VAFFANBANKA! - LE SOFFERENZE DELLE BANCHE? COLPA DEGLI AMICI DEI BANCHIERI - DUE RATE SU TRE NON RIMBORSATE AGLI ISTITUTI SONO RELATIVE AI GRANDI PRESTITI (NELLA LISTA ZALESKI, SORGENIA... )

(Adnkronos) - Il peso delle sofferenze delle banche in continua crescita e' legato ai grandi prestiti che difficilmente vengono rimborsati. Due rate su tre non onorate sono relativi a crediti di alto importo: su oltre 162 miliardi di euro complessivi (a febbraio 2014) di rate non pagate, 107 miliardi (66,1%) si riferisce a finanziamenti di grandi dimensioni (superiori a 500.000 euro), mentre 54,9 mld (33,9%) si riferisci a crediti minori (da 250 a 500.000 euro). In una platea di oltre 1,2 milioni di clienti 'affidati' e in ritardo, cioe' con prestiti, su appena 457 soggetti, in particolare, pesano sofferenze per 20,3 miliardi. E' quanto emerge da un'analisi del Centro studi Unimpresa.

Secondo lo studio, realizzato su dati della Banca d'Italia, guardando alla platea dei soggetti debitori, su 1.224.438 clienti in difficolta' con le rate, sono 47.876 (3,91%) quelli su cui pesa il 66,1% delle sofferenze (quelle relative ai finanziamenti maggior di 500.000 euro) mentre le sofferenze relative ai prestiti minori (fino a 500.000 euro) sono distribuite su 1.176.562 soggetti.

La prima fascia di presiti, da 250 euro a 500.000 euro, e' quella relativa a crediti per famiglie e piccole imprese. Per i prestiti fino 30.000 euro, i clienti in difficolta' sono 775.412 (63,3%) per un ammontare di sofferenze pari a 7,1 mld (4,4% del totale).

Per i prestiti fino a 75.000 euro, i soggetti in ritardo sono 162.755 (13,3%) e le sofferenze corrispondono a 7,7 mld (4,8%). Per i prestiti fino a 125.000 euro, i clienti che rimborsano a fatica sono 87.559 (7,2%) e le sofferenze corrispondenti ammontano a 4,4 miliardi (5,2%). Quando i prestiti arrivano a 250.000 euro, si trovano in ritardo nel rimborso delle rate 108.053 soggetti (8,8%) e le relative sofferenze sono 18 miliardi (11,1%).

Nella fascia successiva, che arriva a 500.000 euro di credito accordato, i clienti in difficolta' sono 42.783 (3,5%) e le sofferenze corrispondo a 13,5 miliardi (8,4%). Poi si sale nella seconda fascia di finanzianti quello che vanno da 500.000 in su. Si tratta per lo piu' di affidamenti per medie e grandi imprese.

Fino a 1.000.000 di euro, i soggetti sono 21.871 (1,8%) e le sofferenze 13,6 miliardi (8,4%). Fino a 2.500.000 euro i clienti sono 15.626 (1,3%) e le sofferenze 21,3 miliardi (13,2%). Fino a 5.000.000 di euro, i clienti sono 5.772 (0,5%) e le sofferenze 17,5 miliardi (10,8%). Fino a 25.000.000 di euro, i clienti sono 4.150 (0,3%) e le sofferenze 34,2 miliardi (21,1%). Oltre 25.000.000, i clienti sono appena 457 (0,1%) e le sofferenze 20,3 miliardi (12,5%).

Quanto allo stock, le sofferenze negli ultimi 12 mesi sono salite del 26,93% arrivando a 162,03 miliardi a febbraio scorso. La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito e' quella delle imprese (114,2 mld). Le "rate non pagate" dalle famiglie valgono 31,6 mld, mentre quelle delle imprese familiari 13,7 mld.

Superano il tetto dei 2,3 mld, poi, le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie. Complessivamente le sofferenze adesso corrispondono all'11,30% dei prestiti bancari, in aumento rispetto all'8,57% di un anno fa.

A dicembre del 2010 le sofferenze ammontavano a 77,8 mld: in poco piu' di tre anni, quindi, sono piu' che raddoppiate con un incremento del 106%. A fine 2011 erano a 107,1 mld; alla fine del 2012 a 124,9 mld. In totale le sofferenze sono passate dai 127,6 mld di febbraio 2013 ai 162,03 mld di febbraio 2014 (+26,93%) in aumento di 34,3 mld.

Nel dettaglio, la quota delle imprese e' salita da 85,4 mld a 114,2 (+33,79%) in aumento di 28,8 miliardi. La fetta relativa alle famiglie e' cresciuta da 28,8 miliardi a 31,6 mld (+9,98%) in salita di 2,8 mld. Per le imprese familiari c'e' stato un aumento di 1,9 mld da 11,7 mld a 13,7 mld (+16,85%). Le 'altre' sofferenze (pa, onlus, assicurazioni, fondi pensione) sono passate invece da 1,6 a 2,3 mld (+39,56%) con 661 mln in piu'.

''L'analisi del nostro Centro studi dimostra che la questione delle sofferenze bancarie e' particolarmente complessa'' osserva il presiedente di Unimpresa, Paolo Longobardi. "Probabilmente sarebbe opportuno che le banche valutino il merito di credito sulla base di progetti e prospettive delle imprese e non solo sui bilanci. Serve maggiore attenzione e subito un confronto con le associazioni di categoria interessate: si apra un tavolo permanente" aggiunge Longobardi.

 

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