droni1

LA UE VUOLE METTERE LA TARGA AI DRONI – TRA 10 ANNI SARANNO 7 MILIONI QUESTI VELIVOLI TELECOMANDATI, E BRUXELLES VUOLE EVITARE IL CAOS. ENTRO IL 2019 ISTITUITA PATENTE PER I PILOTI. LA SPESA ANNUA E’ DI 10 MILIARDI DI EURO. DIVIETO DI SORVOLO OLTRE I 150 METRI 

 

Emanuele Bonini per La Stampa

 

DRONI2DRONI2

I droni sono sempre di più e in prospettiva aumenteranno ancora. Tra meno di dieci anni almeno 7,5 milioni sorvoleranno case e teste degli europei, e solo in ambito civile. Un business miliardario e in crescita, un’opportunità per tanti settori, ma anche un problema di gestione del traffico aereo che rischia di sfuggire al controllo. Ecco allora l’obbligo di registrazione, tracciabilità, sistemi di sicurezza.

 

L’Unione europea corre ai ripari, con la strategia industriale per il settore che intende regolamentare l’utilizzo dei droni nello spazio aereo fino a 150 metri di altezza. Si vuole dare certezza normativa entro il 2019, così da gestire i prodotti di un mercato sempre più strategico. Proprio quello che fa l’esecutivo comunitario. «L’Ue deve assumere il ruolo guida nello sviluppo del giusto quadro normativo per questo mercato», spiega Vera Jourova, commissario per i Trasporti, convinta che l’iniziativa di oggi vada in questa direzione. 

 

 

droni agricolturadroni agricoltura

DA AGRICOLTURA A INFRASTRUTTURE, IL BOOM DEI DRONI 

Si chiamo velivoli telecomandati, ma sono più noti con nome di droni. Sono sempre di più e sono sempre più all’avanguardia. Il mercato è in continua espansione e presenta potenziali significativi. Entro il 2020 la dimensione del mercato del drone globale crescerà del 42% nell’agricoltura di precisione, nel 26% nei media e nell’intrattenimento, del 36% nell’ispezione e nel monitoraggio delle infrastrutture e del 30% nelle attività ricreative. Sesar stima che la domanda europea varrà oltre 10 miliardi di euro all’anno, in termini nominali, entro il 2035 e oltre 15 miliardi di euro all’anno entro il 2050.

DRONI4DRONI4

 

Ma si tratta di stime prudenziali. Si ritiene che il giro d’affari possa anche superare i 100 miliardi di euro l’anno. L’industria civile rappresenta la fetta più grossa di questo business, il cui valore dovrebbe aggirarsi attorno ai cinque miliardi di euro l’anno entro il 2035. Il futuro impone risposte concrete già da ora, dato che tra meno di dieci anni, nel 2025, si stima che almeno 7 milioni di droni potranno essere usati dai cittadini nel tempo libero e 400mila impiegati per missioni commerciali. 

 

DRONI REGISTRATI E TRACCIABILI 

Il blueprint messo a punto da Commissione europea e Sesar, altro non è che la strategia per il settore, con le azioni da intraprendere. Innazitutto occorre registrare droni e operatori entro il 2019. Per quella data anche il sistema di identificazione elettronica e il geo-fencing, il sistema che permette di tracciare movimento e spostamenti dei velivoli, devono essere pronti. Solo chi sarà registrato, tracciabile e riconoscibile potrà operare in quello che viene chiamato “U-space” la porzione di cielo fino a 150 metri d’altezza. 

 

UN SISTEMA DI AVIAZIONE CIVILE PER I DRONI 

droni illegali in spiaggiadroni illegali in spiaggia

Torri di controllo, radar ed enti per l’aviazione. Al posto degli aerei, però, verranno gestiti i piccoli oggetti volanti. L’Ue vuole sicurezza di bassa quota buona quanto quella di alta quota. Il libro blu invita quindi a sviluppare un sistema simile a quello della gestione del traffico aereo per l’aviazione con equipaggio. Il sistema servirà a fornire informazioni al fine di evitare ostacoli o collisioni tra droni. Non si pensa di costruire una rete nuova, ma di estendere quella esistente alle nuove esigenze. Anche al fine di «ridurre al minimo i costi», Sesar e Commissione Ue suggeriscono di sfruttare al massimo quanto possibile i servizi aeronautici esistenti e le infrastrutture, nonché quelle di altri settori, quali i servizi di comunicazione mobile.

droni paparazzo 3droni paparazzo 3

 

Parola d’ordine: sicurezza 

Il drone potrà volare solo se registrato e tracciabile, come detto. Ma dovrà essere dotato di un particolare dispositivi di sicurezza chiamato Dda (dall’inglese «detect and avoid», rileva ed evita), che serve a individuare rischi potenziali ed evitarli. Stormi di uccelli o intralci lungo la rotta potranno essere individuati e il drone potrà subire una modifica del tragitto. Inoltre i droni dovranno rispettare i requisiti dello spazio aereo (non si possono far volare droni nell’area di un aeroporto, per evitare rischi di collisioni con gli aerei in transito).

 

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...