USA E GETTA (L’IMPIEGATO): LA TECNOLOGIA UCCIDE IL CETO MEDIO AMERICANO

Massimo Vincenzi per "la Repubblica"

Come i panda, peggio dei panda: i pochi esemplari della classe media che usciranno indenni dalla crisi infinita saranno studiati come specie rare. La tendenza è nota, ora arrivano nuovi numeri a raccontare un fenomeno capace di trasformare radicalmente la società: dal 2007 a oggi, negli Stati Uniti sono stati assunti quasi quattrocentomila manager (387) e si sono persi per strada due milioni di impiegati affondati dalle nuove tecnologie. A dirlo è un'analisi impietosa del Bureau of Labour Statistics che incrocia la quantità e la qualità dell'occupazione.

La prima conseguenza è un calo medio del reddito delle famiglie che si assesta sui 51mila dollari con una perdita del 5,6% in tre anni. Una frenata in controtendenza visto che qui qualche segnale di speranza c'è, e che, pure con tutte le ovvie prudenze, la parola ripresa non è più un tabù. Ma ad intercettare i vantaggi della crescita è una cerchia sempre più ristretta, il 10%, con il divario tra le classi sociali che aumenta in maniera esponenziale spingendo sempre più giù, sempre più ai margini la middle class.

L'hi tech, la conseguente necessità di una preparazione sempre più sofisticata, scrive il Financial Times, sono la ragione principale di questa controrivoluzione: «Internet crea continuamente nuovi posti qualificati, ma colpisce in maniera altrettanto inesorabile molte occupazioni tradizionali e il saldo è negativo», spiegano gli esperti.

Lo dicono i numeri, ma non solo. Scena prima: una ventina di persone in fila per pagare dopo la spesa in un supermercato di New York, dietro le sette casse allineate sul bancone rosso nessun dipendente, vicino alla porta due macchine a metà tra la bilancia e il bancomat aspettano i clienti per il selfpay, a vigilare sull'operazione, un ragazzo giovanissimo che aiuta i pretecnologici.

Scena seconda: sabato pomeriggio, all'ora dello shopping a SoHo, uno dei quartieri più alla moda di Manhattan, la ragazza vede un paio di jeans in vetrina, parla con l'amica e poco dopo li ordina online usando una delle applicazioni che negli ultimi mesi hanno fatto fare il definitivo balzo in avanti all'e-commerce.

A guadagnarci, gli ingegneri informatici che hanno programmato le macchine del negozio e i giovani talenti della Silicon Valley che danno da mangiare sempre nuove invenzioni ai nostri smartphone. In via di estinzione cassieri e commessi. Ma non solo loro, la lista è lunga: bibliotecari, benzinai, impiegati, ovviamente operai (tra i primi a pagare il conto della robotizzazione).

In crescita tutte le mansioni manageriali soprattutto, quelle ".com", e infatti è l'industria privata a sostenere le cifre dell'occupazione, mentre quella pubblica (la grande massa dei colletti bianchi) è in continua recessione. E basta andare sul sito del Bureau of Labour Statistics per vedere la mappa che indica dove c'è il maggior incremento dell'occupazione per averne un'altra conferma: le due coste sono quelle con il colore più acceso.

Epicentro la California con la sua Silicon Valley, ma anche su sino a Seattle (casa della Microsoft e di Amazon) dove arrivano continuamente giovani laureati, attirati dalle continue offerte dell'industria tecnologica. Fenomeno così evidente da rimettere in moto la migrazione interna, bloccata negli anni più cupi della crisi. Bene anche la Grande Mela che, come scriveva alcuni giorni fa il New York Times, sta diventando sempre di più il nuovo centro informatico: «sono i manager dell'hi tech a trascinare la ripresa della città».

E' una ripresa tecnologica e poco industriale, con un ruolo chiave delle competenze. Per questo il Congresso mette al centro della riforma sull'immigrazione l'estensione dei visti per i laureati con «i voti più alti e con le lauree web».

E per lo stesso motivo Bill Gates continua a donare fondi e lanciare appelli sulla necessità di alzare la qualità dell'istruzione. C'è però, avvisano i ricercatori, una piccola porta anche per chi non è tecnologico oppure è ormai tagliato fuori dal sistema scolastico: «Aumentano quei lavori che richiedono capacità specifiche e soprattutto abilità nella gestione delle persone. Un esempio su tutti gli specialisti dell'assistenza sanitaria a domicilio, uno dei settori in maggiore espansione. Poche speranze per tutti gli impieghi meccanici, di routine, che possono essere sostituiti dall'informatizzazione».

Ma se questi lavoratori mantengono o trovano l'impiego, non salvano il loro livello di reddito. Anche in questo caso le cifre sono chiare: in un anno la media al ribasso è di diecimila dollari, con i manager che invece continuano a veder crescere le loro buste paga.

Tanto che Lawrence Mishel presidente dell'Economic Politicy Institute di Washington, dice al Financial Times: «Non sono sicuro che sia la tecnologia ad aumentare le diseguaglianze, quel che è certo è che la crisi ha spostato il potere tutto nelle mani dei datori di lavoro ». Altre brutte notizie dunque per il superstite 16% di impiegati impegnati nella vitale sfida per la sopravvivenza.

 

MARK ZUCKERBERGMANHATTANsan franciscoBILL GATES jpegOBAMA E HILLARY CLINTON

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…