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IL PRIMO NASO RIFATTO - 198 ANNI FA IL CHIRURGO BRITANNICO JOSEPH CARPUE ESEGUE LA PRIMA RINOPLASTICA. IL PAZIENTE? UN SOLDATO
Caterina Visco per www.wired.it

Oggi è appannaggio soprattutto di signore insoddisfatte e adolescenti insicure. All'epoca era una idea rivoluzionaria, riservata ai casi irrecuperabili. I protagonisti della storia, un chirurgo e il suo paziente, avevano entrambi atteso per anni questo momento. Il primo aveva studiato testi recenti e antichi e si era esercitato a lungo su cadaveri; il secondo aveva servito fedelmente l'esercito di sua maestà e a causa di un trattamento con il mercurio aveva perso il naso. Poi si erano finalmente incontrati. E il 23 ottobre 1814, su un tavolo operatorio del Duke of York Hospital di Chelsea a Londra, diedero vita - con ruoli diversi - alla prima rinoplastica mai tentata in Occidente.

Il paziente era il capitano Williamson, il chirurgo Joseph Constantine Carpue. Quest'ultimo non era sempre stato un medico: inizialmente sarebbe dovuto diventare un sacerdote, poi verso i 19 anni, dopo il tradizionale viaggio in Europa, parte integrante dell'educazione di un gentleman dell'epoca (durante il quale si trovò a Parigi nel bel mezzo della Rivoluzione francese), tornò in patria con posizioni decisamente contrarie alla chiesa, e provò diverse strade alternative. Umanista appassionato, fu libraio in Great Russel Street, nella bottega dello zio, poi tentò la via forense e quella del teatro (quello di Shakespeare in particolare, del quale sarebbe rimasto sempre appassionato).

Alla fine J.C. si decise per la chirurgia, studiando al St. George Hospital, e poi trovò lavoro al Duke of York. Era un anatomista eccezionale, e cominciò presto a trasmettere il suo sapere agli studenti. Tre lezioni al giorno di anatomia, due a settimana di chirurgia, fino al 1832, e per le quali chiedeva sempre 30 ghinee. Ma Joseph non era solo docente: fu infatti anche studente, autodidatta per la precisione. A interessarlo era una branca nuova e inesplorata in Occidente, quella della chirurgia ricostruttiva. Nel 1794 aveva infatti letto un articolo di un collega in servizio in India nel quale il medico raccontava della ricostruzione del naso di un uomo grazie a un lembo di pelle prelevata dalla fronte.

Carpue rimase molto colpito dalla descrizione dell'intervento, si recò in India per assistere a sua volta a interventi simili e scoprì che alcuni testi Hindu, risalenti anche a 2.600 anni fa, contenevano diverse tecniche di ricostruzione. In patria il chirurgo s'impratichì lavorando su cadaveri, e attese pazientemente che gli si presentasse l'occasione per operare su un paziente con il cuore ancora pulsante. L'occasione arrivò appunto nel 1814, quando alla sua porta bussò il capitano Williamson, sufficientemente disperato da rischiare su se stesso la sperimentazione di una simile operazione. L'intervento fu un successo, e il chirurgo lo sperimentò nuovamente l'anno successivo su un altro soldato che aveva perso il naso a causa di una sciabolata.

Nel 1816 Carpue descrisse la sua tecnica nell'articolo Account of Two Successful Operations for Restoring a Lost Nose from the Integument of the Forehead, che vennero riportati nel 1817 da Carl Ferdinand von Graefe nel suo libro " Rhinoplastik, oder die Kunst den Verlust der Nase organisch zu ersetzen'. Per la prima volta il termine plastica veniva associato alla chirurgia. E da allora, per molto tempo, la tecnica di ricostruzione del naso venne denominata Tecnica di Carpue.

 

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