LA RESURREZIONE DEL LAPONE - DAI TRANS DI IERI ALLA BORSA DI OGGI; VANNO A RUBA LE AZIONI DI “ITALIA INDEPENDENT”

Francesco Spini per "la Stampa"

L'operazione-Borsa di Italia Independent Group centra il suo primo obiettivo. Al termine del roadshow, l'azienda a capo del gruppo che dal 2007 sviluppa l'omonimo marchio ideato da Lapo Elkann con il cuore nell'occhialeria, estensione nel lifestyle e un ramo dedicato alla comunicazione (con clienti come Ferrari, Juventus, Caffè Vergnano), registra il pieno di ordini.

Il collocamento istituzionale - 525 mila azioni ordinarie a un prezzo fissato a 26 euro ciascuna, più un'opzione di «over allotment» da 78.750 azioni - si chiude con una domanda risultata pari a oltre 3 volte l'offerta. Il 60% delle richieste è giunto da investitori italiani con l'adesione di tutti i principali fondi tricolori. Il restante 40% è giunta da diversi investitori esteri: il 17% dalla Svizzera, il 13% dalla Gran Bretagna, il 6% dal Lussemburgo, il 4% dagli altri paesi europei dove il collocamento si è rivolto.

Da domani il titolo sarà quotato sull'Aim, il segmento di Piazza Affari dedicato alle Pmi. E dopo l'aumento di capitale da poco più di 11 milioni di euro, la società avrà una capitalizzazione di mercato di quasi 60 milioni di euro. E se il collocamento è stato riservato agli investitori istituzionali, da domani anche il pubblico retail - il classico signor Rossi - avrà la possibilità di puntare sul marchio che dai 6 milioni del 2010, nel 2012 ha visto i ricavi sfiorare quota 16 milioni, con una marginalità (Ebitda) che l'anno scorso è stata pari al 19% dei ricavi, in progresso del 102% sull'anno prima.

Dal 2011 il risultato netto è positivo, con l'utile 2012 a circa 1 milione di euro. Contando l'integrale esercizio della «greenshoe», al mercato andrà circa il 27% della società. L'amministratore delegato Andrea Tessitore, torinese, avvocato americano (è membro della New York Bar Association), dal 2007 imprenditore a fianco dell'amico di vecchia data Lapo Elkann (che del gruppo è presidente e principale azionista), è soddisfatto.

Sostiene che quella della Borsa «è una mossa non convenzionale per un'azienda delle nostre dimensioni». Ma ne spiega le ragioni. La scelta permette anzitutto di superare «le difficoltà nel reperire finanziamenti dalle banche, al di là del forte rapporto con Banca del Piemonte che in questi anni ci ha molto supportati.

Ci consente poi di mantenere quell'indipendenza che, cedendo quote ad altri azionisti, sarebbe stata a rischio». Dunque ecco la scelta di Aim, che «in un momento in cui c'è fame di storie positive come la nostra, ci offre tra l'altro un'occasione di grande visibilità».

Fino ad oggi il gruppo specializzato nell'occhialeria si è consolidato sul mercato italiano. Ma ora, con le risorse dell'operazione,«impiegheremo i prossimi anni per andare all'estero. Le aree che seguiremo nel prossimo triennio con massima attenzione saranno Europa e Stati Uniti, anche se abbiamo già contratti di distribuzione in 40 Paesi».

Nel Vecchio Continente i Paesi su cui il gruppo punta di più «sono la Francia e la Spagna», prosegue Tessitore. Fuori Europa, invece, «a settembre 2012 abbiamo aperto una sede a Miami, anche perché è il centro di snodo con il Sudamerica. Abbiamo un ufficio a Tokyo con un partner locale, che è un distributore e che si può convertire in joint venture al raggiungimento di certi risultati.

E, molto importante, abbiamo un contratto di distribuzione a Dubai con Rivoli Group, che è società di proprietà del gruppo Swatch e che vede tra i suoi soci Sheikh Al Maktoum -, che distribuisce il nostro prodotto in tutta l'area del Medio Oriente».

In quattro mesi, con uno stuolo di consulenti - che vanno da Banca Imi a Equita, agli avvocati Carlo Re e Marcello Magro dello studio Pedersoli, allo studio del notaio Morone - il management di Italia Independent Group ha centrato una quotazione in tempi record, incontrando «più di 100 investitori» nel road show che ha toccato, oltre Milano, Londra, Parigi e Ginevra. Ora, dice Tessitore, «abbiamo gli azionisti giusti per affrontare le maree della Borsa, forti del nostro progetto e dei nostri numeri».

 

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