giuseppe castagna carlo cimbri andrea orcel

CHI TOGLIERÀ CASTAGNA DAL FUOCO? - L’AD DEL BANCO BPM NEGA I CONTATTI CON UNICREDIT E BPER MA RIPROPONE IL PROGETTO DI UNA SUPERBANCA SETTENTRIONALE CHE POSSA FUNGERE DA “TERZO POLO” RISPETTO A INTESA E UNICREDIT. E SE ORCEL INVECE PUNTASSE A PRENDERE ANCHE BPM, DOPO MPS (COME VUOLE IL MEF)? - RIMARREBBERO FUORI TRE BANCHE: SONDRIO, CARIGE E BPER, CON CIMBRI (UNIPOL) A FARE DA PIVOT…

giuseppe castagna 1

Gian Maria De Francesco per “il Giornale”

 

«Penso che avere almeno tre gruppi bancari importanti radicati nelle migliori regioni italiane darebbe forza all'execution» del Recovery Plan e «sarebbe un volano per le emissioni di capitale, oggi ancora più fondamentale per l'economia», diventando «un moltiplicatore e un volano all'iniezione di capitali pubblici».

 

andrea orcel di unicredit

L'ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, nel corso del suo intervento a Milano Capitali, manifestazione organizzata da Class Cnbc, ha riproposto il progetto di una superbanca settentrionale che possa fungere da «terzo polo» rispetto ai big Intesa Sanpaolo e Unicredit che, nelle ultime settimane, è stata anche indicata come potenziale partner di Piazza Meda.

Andrea Orcel

 

Interpellato su eventuali contatti con i nuovi top manager di Unicredit e Bper, rispettivamente Andrea Orcel e Piero Luigi Montani, Castagna ha negato. «Lasciamo loro il tempo di lavorare. Siamo tutti quanti impegnati a portare avanti i nostri progetti, ma ci saranno occasioni in cui ci vedremo sicuramente e sarà un piacere dar loro il benvenuto», ha replicato.

PIERO MONTANI

 

Il numero uno di Banco Bpm ha ricordato che «abbiamo cominciato quattro anni fa con un'importante fusione tra Bpm e il Banco Popolare, che ha dato un'ossatura importante al sistema bancario italiano», mentre oggi le banche «si sono ancora più concentrate, non siamo rimasti in tanti, ma soprattutto non tanti in grado di affrontare un ulteriore passo di aggregazione di tipo attivo e non di salvataggio».

 

carlo cimbri

Resta da capire «a livello istituzionale quale sistema bancario sarà migliore per l'Italia non soltanto per il mercato azionario, ma anche per gli stakeholders in senso lato». Si tratta proprio di quella platea composta non soltanto dagli investitori, ma da tutte le istituzioni nel complesso alle quali Piazza Meda si sta rivolgendo per mettere in evidenza l'utilità non solo finanziaria, ma anche sociale del «terzo polo» eventualmente costituito dallo stesso Banco Bpm e da Bper che si configurerebbe come un partner ideale per far emergere valore, considerata la scarsa sovrapposizione commerciale dei due istituti.

 

PIERCARLO PADOAN CON ELKETTE DI UNICREDIT

Una prospettiva che potrebbe non conciliarsi con l'intento di Unicredit di riguadagnare quote di mercato come banca commerciale proprio in Italia, esplicitata da Orcel al suo insediamento con la lettera inviata ai dipendenti di Piazza Gae Aulenti. Senza contare che proprio nel Nord Italia il successo dell'Opa di Crédit Agricole sul Creval ha rafforzato ulteriormente la banque verte in una delle aree più ricche del Paese.

 

IL QUARTIER GENERALE UNICREDIT A MILANO

Sullo sfondo resta la questione Monte dei Paschi per il quale il Tesoro è alla ricerca di un istituto che ne rilevi la quota (64,2%) consentendogli di onorare l'impegno con la Commissione Ue a ri-privatizzarlo entro fine anno. E non è un mistero che si guardi proprio alla banca guidata da Andrea Orcel per risolvere il problema, «Faremo girare la roulette, vedremo che numero esce», ha detto ieri il presidente Unicredit, Pier Carlo Padoan, alludendo al dossier M&A. L'aria di risiko ha beneficiato i titoli bancari ieri in Borsa. Banco Bpm ha guadagnato il 2,04% a 2,305 euro, Bper il 3,08% a 1,873 euro, mentre Unicredit è avanzata del 2,2% a 8,26 euro. Poco mossa Monte Paschi (+0,13%).

giuseppe castagnaGIUSEPPE CASTAGNAgiuseppe castagna banco bpmgiuseppe castagnacarlo fratta pasini giuseppe castagna

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…