2024cannes

LA CANNES DEI GIUSTI – CHI VINCE IL FESTIVAL? COME FAI A BATTERE MOHAMMAD RASOULOF, CHE SI È FATTO UN VIAGGIO DELLA SPERANZA DALL’IRAN PER EVITARE 8 ANNI DI CARCERE PER AVER RACCONTATO COME SI VIVE NEL SUO PAESE IN “THE SEED OF THE SACRED FIG”? – DIFFICILE CHE NON VINCA NULLA NEMMENO “ALL WE IMAGINE AS LIGHT” DI PAYAL KAPADIA, PRIMO FILM INDIANO A CANNES – CHE “PARTHENOPE” DI PAOLO SORRENTINO POSSA OTTENERE QUALCOSA? CHI SA. INTANTO L'ITALIA HA CONQUISTATO UN PREMIO, PRESTIGIOSO, PER LA REGIA NELLA SEZIONE UN CERTAIN REGARD A ROBERTO MINERVINI PER “I DANNATI”… – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

the seed of the sacred fig

Come fai a battere un regista come Mohammad Rasoulof che si è fatto un viaggio della speranza dall’Iran per evitare otto anni di carcere per aver raccontato come si vive nel suo paese in “The Seed of the Sacred Fig”, tre ore di dramma familiare dove si mette in discussione il potere maschile all’interno della famiglia?

 

Rasoulof è arrivato commosso a Cannes per la prima con le foto delle sue protagoniste da mostrare al pubblico, Soheila Golestani, Missash Zarek, visto che è stato vietato a loro di arrivare fino a qua. Ma oltre a questo i critici lo hanno trovato cinematograficamente folgorante. Difficile che non vinca nulla visto che è già diventato, ma lo era fin dai primi giorni, il caso di Cannes.

 

 

all we imagine as light

Difficile che non vinca nulla nemmeno “All We Imagine as Light” di Payal Kapadia, primo film indiano che arriva a Cannes in concorso dopo trent’anni, inoltre tutto al femminile, donna regista e storia di donne, infermiere, a Mumbai. L’India oggi festeggia anche la vittoria a Un certain regard della protagonista di “The Shameless”, cioè Anasuya Sengupta. Cosa mai accaduta in 77 anni di festival.

 

L’ultimo film presentato ieri sera in concorso, “La plus precieuse des marchandises” di Michel Hazanavicius è un cartone animato sull’Olocausto con la voce incredibile di Jean-Louis Trintignant da poco scomparso. Grande commozione. Stasera sapremo chi sono i vincitori.

 

gary oldman in parthenope photo by gianni fiorito

I favoriti sono sempre quelli, “Emilia Perez” di Jacques Audiard, “Anora” di Sean Baker, “The Substance” di Coralie Fargeat per l’interpretazione delle due ragazze, Demi Moore e Margaret Qualley, con la presenza in più dei film di Mahammas Rasoulof e di Payal Kapadia. Che “Parthenope” di Paolo Sorrentino possa vincere qualcosa? Chissà?

 

Gli ultimi giorni sono stati una specie di bagno di realtà per Cannes e per l’industria cinematografica internazionale. Ma vedo che Francis Coppola è rimasto per la serata finale. E’ tornato a presentare il suo film nella proiezione delle 20, 30 ieri sera. Magari ha vinto qualcosa o non ha molto da fare.

 

 

emilia perez

Come saprete anche l’Italia, e la produzione di Rai Cinema ha avuto il suo primo premio. E’ un premio prestigioso, quello per la regia nella sezione parallela Un Certain Regard a Roberto Minervini per “The Damed”/”I dannati”, piccola storia della Guerra di Secessione, che divide con Rungano Nyoni, regista di “On Becoming a Guinea Fowl”, ambientato durante i preparativi di una famiglia per un funerale tradizionale in Zambia.

 

emilia perez

La giuria di Un Certain Regard, guidata da Xavier Dolan, ha dato però il massimo premio a “Black Dog” di Guan Ho, un mischione di western, noir, e commedia. Le motivazioni della vittoria lette da Dolan: “una poesia che toglie il respiro, la sua immaginazione, la sia precisione e la sua regia magistrale”.

 

Il Premio della Giuria va invece a al dramma sociale francese “L’histoire de Souleymane” di Boris Lojkine, storia di un immigrato della Guinea a Parigi, interpretato da Abou Sangare, che vince il primo dei due premi per gli attori.  Il secondo premio, come ho scritto prima, va all’indiana Anasuya Sengupta per la sua interpretazione di queer worker a Delhi che si trova nei guai dopo aver ucciso un poliziotto in “The Shameless” di  Konstantin Bojanov.

celeste dalla porta, daniele rienzo and dario aita in parthenope photo by gianni fiorito

 

Anasuya Dangupta ha dedicato la vittoria alla comunità queer del film e a tutte le altre comunità marginalizzate di tutto il mondo in lotta per la loro esistenza. Come vedete i temi, quelli forti, legati a personaggi queer, a lotte vivile, come le cronache delle realtà hanno un peso rispetto ai premi delle giurie. Nella sezione Palm Dog, il vincitore è però certo Kodi, il cane protagonista di “Dog on the Trial” e non il cane protagonista di “Black Dog”. Bau. Per i fatti nulla da fare.

 

Tutti premi di Un Certain Regard:

 

Prix Un Certain Regard: “Black Dog,” Guan Hu

 

i dannati di roberto minervini 5

Jury Prize: “The Story of Souleymane,” Boris Lojkine

 

Best Director: (ex aequo) “The Damned,” Roberto Minervini; “On Becoming a Guinea Fowl,” Rungano Nyoni

 

Performance Awards: “The Shameless,” Anasuya Sengupta; “The Story of Souleymane,” Abou Sangare

 

Prix de la Jeunesse (Youth Prize): “Holy Cow! (Vingt Dieux),” Louise Courvoisier

 

the seed of the sacred fig the seed of the sacred fig

Special Mention: “Norah,” Tawfik Alzaidi

i dannati di roberto minervini 4i dannati di roberto minervini 1

all we imagine as lightlocandina di parthenope paolo sorrentino and daria d'antonio sul set di parthenope photo by gianni fiorito. emilia perezceleste dalla porta in parthenope photo by gianni fioritoall we imagine as light 2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…