ronaldo pogba

BRAND A BRANDELLI - I GRANDI MARCHI COCA COLA E HEINEKEN SPIAZZATI E DISARMATI DOPO I CAPRICCI (NON PROPRIO COERENTI) DI CRISTIANO RONALDO E POGBA, CHE HANNO PROVOCATO DANNI MILIONARI E DI IMMAGINE SPOSTANDO LE BOTTIGLIETTE DAL TAVOLO DELLA CONFERENZA STAMPA - L'UEFA È IRRITATA, MA ALLE GRANDI AZIENDE NON CONVIENE INIZIARE AZIONI LEGALI CHE PORTEREBBERO ALTRA PUBBLICITÀ NEGATIVA...

1 - RONALDO E POGBA ANTI-SPONSOR, I MARCHI SI SCOPRONO DISARMATI

Marco Letizia per il "Corriere della Sera"

 

cristiano ronaldo toglie la coca cola

«Io la Coca-Cola me la porto a scuola» cantava Vasco Rossi negli anni 80. Oggi invece c'è chi non sopporta di vederne neanche un paio di bottiglie sopra il tavolo. Si tratta di Cristiano Ronaldo che, con un gesto clamoroso, alla vigilia della partita poi vinta dal suo Portogallo contro l'Ungheria, ha tolto di mezzo il gentile omaggio di uno degli sponsor di Euro 2020 invitando tutti a bere acqua. Un gesto che ha avuto delle immediate e clamorose conseguenze.

 

Non a Budapest, sede della conferenza stampa, ma a New York. Dove il prezzo delle azioni della società di Atlanta è sceso immediatamente da 56,1 dollari a 55,22 dollari, un calo dell'1,6%. Significa che il valore di mercato di Coca-Cola è passato da 242 miliardi di dollari a 238 miliardi di dollari, in calo quindi di 4 miliardi di dollari.

 

Pogba

Una scelta quella di Ronaldo che ha avuto conseguenze non solo sull'immagine, ma anche sul titolo della bevanda gassata più famosa al mondo. Così che l'Uefa, pur limitandosi a ricordare che «ognuno ha le proprie preferenze in fatto di bevande» non ha fatto sforzi per celare la propria irritazione.

 

Tanto più che, neppure placatosi l'«uragano» Ronaldo, arrivava il «ciclone» Pogba. Con l'asso della Francia che nella conferenza stampa post partita con la Germania, rimuoveva dal tavolo una bottiglia di birra Heineken, altro sponsor di Euro 2020, sostenendo che avere un alcolico davanti fosse un'offesa per lui in quanto musulmano.

 

Cristiano Ronaldo

Peccato però che la bottiglia fosse sì di birra, ma alcool free. I due gesti diventati in breve virali, aprivano la discussione sul paradosso di due campioni diventati ricchissimi anche grazie agli sponsor (da cui, secondo Forbes, il solo CR7 ha ricevuto più di 41 milioni nel 2020) che rovinano l'immagine di marchi che però, guarda caso, non hanno rapporti commerciali con loro. Sapendo di rischiare poco o nulla.

 

Cristiano Ronaldo 4

«Alle aziende colpite potrebbe non convenire iniziare una causa per diritti d'immagine - spiega Francesca Gesualdi, avvocata e Counsel di Cleary Gottlieb - a volte un'azione legale può portare solo altra pubblicità negativa. Ci potrebbe però essere un accordo tra l'Uefa e le società interessate per sconti sulla sponsorizzazione dei prossimi tornei. In futuro però si potrebbe pensare anche ad accorgimenti contrattuali che evitino questi gesti».

 

Prima però Uefa e Fifa dovranno pensare a regolamentare il comportamento di squadre e atleti nelle conferenze stampa ufficiali. I calciatori in alcuni casi sono ormai delle grandi aziende, basti pensare che un post di CR7 con i suoi 538 milioni di follower sui social, conta ormai molto di più di una campagna pubblicitaria.

 

2 - SE IL CAMPIONE «GASSATO» S'INVENTA LA GUERRA A BIBITE, BIRRE E BOLLICINE

Matteo Basile per "il Giornale"

 

Pogba 3

Che c'è di meglio di una frizzantissima polemica per far parlare un po' di sé. Il pallone non basta, gol e assist non sono sufficienti. Ma sì, beviamoci su, a costo di dar vita a un piccolo cortocircuito. E così Cristiano Ronaldo rifiuta di comparire dietro a una Coca Cola perché contraria al suo stile di vita salutista. Paul Pogba, scosta da davanti a sé una bottiglia di birra, seppure analcolica, perché musulmano. E daje con il caos da «lei è favorevole o contrario» di Sordiana memoria.

 

Pogba 2

Ronaldo è una multinazionale. Il portoghese promuove o ha promosso tra le altre cose automobili, orologi, valigie, compagne aerei, prodotti farmaceutici, shampoo, biancheria intima, abbigliamento sportivo, ovviamente, e tanto altro ancora.

 

Beato lui che incassa dagli sponsor qualcosa tipo 50 milioni di euro l'anno. Tanto che il suo gesto anti Coca Cola è costato all'azienda una perdita di 4 miliardi di euro di capitalizzazione in borsa.

ronaldo testimonial per kfc e coca cola

 

Il Ronaldo salutista poi incontra i gusti di chi promuove uno stile di vita sano e apprezza le prese di posizioni controcorrente (o contro sponsor) di chi ha tale seguito. Ma risulta un po' ipocrita appena si scopre che nel 2008 promuoveva proprio l'adesso odiata bevanda in una pubblicità per il mercato asiatico e che nel 2012 fu ritratto in uno spot in cui addentava con voracità una coscia di pollo fritta di una nota catena di fast food.

 

cristiano ronaldo testimonial kfc 7

Altro che insalatina scondita. Pecunia non olet, dicevano gli antichi, ok. E lui, come tutti, è libero di cambiare idea e dire ciò che vuole. Ma un moralismo, anche no grazie.

 

E il Pogba anti birra? Guadagna su per giù 15 milioni di euro l'anno per giocare nel Manchester United. Che ha tra i suoi main sponsor, che quindi contribuiscono a pagarlo, anche un marchio di vini e uno di scotch whisky.

 

cristiano ronaldo testimonial kfc 6

Ma non risultano finora rimostranze o levate di scudi del buon Paul contro la politica societaria dello United, al netto che presto potrebbe lasciare il club inglese. Ma altrove, cambierebbe poco o nulla. I partner commerciali possono essere differenti e quando staccano assegni nessuno bada al grado alcolico. Come lui non bada all'essere morso in campo, tanto da assolvere per il gesto il tedesco Rudiger.

 

cristiano ronaldo testimonial kfc 5

Il più saggio di tutti alla fine, per una volta, è stato Radja Nainggolan. Spesso criticato per il suo stile di vita un po' sregolato, ha postato un buffo fotomontaggio di lui in conferenza stampa con davanti al bancone una lunga fila di bottiglie di superalcolici. «E dai, facciamoci una risata», ha scritto. Giusto.

cristiano ronaldo testimonial kfc 4

 

Quindi Ronaldo e Pogba, dite e pensate quello che volete e quando volete, chiaro. E mangiate-bevete-sponsorizzate chi e cosa più vi aggrada. Affari vostri. Ma ricordate che per fare i moralisti senza finire in fuorigioco bisogna essere fuoriclasse della coerenza. Non solo del pallone.

Cristiano Ronaldo 2cristiano ronaldo testimonial kfc 1cristiano ronaldo testimonial kfc 2

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…