CAFONALINO - CHE TEGOLA PER PASSERA! MENTRE A ROMA CON CAZZULLO SI LANCIAVA NELLA TERZA REPUBBLICA, DE BENEDETTI A MILANO RICORDAVA A GERONZI E A TUTTI I RIUNITI CHE ASSUNSE CORRADINO COME ASSISTENTE “QUANDO ERA DELUSO PERCHÉ DOPO TANTI ANNI NON RIUSCÌ A DIVENTARE PARTNER DI MCKINSEY” - MA CON CHI SI CANDIDERÀ? CON LA FRASE SU “FIAT MI PREOCCUPA, GIÀ ESSERE UNA SOTTOMARCA DELLA CHRYSLER ANDREBBE BENE” DI FATTO SFANCULA ANCHE MONTEZEMOLO. SPERA NEL PDL?...

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia


PENISOLA DEI FAMOSI

Uno scivolone e una randellata nello stesso giorno sono difficili da superare.

Eppure questo è successo ieri a Corradino Passera che sperava di chiudere in bellezza la sua giornata quando durante la presentazione del libro di Aldo Cazzullo a Roma ha dichiarato: "se ci potrà essere qualcosa che continui e allarghi il lavoro di adesso non mi tirerò indietro".

Tutti hanno capito che quel cenno ad "allargare il lavoro di adesso" senza tirarsi indietro era una dichiarazione esplicita di disponibilità a salire sul carrozzone dei nuovi notabili che si metterà in moto prima delle elezioni.

Ma dopo aver formulato questo desiderio, che avrà sicuramente allargato il cuore della moglie Giovanna Salza, Corradino ha pronunciato sulla Fiat delle parole gravi come queste: "sono molto preoccupato perché già essere una sottomarca della Chrysler sarebbe un buon risultato, se fosse fatto bene".

A questo punto c'è da chiedersi non solo che cosa ne penserà Sergio Marpionne, ma anche Luchino di Montezemolo che potrebbe essere una delle poche sponde per l'approdo politico del ministro comasco.

Poteva finire qui, ma dopo lo scivolone è arrivata da Milano una randellata micidiale da Carletto De Benedetti. Durante la presentazione del libro-testamento di Geronzi davanti a 800 persone (tra cui spiccava l'assenza dei grandi nomi della finanza), Carletto ha fatto cadere sulla testa di Passera una fialetta di veleno. "L'ho conosciuto quando aveva 26 anni ed era deluso perché, dopo gli anni trascorsi in McKinsey, non era riuscito a diventare partner di quella società".

Le madame milanesi e gli arzilli vecchietti Geronzi e Bazoli si sono guardati negli occhi con stupore perché nessuno di loro era al corrente di questo episodio che entra come una lama nel curriculum professionale del superministro.

Per rendere ancora più letale il suo veleno l'Ingegnere ha spiegato che nel 1985 fece il recruitment su Passera e poi decise di assumerlo come assistente perché Corradino dopo aver mancato l'obiettivo di diventare partner in McKinsey era di cattivo umore.

La sorpresa è stata grande perché si è capito che De Benedetti utilizzava le tecniche americane di selezione dei candidati ben cinque anni prima che negli Stati Uniti prendessero piede, ma a pesare di più è stata la botta in testa al povero Corradino. E solo qualcuno ha ricordato che già il 9 marzo scorso Carletto rivelò queste cose in un'intervista a Santoro durante la quale fece non risparmiò giudizi feroci nemmeno per Bersani e Draghi.

A distanza di 10 mesi i primi due sono entrati nell'Olimpo mentre su Corradino resta una macchia che Carletto l'invidioso continua a ricordare omettendo anche i successi del suo ex-assistente oggi ministro.

 

 

Severgnini e Eco Vitaliano De Salazar e Michele Baldi Severgnini e Melandri Paolo Conti Giovanna Melandri e Christopher Prentice Paolo Ferrari Ministro Passera

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