a determinate condizioni. Perché se 3 Italia ha tanti buoni motivi per sostenere che una valutazione di 2 miliardi è corretta, Bernabè ne avrà altrettanti per ribadire che Telecom vale molto di più degli 11 miliardi di capitalizzazione del gruppo tra ordinarie e risparmio.

Ma anche i soci Telco (che del gruppo hanno il 22,4%) prima di dare il loro placet, dovranno anche capire quale tipo di sconvolgimenti l'ingresso di H3g dentro Telecom potrebbe comportare nell'azionariato del gruppo. Per questo Bernabè nei prossimi giorni, e prima del consiglio di Telecom, potrebbe avere contatti informali con Generali, Mediobanca e Intesa. Tra le alte cose, per motivi diversi, gli azionisti italiani della finanziaria che governa sul 22,4% di Telecom Italia potrebbero anche non voler confermare il loro impegno nel gruppo.

L'ad di Generali Mario Greco si era detto contrario ai salotti buoni, mentre pare che anche Mediobanca starebbe valutando il da farsi in vista della scissione che tutti i soci possono richiedere a partire dal prossimo settembre.

Nel cda Telecom giovedì prossimo Bernabè illustrerà inoltre al consiglio i rilievi fatti dall'azionista Marco Fossati, che aveva criticato l'attuale gestione chiedendo alcune modifiche della gonvernance. Infine ora che l'Agcom ha fissato la nuova forchetta delle tariffe 2016 sia per l'affitto dell'ultimo miglio che per l'offerta in fibra della Telecom, sarà più facile definire i contorni delle trattative aperte con la Cassa Depositi e Prestiti per una valorizzazione delle rete.

Senza la definizione delle tariffe sarebbe stato complicato stabilire un piano di investimenti e quindi calcolare anche i ritorni. E in vista di un possibile ingresso di un nuovo partner straniero nel capitale, il piano di valorizzazione della rete insieme a Cdp potrebbe subire un'accelerazione.

 

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