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CAFONALINO – COME VIVERE - E MALE – SENZA RENZO ARBORE

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Elisabetta Malvagna per l'ANSA

Tornare in tv? "Di idee ne ho tante, ma mancano gli ingredienti freschi, i compagni di cordata". Al momento Renzo Arbore preferisce il web. "Internet é un dono della provvidenza, è come l'invenzione della stampa", dice il papà di Alto Gradimento, Quelli della notte e di tanti altri programmi cult a margine della conferenza stampa di 'L'altra, la tv d'autore di Renzo Arboré, 10 puntate su Rai1, al via sabato 30 marzo intorno alla mezzanotte. Un programma de 'La Storia Siamo noi' in cui Arbore, incalzato da Caterina Stagno, ripercorrerà la sua carriera televisiva.

"Io navigo la notte per vedere cose dimenticate, è un arricchimento culturale - racconta - . Ti permette di scrutare nel passato, che poi sono le fondamenta del futuro, e di imparare". Poi rivela: "Anch'io ho un canale, Renzo Arbore Channel, non ancora visibile. Sto sperimentando. Ho anche una piccola attrezzatura con cui posso andare in diretta quando voglio, in streaming. Come Bersani ... ma lui l'ha fatto inutilmente", aggiunge scherzando. Nel suo canale Arbore mostrerà spezzoni di tv, momenti più o meno noti (anche grazie al contributo di 'collezionisti' e fan) di cui è stato protagonista.

Ma spiegherà anche alcuni meccanismi televisivi di grandi come Walter Chiari e Totò ('esempi di umorismo senza tempo") perché "introdurre certi evergreen alle nuove generazioni è il compito di una persona della mia età". "Con Marengo, Bracardi Boncompagni - sottolinea - abbiamo inventato l'improvvisazione radiofonica e poi l'abbiamo trasferita alla televisione.

E Internet è anche perfetto per l'improvvisazione". La tv che gli piace? "Prima c'era una tv di contenuti, d'autore, penso ad Antonello Falqui... I talent? E' un nuovo modo di fare televisione, non sono contrario: meglio i talent che i 'no talent'. Poi c'é la tv di confezione, fatta molto bene, ma che guarda ai numeri. Manca la tv improvvisata, quella che con Boncompagni chiamiamo 'tv del cazzeggio'". E a suo avviso "bisognerebbe fare satira, ma non sul contingente, come a Indietro tutta".

Un suo erede? "Suono il clarinetto e la chitarrina, ho fatto anche due film, uno sul Papa e su Fellini. Diciamo che non trovo uno che potrebbe fare quello che ho fatto io: buttarsi da una parte e dall'altra incoscientemente. Ho una lista segreta di possibili improvvisatori, ce ne sono, ma più tra gli amici che tra i professionisti", ammette.

Accanto a lui il dg Luigi Gubitosi, suo grande ammiratore: "I due programmi che ricordo sempre sono Quelli della notte e Anima mia: Fazio ho avuto modo di incontrarlo, ora realizzo l'altro mio sogno". E poi: "Spiegare Arbore è come spiegare Dante in letteratura. Conto che l'anno prossimo per il 60mo anniversario della tv italiana Renzo ci darà una mano".

La sala degli Arazzi è gremita e, oltre al direttore di Rai1 Giancarlo Leone ("continuerò a corteggiarlo fino a che dirà sì") e Giovanni Minoli (é un programma de 'La storia siamo noi'), hanno voluto esserci anche Paolo Villaggio - protagonista di un vecchio ed esilarante sketch con Arbore, Benigni e Tognazzi - e un'ex signorina Buonasera, Gabriella Farinon.

E mentre firma copie del libro a lui dedicato, 'Renzo Arbore - Vita, opere e (soprattutto) miracoli' di Gianni Garrucciu edito da RaiEri, a chi gli chiede se magari usi la sua Orchestra Italiana per stare lontano dalla tv, risponde: "L'Orchestra è una famiglia che si regge anche perché vado in giro per il mondo, non posso abbandonarla d'embleé. E comunque - conclude ironico - meglio io di Grillo, che per stare lontano dalla tv usa la politica".

 

Virginia Zullo e Massimiliano Pazzaglia Villaggio e Arbore Spezzoni televisivi d epoca Spezzoni televisivi d epoca Ripresa Video Renzo Arbore Gubitosi e Minoli Renzo Arbore

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